Felicità, come accenderla per vivere meglio: ‘lezioni’ e progetti per i giovani

Giovanni Allevi

Accendere la felicità: dopo gli anni cupi e solitari della pandemia da Covid-19, è importante dedicare un momento di riflessione a questa emozione. Che alla fin fine è cruciale per il futuro. Chi non è felice non progetta, non crea e non costruisce. Ecco allora che dovremmo preoccuparci di più della felicità dei nostri ragazzi, chiave per il futuro (il loro e quello del nostro Paese). Se l’etimologia fa derivare felicità dal latino (felicitas), la radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità. Promette bene, dunque, la folla di ragazzi, oltre 10.000, che nella Giornata mondiale della felicità hanno riempito il Forum di Assago (MI) in occasione dell’iniziativa ‘Happiness on tour, Vite – Storie di Felicità’.

“Voglio che chiunque frequenti le nostre scuole abbia il diritto e la possibilità di accendere la sua felicità”, ha detto assessore all’Istruzione, Formazione e lavoro di Regione Lombardia Simona Tironi. Perchè la felicità “non è una maglia da indossare, ma un approccio diverso e un mindset che aiuta a vivere meglio, cogliendo sfumature ed emozioni alle quali spesso, per la fretta e anche per la velocità che i nostri tempi richiedono, non diamo adeguata importanza”.

L’evento, che ha chiamato a raccolta al Forum di Assago personalità del mondo dello spettacolo, sportivi, creator, illusionisti, insieme a formatori, mental coach, manager di aziende, docenti è stato organizzato dalla Fondazione della Felicità ETS, presieduta da Walter Rolfo, organizzazione che punta a regalare ad alunni e docenti programmi educativi gratuiti, contest creativi ed esercizi stimolanti per favorire la creazione di un ambiente scolastico sereno, puntare alla costruzione di un futuro migliore e, appunto, a raggiungere la felicità.

Auctoritas, dignitas e gratia: la lezione di Giovanni Allevi

Per il compositore e pianista Giovanni Allevi, accolto come una star dagli studenti riuniti al Forum di Assago, si legge su Adnkronos Salute, la ‘chiave’ è in “13 globuli bianchi” che all’artista hanno regalato “una botta di felicità, come essere investiti da un camion”. Ma facciamo prima un passo indietro. Parlando ai ragazzi Allevi ha rievocato la sua vita, dorata “fino a 2 anni fa. Poi una malattia terribile ha spazzato via tutto. Tanto che oggi mi chiedo: magari è venuta apposta? Nel giorno della felicità voglio fare un esperimento e raccontarvi l’ultimo giorno della mia vita recente in cui sono stato immensamente felice, ma prima devo raccontarvi alcune fasi di tipo medico, di avvicinamento a quel giorno”.

“Un giorno mi dicono che devo fare una decina di punture sulla pancia. E io penso che non ne ho voglia, che è difficile con la neuropatia e il dolore alle mani. Poi ci rifletto e mi dico: va bene. Lo faccio con risolutezza, non rassegnazione. La parola resilienza non mi è mai piaciuta, mi fa pensare a un’accettazione passiva, io invece ho uno spirito combattivo. Dalle pagine di un libro uscito poco tempo fa, ‘Imperium’ di Giovanni Brizzi, apprendo che nell’antica Roma le persone destinate al comando dovevano avere tre doti: auctoritas, dignitas e gratia. Le prime due le immaginavo, ma ciò che davvero mi ha sorpreso è la grazia. Grazia nel parlare, nei gesti, nei movimenti, nelle intenzioni. Bellissimo. E ho fatto mie queste parole durante la malattia. Io non sono destinato al comando, sono una persona delicatissima e non riesco a dire agli altri cosa devono fare, come insegnante di scuola media ero un disastro. Ma nella malattia ho dovuto assumere il comando più importante: il dominio su me stesso e sulle mie paure e ansie, ho dovuto mantenere lo sguardo dritto sui fiori mentre camminavo sull’inferno e regalare un sorriso anche quando soffrivo”.

I 13 globuli bianchi

Durante questo percorso i dottori spiegano al paziente che esistono delle sostanze chiamate “fattori di crescita’, servono a stimolare il midollo a produrre staminali. L’artista racconta il doloroso percorso attraversato per la produzione delle cellule, la chemio e l’infusione. Dopodiché l’attesa, che “dicono i giapponesi, è disciplina, fa parte dell’arte del vivere. Poi una mattina – riprende Allevi – un giovane dottore entra con veemenza, senza tuta, guanti, mascherina. Agita dei fogli, mi dice: ‘Maestro, ha 13 globuli bianchi'”.

Pochi? In realtà erano 13 globuli bianchi per millimetro cubo: un’ottima notizia. “Vengo investito da una felicità allo stato puro. Non una sensazione effimera – testimonia il compositore – Mi è venuto addosso un treno, un grattacielo. Semplicemente perché ero vivo, non per un concerto o per il numero di follower. Ho provato un profondo senso di gratitudine per il talento dei medici, l’affetto degli infermieri, per il cibo lasciato sul tavolo, il rosso dell’alba che è diverso dal rosso tramonto”. Dopo quel picco di felicità, conclude Allevi, è tornata la normalità. “Ma quel picco è rimasto alto” ed è iniziata “la gioia di vivere”.

Nuove comunità adolescenti e servizi per i ragazzi

E nella Giornata della felicità, da Roma arriva una buona notizia. È in arrivo, infatti, l’Avviso diretto agli enti locali per la realizzazione di oltre 60 spazi multifunzionali in tutta Italia, luoghi di aggregazione per i giovanissimi tra gli 11 e i 18 anni, con un finanziamento triennale di 250 milioni a valere sul Piano nazionale Inclusione 2021-2027.

“Per la prima volta l’Italia avrà spazi multifunzionali innovativi e inclusivi, dove i protagonisti saranno i giovanissimi tra gli 11 e i 18 anni, e potranno praticare gratuitamente attività ricreative, sport, musica, ma anche ricevere ascolto psicologico e servizi dedicati. Oggi lanciamo un modello partecipato, concreto”, ha detto la promotrice dell’iniziativa, il viceministro del Lavoro con delega alle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, presentanto al MAXXI l’Avviso pubblico del ministero “DesTEENazione-Desideri in azione”.

“Non solo presentiamo un avviso diretto agli enti locali (Ats) per realizzare centri di aggregazione sui territori in alleanza virtuosa con il Terzo Settore e le realtà socioeducative, ma diamo finalmente il via a un nuovo protagonismo dell’adolescenza, con risposte qualificate per prevenire isolamento e disagio, rispetto a un’età che troppo spesso è stata lasciata colpevolmente ‘terra di nessuno’ dalle istituzioni e dal dibattito pubblico. Luoghi nei quali promuovere la cultura dell’educazione alla solidarietà, al rispetto dell’altro e di sé stessi. Gli adolescenti chiedono tutta la nostra attenzione, reali opportunità di inclusione, integrazione e spazi in cui potersi confrontare con i coetanei, ma anche sprigionare creatività, fare sport ed essere ascoltati. Le comunità adolescenti saranno una realtà capillare in tutta la nazione”, ha aggiunto Bellucci.

Il nome ‘DesTEENazione’ (desideri in azione) è stato individuato dai ragazzi dello YAB (Youth Advisory Board, l’organismo di partecipazione della Garanzia Infanzia in Italia) e racconta proprio l’urgenza di avere spazi fisici accessibili in cui stare insieme, incontrare gli altri, confrontarsi, crescere. “Ogni bambino ha diritto a essere protagonista della propria vita, poter realizzare i propri desideri e le istituzioni hanno il compito di offrire opportunità gratuite e accessibili per tutti”, ha concluso il viceministro.

Un momento dell’evento al MAXXI

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