Covid in Italia, i numeri e le linee guida per il Long Covid

Chissà se i casi Covid in Italia scenderanno ancora. Per il momento siamo praticamente ‘stabili’, con un numero di contagi settimanali ormai da tempo sotto quota mille. Stando all’ultimo monitoraggio diffuso da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, tra il 14 e il 20 marzo abbiamo avuto 783 nuovi casi positivi, +6,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano 738). Ma parliamo davvero di numeri limitatissimi.

Nel frattempo, però, continuano ad esserci pazienti che – a distanza di mesi dall’infezione – presentano ancora problemi di salute. Tra i sintomi più frequenti, dolori muscolari, problemi gastrointestinali, stanchezza, vuoti di memoria o di linguaggio, “brain fog”. Per loro, e per i medici che li hanno in cura, arrivano delle “Linee guida per il follow-up delle sequele da Covid-19”.

I dati

Ma vediamo prima cosa sta succedendo in Italia. Il bollettino parla di 26 deceduti, -36,6% rispetto alla settimana precedente (41). Bene anche i numeri degli ospedali. L’occupazione in area medica al 20 marzo è pari all’1,4% (839 ricoverati), stabile rispetto a sette giorni prima. Esattamente come il dato dei pazienti Covid in terapia intensiva: siamo allo 0,3% (27 ricoverati contro i 28 del 13 marzo).

Il Long Covid

Se il virus fa sempre meno paura, a preoccupare gli esperti è una nuova emergenza su cui siamo ancora poco attrezzati: il Long Covid, che si manifesta con aspetti pneumologici, problemi cardiovascolari, sindromi metaboliche, ma anche malattie neuro-psichiatriche e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, affligge circa il 6% di coloro che hanno contratto l’infezione.

Ad avanzare una proposta concreta per la presa in carico di questi pazienti è l’ebook “Linee guida per il follow-up delle sequele da Covid-19”, curato da Claudio Lucifora. “Nel maggio del 2023 l’Oms ha dichiarato ufficialmente conclusa l’emergenza pandemica del Covid”, ricorda Lucifora, direttore del Centro di ricerca sul Lavoro “Carlo Dell’Aringa” (Crilda) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore del progetto Pascnet, dedicato proprio a questo fenomeno. Ma il virus circola ancora, e per qualcuno i guai iniziano dopo la guarigione dall’infezione.

“La scommessa è che le linee guida raccolte nel volume possano essere di supporto alla pratica clinica, contribuire a ottimizzare la presa in carico dei pazienti affetti dalle sequele post-acute dell’infezione da Covid, ma soprattutto offrire delle prospettive di guarigione e migliorare la loro salute”, dice Lucifora. E questo perchè “sebbene, per il momento, possiamo considerare vinta la sfida pandemica di Covid-19, ancora molte persone, anche a distanza di anni dal contagio, convivono con gli effetti debilitanti del Long-Covid”.

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