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Se il virus Covid e il vaccino proteggono dal tumore

Pascale tumore Covid

Dalla ricerca italiana arriva una notizia di quelle che fanno saltare sulla sedia: la (tanto bistrattata) vaccinazione anti-Covid può rappresentare una sorta di ‘scudo’ contro lo sviluppo del tumore a seno, fegato, colon e del melanoma. Come, almeno stando a una nuova ricerca, firmata da un team italiano, anche il virus Sars-Cov-2.

A centro del lavoro c’è un meccanismo interessante: il mimetismo molecolare. Ma, soprattutto, ci sono i vaccini, che solo in Europa, avrebbero salvato almeno 1,4 milioni di vite (stima Oms Europa). Ebbene, secondo un team dell’Istituto dei tumori Pascale di Napoli la risposta immunologica indotta dalla vaccinazione contro il virus Sars-CoV-2 – ma anche dal patogeno stesso – può rappresentare una protezione nei confronti dello sviluppo di un tumore. Una scoperta coerente con alcuni casi di regressione tumorale in pazienti colpiti da Covid-19 registrati in diversi ospedali, incluso appunto il Pascale. Lo studio è stato accettato da “Frontiers in Immunology”.

La chiave negli antigeni

Facciamo un passo indietro e pensiamo a Sars-Cov-2 come un puzzle, che presenta delle tessere simili a quelli tumorali. Ebbene, ormai sappiamo che sia i soggetti vaccinati contro Covid che chi ha contratto l’infezione presenta una risposta immune crociata. Di conseguenza, l’esposizione agli antigeni del virus potrebbe rappresentare una “vaccinazione preventiva” per alcuni tumori.

Lo studio, firmato tra gli altri da Concetta Ragone (già fra i 40 Under40 di Fortune Italia), Angela Mauriello, Mariella Tagliamonte e il direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi  Luigi Buonaguro,  mostra la presenza nelle proteine del virus di antigeni caratterizzati da sequenze e una conformazione simile a quella di alcuni antigeni espressi dalle cellule del tumore al seno, al fegato, al colon e del melanoma.

Il mimetismo

Questo fenomeno, definito “mimetismo molecolare, suggerisce ai ricercatori che la risposta immunologica indotta dagli antigeni virali e, di conseguenza, la memoria immunitaria, può rappresentare una protezione nei confronti del tumore. Come spiega il coordinatore della ricerca, Luigi Bonaguro, “questo risultato, ottenuto anche con il supporto dell’Unità del Laboratorio di Patologia Clinica dell’Istituto Pascale, diretto da Ernesta Cavalcanti, ha una potenziale ricaduta di notevole rilevanza medica a livello globale. In precedenza sono stati riportati casi aneddotici di regressione tumorale in soggetti affetti da Covid, anche nel nostro Istituto. Ma questa è la prima volta che viene dimostrato il meccanismo secondo il quale questo fenomeno avverrebbe”.

Per la precisione, “è la prima volta che non solo vengono descritte in dettaglio le similitudini tra molecole del virus Sars-CoV-2 e quelle tumorali, ma anche la capacità delle cellule del sistema immunitario di cross-reagire con tali molecole”.

I prossimi sviluppi

Insomma, il virus che ha tenuto in scacco il mondo potrebbe rivelarsi un alleato contro il tumore, proprio come il vaccino studiato per contrastarlo. Anche se i ricercatori del Pascale sottolineano come i dati epidemiologici futuri dovranno confermare il reale impatto del mimetismo molecolare sui nuovi casi di tumori al seno, al fegato, al colon e sul melanoma. Se questo effetto emergerà dai dati, la pandemia avrà avuto anche una ricaduta positiva, fornendo uno “scudo protettivo” nei confronti di patologie insidiose come i tumori.

Per il direttore scientifico del Pascale, Alfredo Budillon, si tratta di “uno studio di grande interesse” che conferma, come il mimetismo molecolare “può essere sfruttato per il disegno di vaccini terapeutici antitumorali personalizzati, su cui in Istituto stiamo da tempo lavorando”.

Soddisfazione anche dal Dg Attilio Bianchi, “estremamente orgoglioso di questo risultato, frutto di un progetto disegnato e condotto interamente all’interno del nostro Istituto, che potrà avere un possibile impatto di straordinaria portata sulla salute della popolazione mondiale”. Secondo le stime, solo in Italia nel 2023 sarebbero state circa 395.000 le nuove diagnosi di tumore (208.000 fra gli uomini e 187.000 fra le donne).

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