Coronavirus, Indeed chiude tre sedi: “Lavorate da casa”

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Di Alyssa Newcomb – Il sito per offerte di lavoro Indeed ha comunicato a più di 1.000 impiegati a Dublino, Sydney e Singapore di lavorare da casa a causa delle preoccupazioni riguardo i parenti di un dipendente, che potrebbero essere stati esposti al coronavirus.

La società ha deciso di chiudere tre uffici, nonostante il fatto che nessun dipendente di Indeed sia risultato positivo alla malattia, che ha causato più di 1000 decessi in tutto il mondo. Le chiusure sono arrivate dopo che la direzione di Indeed ha scoperto che un dipendente dell’ufficio di Singapore “potrebbe essere stato esposto al coronavirus” dopo che i parenti hanno visitato una struttura che si prendeva cura dei pazienti colpiti dall’epidemia, ha riferito a Fortune un portavoce dell’azienda.

“Anche se non ci sono casi confermati di infezione, per garantire la massima attenzione per la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti, abbiamo chiesto a tutti gli impiegati di Singapore, insieme a chiunque abbia recentemente visitato i nostri uffici di Singapore, di lavorare da casa fino al 17 febbraio”, ha detto un portavoce a Fortune.

Come ulteriore precauzione, ai dipendenti in Irlanda – la sua sede europea – e in Australia è stato detto di lavorare da casa questa settimana, poiché alcuni impiegati che hanno recentemente visitato Singapore hanno anche viaggiato negli uffici di Dublino e Sydney, ha detto il portavoce.

Non sono stati segnalati casi di coronavirus in Irlanda, tuttavia più di 15 casi del virus mortale sono stati segnalati in Australia dallo scorso mese.

Mentre i tre uffici di Indeed resteranno al buio questa settimana, il servizio di reclutamento ha affermato che “la sua attività continua ininterrotta in tutto il mondo”.

La decisione di chiedere a migliaia di dipendenti di lavorare da casa viene quando le aziende di tutto il mondo prendono precauzioni per fermare la diffusione del coronavirus.

A Wuhan, in Cina, una città di 11 milioni di persone e l’epicentro del virus, i viaggi si sono arrestati con molte delle principali compagnie aeree che hanno cancellato i voli.

La scorsa settimana, Macao, la capitale mondiale del gioco d’azzardo, ha annunciato che avrebbe chiuso 41 casinò per almeno 15 giorni. Le attività chiuse rappresentano il 50% del PIL di Macao.

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