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Coronavirus, Johnson & Johnson verso un vaccino

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Un miliardo di dosi di vaccino da utilizzare per l’emergenza pandemia. Le sperimentazioni sull’uomo dovrebbero iniziare entro settembre, con l’obiettivo di rendere disponibile la nuova arma contro il Covid-19 entro gennaio del 2021. Così Johnson & Johnson ha annunciato di aver selezionato, tra i vaccini in via di sviluppo nel proprio portfolio, il ‘candidato ideale’ contro il Covid-19. E si è impegnata a fornire un miliardo di dosi per l’emergenza.

“Sui vaccini non abbiamo mai mollato”, afferma Massimo Scaccabarozzi, presidente e Ad di Janssen in Italia, farmaceutica del gruppo Johnson&Johnson, e presidente di Farmindustria. Il Gruppo sta lavorando allo sviluppo di un vaccino contro il nuovo coronavirus da gennaio 2020, “Janssen sta collaborando anche con il governo americano ad un progetto di ricerca per lo sviluppo del vaccino contro il Covid-19. Quello che è importante è che i nostri scienziati sin da subito, da quando è stata scoperta la sequenza virale in Cina, hanno cominciato a lavorare per trovare un vaccino che funzioni. Siamo a buon punto”, spiega a Fortune Italia.

Il Gruppo prevede di avviare gli studi clinici 1 sull’uomo al massimo entro settembre 2020 e anticipa che i primi lotti di vaccino contro il Covid-19 potrebbero essere disponibili per l’uso in emergenza nei primi mesi del 2021. Si tratta di un arco di tempo notevolmente accelerato rispetto alle tipiche procedure di sviluppo di un vaccino.

Un passo in avanti nella lotta all’emergenza, grazie anche alla significativa espansione della partnership già esistente tra Janssen e l’ente Biomedical advanced research and development authority (Barda) e al rapido incremento della capacità manifatturiera del Gruppo, che aprirà un nuovo sito produttivo negli Stati Uniti ed aumenterà ulteriormente le proprie capacità produttive al di fuori dei confini statunitensi per avviare la produzione che contribuirà ad assicurare la fornitura del vaccino a livello mondiale. Johnson & Johnson e Barda stanno investendo insieme più di un miliardo di dollari per co-finanziare la ricerca, lo sviluppo e i test clinici del nuovo vaccino. Il Gruppo prevede di avviare la produzione a rischio a brevissimo e si impegna a offrire un vaccino sostenibile al pubblico, disponibile su base no profit, per affrontare l’emergenza della pandemia.

J&J userà la propria piattaforma vaccinale già validata e sta allocando risorse, incluso personale e infrastrutture a livello globale, in accordo alle necessità, per moltiplicare gli sforzi. Separatamente, Barda e l’Azienda hanno provveduto ad un ulteriore finanziamento che permetterà l’estensione dell’attuale lavoro congiunto che mira a identificare terapie antivirali contro il nuovo coronavirus.

“Il mondo sta affrontando una urgente crisi legata alla salute pubblica” ha detto Alex Gorsky, presidente e Ceo, Johnson & Johnson, “e noi ci impegniamo a fare la nostra parte per realizzare un vaccino contro Covid-19 alla portata di tutti e renderlo disponibile a livello mondiale il più velocemente possibile. In qualità di primo gruppo mondiale nel settore farmaceutico, ci sentiamo profondamente responsabili del miglioramento della salute di tutti a livello mondiale. Johnson & Johnson è ben posizionata grazie alla sua combinazione di expertise scientifico, capacità operativa e forza finanziaria ed è quindi in grado di mettere a disposizione tutte le sue risorse, in collaborazione con altri partner, per accelerare la battaglia contro questa pandemia”.

La scelta del vaccino

Johnson & Johnson ha iniziato ad impegnarsi nel gennaio 2020 nella ricerca di potenziali candidati vaccini, non appena la sequenza del nuovo coronavirus (Covid-19) è divenuta disponibile. I team di ricerca di Janssen in collaborazione con Beth Israel Deaconess Medical Center, che fa parte della Harvard Medical School, hanno costruito e testato diversi candidati vaccini usando la tecnologia AdVac® di Janssen.

Grazie alle collaborazioni con scienziati appartenenti a diverse istituzioni accademiche, i prototipi di vaccino sono stati testati per identificare quelli più promettenti nel produrre una risposta immunitaria nei test preclinici.

Basandosi su questo lavoro, Johnson & Johnson ha identificato il proprio miglior candidato vaccino contro Covid-19 (con due alternative) che procederà nei primi passi della produzione. Con una tempistica accelerata, il Gruppo mira ad avviare gli studi clinici di FASE 1 sull’uomo a settembre 2020, prevedendo di avere disponibili i dati clinici sulla sua sicurezza ed efficacia entro fine anno. Questo potrebbe rendere il vaccino disponibile per l’emergenza all’inizio del 2021. Normalmente il tipico processo di sviluppo di un vaccino richiede un certo numero di fasi di ricerca, che vanno da 5 a 7 anni, prima che un candidato sia anche solo considerato per l’approvazione.

Il programma di vaccino per Covid-19 sta facendo leva su tecnologie di Janssen che garantiscono la capacità di sviluppare rapidamente nuovi candidati vaccini e aumentare la produzione del candidato vaccino prescelto. La stessa tecnologia è stata usata per sviluppare e produrre il vaccino dell’Azienda contro Ebola e sviluppare i candidati vaccini contro Zika, RSV e HIV che sono in stadio di sviluppo clinico di Fase 2 e Fase 3.

Espansione della ricerca antivirale

Oltre allo sforzo rivolto allo sviluppo di vaccini, Barda e Johnson & Johnson hanno esteso la loro collaborazione anche per accelerare il lavoro attuale di Janssen di screening delle banche dati molecolari, comprese le molecole di altre aziende farmaceutiche. Il Gruppo mira a identificare potenziali trattamenti contro il nuovo coronavirus e insieme a Barda sta finanziando questa parte della collaborazione. L’impegno nell’analizzare e identificare tutti gli antivirali viene condotto in collaborazione con il Rega Institute for Medical Research (KU Leuven/Università di Lovanio), in Belgio.

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