Il mercato dei dispositivi medici nell’anno della pandemia

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La spesa per dispositivi medici nei primi nove mesi del 2020 è scesa del 10%, secondo i dati di Iqvia. La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di gennaio 2021.

L’ANNUS HORRIBILIS della pandemia ha influenzato anche il mercato dei dispositivi medici in Italia. È quanto evidenziano i dati di Iqvia, il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito medico-farmaceutico. Infatti, la spesa totale per i dispositivi medici consumati negli ospedali italiani è diminuita dai 4,1 mld di euro registrati nei primi nove mesi del 2019 ai 3,7 mld nello stesso periodo del 2020 (-10%).

 

 

La pandemia ha inciso negativamente, infatti, sul consumo di tutti quei dispositivi collegati, per esempio, a procedure chirurgiche considerate non urgenti, come le protesi oculistiche (meno 35% a valori) e le protesi vascolari e cardiache (meno 13% a valori). Mentre per quanto riguarda le protesi ortopediche impiantabili (come quelle per il ginocchio, l’anca, la spalla, e così via) il calo a valori è stato del 23%. La generale diminuzione a valori nel consumo ospedaliero di dispositivi medicali è stata parzialmente compensata dalla crescita di consumi di prodotti per la diagnosi del Covid-19.

 

 

In particolare, i dispositivi per la diagnostica in vitro sono aumentati del 65% a valori, crescita guidata soprattutto dai reagenti impiegati nei test immunologici per malattie infettive che aumentano a valori a tripla cifra (+264%) nel periodo gennaio-settembre 2020. Inoltre è da segnalare la crescita nel consumo dei tamponi per i prelievi nasofaringei che aumentano del 745% a valori rispetto ai primi nove mesi del 2019.

 

 

Sono aumentati nei primi nove mesi dell’anno anche i consumi di dispositivi per la terapia del coronavirus come le maschere respiratorie (+41%), i circuiti respiratori (+19%) e la strumentazione per il monitoraggio dei parametri vitali (+96%). Se il consumo a valori di dispositivi medicali è sceso, invece c’è stato un incremento a volumi nei primi nove mesi del 2020 (+2%), dovuto soprattutto al forte aumento nel consumo di unità a basso costo come, per esempio, le mascherine (+69%). Infatti, sono aumentati a valori i consumi di camici (+93%) e guanti (+23%) non chirurgici e – soprattutto – di mascherine chirurgiche (+429%).

 

 

“Il mondo ospedaliero è radicalmente cambiato in questi mesi. Infatti, i fenomeni evidenziati da questi dati confermano che l’attività degli ospedali si è dovuta prevalentemente concentrare sull’assistenza dei malati di Covid-19, rimandando purtroppo a tempi migliori le cure e gli interventi ritenuti non urgenti”, commenta Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia.

 

 

Purtroppo, infatti, “questo annus horribilis ha visto una pesante riduzione dei ricoveri e degli interventi diagnostici anche per malattie gravi come quelle oncologiche, cardiologiche e polmonari. Tutto questo ha chiaramente avuto un impatto importante anche sul mercato dei dispositivi medicali”.

 

La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di gennaio 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

 

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