Vaccini Covid, bloccare l’export conviene all’Europa?

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Non si placa il timore che i vaccini anti-Covid prodotti in Europa finiscano all’estero (al miglior offerente?), minando così sul nascere le campagne vaccinali. Ma bloccare l’export dei vaccini conviene davvero all’Europa? Le polemiche di questi giorni fra la Commissione europea e le industrie del farmaco impegnate nello sviluppo dei vaccini preoccupano l’Efpia. L‘industria del farmaco europea mette in guardia sui rischi (e sui possibili effetti) di un eventuale stop alle esportazioni dei sieri prodotti in Ue.

 

“Nonostante i dettagli della proposta della Commissione europea sul meccanismo di trasparenza per l’esportazione dei vaccini prodotti nell’Unione rimangano poco chiari”, sottolinea Efpia in una nota, “ciò potrebbe limitare le esportazioni. E questo metterebbe a rischio la distribuzione di vaccini in Europa e in tutto il mondo”.

 

“La supply chain globale è la chiave per distribuire i vaccini per proteggere i cittadini contro Covid-19. Ed è vitale che ogni misura proposta dalla Commissione e dagli Stati membri non limiti o abbia effetti negativi sull’export di vaccini o l’import di forniture chiave per la loro produzione”. Fenomeni collegati, che potrebbero avere pesanti effetti, in un “momento cruciale nella lotta contro Covid-19, e che non sono nel miglior interesse di nessuno”.

 

Un messaggio che suona come un monito: si rischia un effetto boomerang. E che, non a caso, è stato condiviso e rilanciato da Farmindustria sui suoi social.

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