Covid, il mistero dei vaccini offerti al Veneto

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E’ davvero possibile trovare sul mercato milioni di vaccini contro Covid-19 ‘doc’, per fronteggiare la carenze di forniture ufficiali? Da dove arrivano questi vaccini (dal momento che Pfizer e AstraZeneca hanno fatto sapere di non rifornire per ora il mercato privato)? Come e dove sono stati stoccati? A svelare il mistero dei 27 milioni di dosi di sieri anti-Covid offerti alla Regione Veneto sarà l’indagine disposta dalla Procura della Repubblica di Perugia.

La notizia delle indagini non stupisce troppo, dopo il monito dell’Ufficio europeo per la lotta anti-frode che aveva messo in guardia gli Stati Ue sul rischio di incappare in vaccini contraffati. Un timore rilanciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha puntato il faro sui rischi legati – tra l’altro – alla difficoltà di mantenere la catena del freddo (i vaccini a mRna richiedono temperature ‘glaciali’), parlando di “garanzie zero” per i vaccini contro Covid-19 acquistati fuori dai canali ufficiali. Vaccini che potrebbero arrivare dalle forniture destinate al Terzo Mondo, o essere prodotti non (ancora) autorizzati in Ue.

Una cosa è certa: il business dei vaccini anti-Covid ha attirato l’attenzione dei soliti sospetti: proprio l’offerta di vaccini AstraZeneca alla Regione Umbria (prima del via libera dell’Agenzia europea del farmaco) aveva fatto scattare le indagini della Procura. Che ora vuole vederci chiaro anche sull’offerta al Veneto di Luca Zaia.

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