Dottor web sul viale del tramonto, calo diagnosi fai da te

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L’umanità ha una grande peculiarità: è complessa. Complessa nel suo divenire, attraverso i secoli; complessa nel funzionamento del suo essere. La mente umana è un groviglio di sinapsi, connessioni velocissime, precise e misteriose, che danno vita a un duplice modo di funzionare del pensiero. Lo psicoanalista cileno, Matte Blanco, rifacendosi ai principi della matematica e della teoria degli insiemi, parla di bi-logica: pensiero simmetrico e pensiero asimmetrico. È un modello che ci aiuta ad avere chiavi di lettura sui fenomeni psico-sociali che accompagnano il web.

Prendiamo ad esempio web e piattaforme social. I nuovi ambienti digitali in cui trascorriamo le nostre giornate, mettiamo in atto i nostri comportamenti, trasformiamo i nostri valori e, a volte, orientiamo la nostra morale. Scritti brevi, interazioni veloci. Parole e immagini condensate. Piattaforme che accolgono le regole proprie del pensiero simmetrico, basato su somiglianze e confusione emozionale (fondere insieme). Una logica che non aiuta ad articolare differenze, non elabora categorie, non apre a un pensiero complesso. Regna la logica della simmetria che omogeneizza. Una logica che alimenta facili contrapposizioni basate su immediate emozioni primarie: amico-nemico, dentro-fuori, grande-piccolo. Una logica che non apre al confronto, all’incontro con l’altro da sé, alla riflessione su. Una logica che non ammette verifica, che si sottrae a qualsiasi forma di vera relazione. Come si fa ad intendersi in 140 (ora 280) caratteri? Come si fa senza ascoltare, senza accogliere silenzi che aiutano a pensare e a capire? Come si fa senza guardarsi negli occhi, senza percepire il movimento dell’anima che abbiamo di fronte? Tutto viene semplificato. Tutto è bianco o nero. Persino le diagnosi mediche, articolato e complesso processo di conoscenza che parte dai sintomi per approfondire mediante tecniche manuali e strumentali e giungere a una diagnosi, abbiamo pensato potesse essere ridotto a una domanda fatta in un motore di ricerca. Ma alcuni dati ci dicono che le cose stanno cambiando.

Dottor web sul viale del tramonto? In ogni caso cambiano le attitudini degli italiani nei confronti della rete. Per il 65,5% la ricerca di informazioni è orientata a trovare medici o strutture sanitarie, mentre solo il 33,5% degli italiani consulta la rete per fare una diagnosi sulla propria salute. Aumenta la ricerca on line di informazioni su cure e terapie (23,9%, -10,2% rispetto al 2019) e su tecnologie e dispositivi per la salute (18,8%, -8,6% rispetto al 2019).

E il medico di famiglia è il riferimento per il 76,6% degli italiani che vogliono informazioni sul proprio stato di salute, mentre l’11,8% si rivolge a un medico specialista. È quanto emerge dall’indagine Tech4Life, promossa da Confindustria Dispositivi medici e realizzata da Community Research & Analysis.

Il primato dell’autorevolezza resta ai medici. Per il 44,5% degli italiani nella top two dell’attendibilità c’è il medico di medicina generale, per il 38% il medico specialista. Alta rispetto agli anni scorsi anche l’attendibilità riconosciuta al farmacista: il 7,1% degli italiani mette questa figura professionale nelle prime posizioni. Aumenta, altresì, la percentuale degli italiani che considera attendibili televisione e radio (1,9%), quotidiani o riviste specializzate (2,9%) e siti internet (2,5%). Resta sotto l’1% la percentuale di coloro che si affidano ai social network (0,4%).

I dati sono stati diffusi in vista della seconda edizione del premio giornalistico Umberto Rosa, voluto da Confindustria dispositivi medici per sostenere l’informazione di qualità. Il 13 aprile verranno premiati in diretta streaming su www.premiogiornalistico.confindustriadm.it i vincitori delle 3 categorie in gara (carta stampata, web e agenzie, radio e tv) e il premio speciale Giornalista dell’anno.

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