Vaccini in vacanza, ecco come e dove

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Con luglio la stagione turistica italiana entra nel vivo. E dovrà confrontarsi con la necessità dei cittadini di sottoporsi ai vaccini anti-Covid, magari per la sola seconda dose.

La questione non è di poco conto, in considerazione di due aspetti principali: l’approvvigionamento di dosi di vaccino in Regioni di villeggiatura diverse da quelle di residenza, e il dialogo tra le anagrafi regionali.

Da un lato, infatti, chi si reca in vacanza in una Regione diversa dalla propria deve poter essere certo di potersi vaccinare. Dall’altro, l’avvenuta vaccinazione deve poter essere debitamente registrata, comunicata e condivisa con l’anagrafe vaccinale della Regione di provenienza del cittadino e con l’anagrafe vaccinale nazionale, per poter ottenere il green pass.

Prime in Italia ad aver trovato un accordo per i cittadini che si spostano di Regione in Regione sono Piemonte e Liguria. L’intesa bilaterale tra queste due Regioni confinanti prevede che, da domani primo luglio, i cittadini che si spostano tra questi due territori per permanenze di almeno due settimane possono fare i vaccini nella Regione in cui faranno le vacanze.

Anche la Lombardia ha annunciato di voler trovare un accordo analogo (ancora non si sa con quale Regione), e di aver inviato una bozza al generale Figliuolo.

In realtà pochi sanno che, accordi bilaterali a parte, vaccinarsi in una Regione diversa dalla propria è già possibile, in virtù dell’ordinanza 3/2021 del commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo.

“Ogni Regione o Provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o Provincia Autonoma”, recita la norma risalente a fine marzo.

Che, di fatto dispone l’obbligo per le Regioni di provvedere alla somministrazione del vaccino anche ai non residenti.

Ecco perché, per esempio, se si è scelto di trascorrere un lungo periodo di ferie in Sardegna e si necessita di fare il richiamo, si può contattare la Asl di riferimento della zona in cui si risiederà e, inviando la documentazione richiesta, prenotare la vaccinazione.

Nessun rischio di rimanere senza vaccini anche per i connazionali che risiedono all’estero e sono iscritti all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero): qualora tornino in Italia e vogliano vaccinarsi nel Belpaese, possono farlo sempre attraverso il link www.prenotazioni.vaccinicovid.gov.it. Idem per cittadini stranieri, personale navigante (Sasn), o soggetti costituenti personale diplomatico, personale di enti ed organizzazioni internazionali.

Come sui siti regionali di prenotazione del vaccino, inserendo il numero della propria tessera sanitaria e il codice fiscale, è possibile gestire la propria prenotazione. Naturalmente bisogna muoversi con un po’ di anticipo rispetto alla data della propria permanenza in Italia, giacché il sistema necessita 24-48 ore per verificare i dati inseriti e consentire l’accesso alla schermata di prenotazione. Potrebbero talvolta verificarsi dei problemi di accesso, avverte la Protezione Civile.

Niente panico: “Qualora il cittadino non riuscisse ad accedere alla piattaforma, il sistema mostrerà una finestra pop up informativa e consentirà all’utente di effettuare la preadesione mediante il pulsante ‘Richiedi Abilitazione’” riporta il sito web.

L’estate 2021 promette, dunque, di essere all’insegna di “Regione che vai, il vaccino lo trovi”.

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