Digital e innovazione in sanità, idee vincenti di 6 startup

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Esoscheletri robotici nella riabilitazione ortopedica e neurologica; dispositivi indossabili che comunicano in real time con piattaforme di intelligenza artificiale per il telemonitoraggio di pazienti post-dimissione; la definizione di strategie regolatorie per l’immissione sul mercato di farmaci innovativi per patologie rare e con rilevanti bisogni clinici insoddisfatti.

Sono alcuni degli obiettivi di innovazione e digital transformation perseguiti dai progetti pilota delle 6 startup internazionali selezionate nella prima edizione dell’Health&Biotech Accelerator, progetto coordinato da Deloitte Officine Innovazione in collaborazione con Msd Italia, Intesa Sanpaolo Rbm Salute e diversi partner scientifici e tecnici.

Tra le startup ‘finaliste’, scelte tra oltre 350 dopo un percorso di selezione di 8 mesi, vi è un’ampia rappresentanza dell’eccellenza italiana, con 4 startup attive sul territorio nazionale e 2 con sede in Finlandia e Norvegia.

Le startup selezionate vengono premiate oggi nel corso dell’Health&BioTech Accelerator Summit, a Roma: un evento che vede la partecipazione di rappresentanti istituzionali, del mondo accademico-scientifico e delle aziende per stimolare il dibattito sul valore dell’open innovation nell’ambito della trasformazione digitale della Sanità, al fine di migliorare sempre di più i prodotti e i servizi per i cittadini.

“L’innovazione in campo sanitario e farmacologico è, a tutti gli effetti, una priorità per garantire il benessere di un Paese – dichiara Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato Msd Italia – La pandemia ha accelerato il ricorso alla tecnologia in tutti gli ambiti della nostra Vita, incluso quello della Salute e non si deve tornare indietro. Ritengo, infatti, che una rapida e sistemica adozione delle nuove tecnologie, al pari dell’innovazione in farmaci e vaccini, ricopra un ruolo fondamentale nella definizione di servizi sanitari resilienti e accessibili per la gestione della cronicità e della Sanità pubblica in generale”.

Per non restare indietro nella corsa all’innovazione, “bisogna – dice Luppi – riuscire ad intercettare le tendenze di un ecosistema in continua evoluzione e selezionare i partner giusti. In quest’ottica, progetti come Health & Biotech Accelerator rappresentano un prezioso strumento per mettere in contatto i diversi attori della filiera della Salute. Ciascuno di noi (le aziende, le piccole start up, le istituzioni e il mondo scientifico) è infatti portatore di un know how e di un valore distintivo. Solo insieme, attraverso una sana e trasparente collaborazione pubblico-privato, possiamo fare la differenza per la vita e la salute delle persone”.

Perché la digital transformation possa realizzare appieno il suo potenziale occorre infatti una pluralità di competenze che non sempre le aziende possiedono: per questo diventa fondamentale l’open innovation che, attraverso la sottoscrizione di partnership tra entità complementari nella filiera tecnologica e farmaceutica, possano favorire la vera innovazione.

“L’accelerazione nella digital transformation, che ha interessato tutti gli ambiti della vita sociale ed economica a livello globale, ha avuto un peso determinante anche nel mondo scientifico, perché è proprio grazie alla velocità con cui oggi si possono condividere dati e informazioni che è stato possibile dare delle prime risposte, in tempi rapidi, alla pandemia – dichiara Bjorn Oddens, VP Global Medical & Scientific Affairs di Msd – Questo ecosistema richiede una pluralità di competenze notevole, per questo stiamo investendo in progetti come Health&Biotech Accelerator, che supportano l’open innovation creando connessioni di valore tra il mondo accademico, le start-up e l’industria bio-farmaceutica”.

Le startup selezionate hanno già avviato i lavori sui progetti pilota che le vedranno protagoniste al fianco di Msd e degli altri corporate partner, del team Deloitte e dei partner scientifici, clinici e finanziari. Il tutto in una cornice interamente virtuale che permetterà anche alle startup internazionali una piena e continua interazione con i partner di progetto per le settimane di accelerazione.

L’iniziativa è sostenuta, oltre che dai corporate partner MSD Italia e Intesa Sanpaolo Rbm Salute, anche dai clinical partner Gruppo San Donato, Humanitas e Santagostino, dall’Istituto Italiano di Tecnologia, Università di Milano e Ifom in qualità di scientific partner, da Life Science District come supporting partner e Smau, Digital Innovation Days, Notizie.it, Makinglife e InnovUp come ecosystem partner; Panakés Partners, Digital Magics e Italian Angels for Growth ricoprono invece il ruolo di investment partner.

Ecco le startup vincitrici:

Cardiolyse. Startup finlandese che ha sviluppato una piattaforma cloud “device agnostic” di data analytics per il telemonitoraggio in ambito cardiaco, con report personalizzati e stratificazione del rischio per singolo paziente.

EGC247. Startup norvegese che ha brevettato l’ECG247 Smart Heart Sensor, innovativo dispositivo wireless per il monitoraggio cardiaco da remoto, specificatamente per il rilevamento della fibrillazione atriale e di altre aritmie cardiache. Il device permettere un monitoraggio in continuo dei pazienti durante le loro attività quotidiane, inclusa l’attività sportiva, permettendo la rilevazione di eventi cardiaci, anche lievi, e l’immediata segnalazione degli stessi al paziente ed al medico curante.

Kither Biotech. Startup biofarmaceutica italiana che sta sviluppando nuove terapie per rari disturbi polmonari. La società detiene il brevetto di un composto per il trattamento della Fibrosi cistica per cui i dati preclinici hanno dimostrato che, impiegato in associazione ai farmaci attualmente utilizzati, migliora l’efficacia terapeutica e potenzialmente le condizioni di vita dei pazienti.

MicroMesh. Progetto di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia che sta sviluppando un impianto polimerico, “uMesh”, per il trattamento del glioblastoma multiforme (GBM). L’impianto terapeutico è una rete biocompatibile e biodegradabile che facilita la profonda permeazione dei farmaci in sede del tumore aumentando l’efficacia della terapia, come dimostrato da studi preclinici.

Vaxxit. Startup biofarmaceutica italiana che sviluppa vaccini contro l’Hiv, l’Herpes Simplex Virus (HSV) e il M. Tuberculosis (TB), patologie indicate dall’Oms tra le priorità sanitarie globali. La startup sta attualmente portando avanti uno studio clinico per la validazione di un vaccino contro l’Hiv.

Wearable Robotics. Startup italiana nata nel 2014 come spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sviluppa e produce diverse tipologie di esoscheletri robotici per applicazioni cliniche e industriali. In particolare, ha sviluppato la soluzione robotica ALExRS, esoscheletro bilaterale per la riabilitazione degli arti superiori di pazienti neurologici, già in uso in diversi centri in Italia ed in Europa. Attualmente si sta valutando la possibile applicazione del dispositivo ALExRS per la riabilitazione in ambito ortopedico.

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