green pass
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“Le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato, anche quando sono impopolari”. La citazione di Beniamino Andreatta, che il premier Mario Draghi ha rilanciato durante l’intervento all’intitolazione a suo nome dell’Aula Magna della Bologna Business School, è stata da molti immediatamente legata al provvedimento che introduce l’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro.

Le parole di Draghi hanno senso per tante delle decisioni che il suo governo è chiamato a prendere. Ma, nello specifico del green pass, suggeriscono anche un’altra valutazione. Davvero il green pass è così impopolare? E, ancora più in generale, davvero il vaccino anti-Covid è impopolare?

I numeri dicono il contrario. Ad oggi, le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 40.462.758, pari al 74,92% della popolazione over 12. Non bastano, dovrebbero vaccinarsi tutti. E presumibilmente l’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro spingerà molti indecisi a scegliere la strada del vaccino.

Quelli che resteranno ancora fuori, considerando che gli under 12 per ora non possono vaccinarsi e che c’è una quota di persone che per ragioni mediche è impossibilitata a vaccinarsi, continueranno a tenere alta la bandiera no vax. Una parte di questa minoranza costituisce la minoranza rumorosa che scende in piazza e intasa i social network di insulti verso la sempre più ampia maggioranza di italiani che ha capito l’imporanza del vaccino per uscire dall’emergenza Covid.

Come è più corretto, allora, misurare la popolarità di una misura necessaria? Tutti i giorni, da settimane ormai, milioni di italiani si muovono, entrano nei locali pubblici e in tutti i luoghi in cui è prevista l’aggregazione esibendo il proprio green pass. Lo fanno per andare allo stadio, per partecipare a una manifestazione culturale, lo fanno per incontrare altre persone, per divertirsi, per tornare progressivamente a una vita normale. Ora, da metà ottobre, lo faranno anche tutte le mattine per entrare nel loro luogo di lavoro, sia esso pubblico o privato.

Le proteste e le manifestazioni contro, quando sono alimentate da una propaganda martellante, hanno anche l’effetto di capovolgere le reali proporzioni del consenso nella percezione comune.

Ma il green pass, se si esce dalla bolla della protesta, è uno strumento popolare, che ha consenso e che unisce. E anche la vaccinazione è stata vissuta dalla larga maggioranza della popolazione italiana come una liberazione.

Così come non ci si deve stancare, per assuefazione, di ricordare che la scienza è dalla parte del vaccino e del green pass. Mentre la mistificazione della realtà e le leggende metropolitane sono il pane quotidiano dei no vax.

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