Vaiolo delle scimmie, i casi nel mondo continuano ad aumentare

vaiolo delle scimmie
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Mentre il mondo è ancora alle prese con la pandemia da Covid-19, non si placa l’allarme legato al vaiolo delle scimmie. Al 26 maggio, secondo l’ultimo report dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono 257 i casi confermati in laboratorio di vaiolo delle scimmie nelle aree del mondo in cui questa malattia non è endemica (Italia inclusa, anche se il conteggio dell’Oms è fermo ai primi 4 casi su 7), con circa 120 casi sospetti.

Non sono stati invece segnalati decessi. Ma la situazione si sta evolvendo rapidamente e l’Oms prevede che “i casi identificati aumenteranno man mano che la sorveglianza si espande nei Paesi non endemici, nonché in Paesi noti per essere endemici che non hanno segnalato casi di recente”. Da metà maggio il vaiolo delle scimmie è stato segnalato all’Oms da 23 Stati membri che non sono endemici per il virus. Quanto ai Paesi endemici, tutti in Africa, il totale dei casi è di 1.365, con 69 morti, per la maggior parte nella Repubblica democratica del Congo.

La previsione degli esperti è che le segnalazioni aumenteranno. “Sappiamo che il numero dei casi” di vaiolo delle scimmie “potrebbe aumentare nei prossimi giorni, siamo veramente all’inizio di questo evento. Il primo caso è stato notificato il 7 maggio, sono dunque solo 3 settimane e sappiamo che avremo più casi nei giorni a venire”, ha detto Sylvie Briand, direttrice dell’Emergency Preparedness dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), al recente technical briefing sul focolaio di monkeypox.

In Italia intanto è stato isolato al laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano il ‘monkeypoxvirus’ responsabile dell’epidemia da vaiolo delle scimmie attualmente presente in Europa.

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