In Italia meno di 400mila neonati: i rischi della crisi demografica

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Per la prima volta i neonati in Italia sono stati meno di 400mila. I rischi della trappola demografica e le strategie per invertire il trend e dare ai giovani speranza nel futuro. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio-agosto 2022 .

L’Italia sta vivendo un inverno demografico che sembra non finire mai. Complici anche quelle che gli esperti chiamano trappole demografiche. Oggi i trentenni sono un terzo in meno dei cinquantenni e i giovani sono un terzo in meno dei trentenni. E i dati Istat non sono tranquillizzanti: sono stati 399.400 bambini nati nel corso del 2021 (-1.3% sul 2020). Gli anni di Covid-19 e ora i mesi di guerra non fanno ben sperare. Ne abbiamo parlato con Alessandro Rosina, docente di demografia e statistica sociale dell’Università Cattolica, a margine del Forum ‘La Natalità è Futuro’, organizzato da Fortune Italia con il contributo non condizionante di IBSA Farmaceutici. “Siamo uno dei Paesi con i maggiori squilibri demografici, che ormai si stanno autoalimentando: si sta riducendo infatti anche la popolazione in età fertile, in particolare il numero delle donne che potrebbe pensare di avere figli. Le minori nascite del passato stanno determinando meno genitori oggi, quindi meno nascite in futuro. Il rischio è quello di avvitarsi in un percorso in cui la natalità viene vincolata verso il basso”. Nel 2021 siamo scesi per la prima volta sotto la quota psicologica delle 400mila nascite. Ma i record negativi ormai si susseguono da decenni. E oltretutto nel 2022 la situazione continua a essere incerta. Allora quali possibilità concrete ci sono per invertire questo trend? “Scontiamo ancora le conseguenze della pandemia sulla nostra economia e dunque emerge la necessità di una ripartenza che sia solida e coinvolga i giovani. Poi – avverte Rosina – bisogna aspettare l’impatto dei progetti presenti nel Pnrr e del Family Act. Se riusciremo a far andare tutto nella direzione giusta, questo lavoro produrrà risultati nei prossimi anni”.

Il Forum Natalità si è parlato di progetti concreti, di un cambio di paradigma poggiato su solide basi per dare concretezza al desiderio di un figlio. Ma allora quali sono le strade per dare una spinta alla natalità in Italia? “Penso che le strategie che riguardano la conciliazione siano ben inserite nel Family Act e le risorse finanziate siano adeguate. Mentre bisognerebbe fare di più nei confronti dei giovani: politiche abitative, politiche attive del lavoro e valorizzazione del capitale umano nelle aziende. L’italia non è un Paese per giovani, e anche per questo non funziona complessivamente, ma non è (neanche) un Paese per vecchi: oggi i giovani rischiano di invecchiare senza prospettive. Con il nostro debito pubblico e il nostro trend demografico, poi, avremo sempre più anziani, ma sempre meno risorse per loro dal welfare pubblico. Allora dobbiamo rivolgerci ai ragazzi di 30 anni, per inserirli nel modo migliore nel mondo del lavoro: anche a 30 anni abbiamo il record di Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano. Ebbene, questi giovani devono essere riqualificati e inseriti nel processo produttivo, anche per cogliere le opportunità della transizione verde digitale, che può essere alimentata proprio dalle competenze dei giovani. E poi dobbiamo pensare a come crescere a livello di Paese nei prossimi 15 anni, rafforzando le competenze dei ventenni, che saranno cruciali per un’economia che dovrà tornare a essere competitiva”.

Fare un figlio è sempre più una scelta non scontata, è il ragionamento di Rosina, “ma per essere realizzata deve incontrare condizioni adeguate. Occorre anche poter guardare con meno incertezza al futuro”. Ecco perché attorno agli aspiranti genitori “deve esserci un sistema pubblico che dia valore a quella scelta, con politiche efficaci”.

Finora, invece, pur desiderando un numero di figlio all’altezza di Francia e Svezia, in Italia ne nascono molti meno. La buona notizia è che la denatalità non è un destino inesorabile, come insegnano esempi a noi vicini.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio-agosto 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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