Dermocosmesi oncologica, non rinunciare alla cura di sé durante la malattia

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Da diversi anni ormai mi occupo di dermocosmesi oncologica. Ne parlo tutti i giorni, anche attraverso le storie delle persone che ho avuto la possibilità di incontrare e seguire durante il mio percorso lavorativo. Non si tratta di una semplice “questione di divulgazione” per me, bensì di un’esigenza necessaria ormai.

Raccontare, informare e sensibilizzare sul tema della dermocosmesi oncologica costituisce una vera e propria missione, che dà un forte significato a ciò che faccio.

Uno dei compiti della dermocosmesi oncologica è quello di ‘ascoltare’ i bisogni della pelle delle pazienti, avvalendosi di trattamenti e di prodotti cosmetici specifici che mirano alla cura e alla risoluzione delle problematiche cutanee causate dalle terapie oncologiche.

La nostra pelle, infatti, rappresenta uno dei principali organi colpiti dall’aggressività di questo tipo di terapie e, conseguentemente, gli effetti collaterali possono essere assai visibili. Come amo sempre ripetere, durante i laboratori gratuiti di cosmetica sociale e inclusiva che conduco con i volontari di “Ricomincio da Me”, la pelle rappresenta il nostro primo strumento di comunicazione: è impatto, relazione, scambio. Quando arriva una diagnosi di cancro, ciò non può non avere un fortissimo impatto psicologico sulla persona che dovrà affrontare la malattia e le cure.

Se da una parte è vero quel che generalmente si dice – “solo chi vive un dolore sulla propria pelle lo sa” – a coloro che affiancano la persona malata spetta il difficile compito di assisterla e sostenerla, in ogni momento, condividendo un dolore indescrivibile. E a noi professionisti della cosmesi specializzata, nel nostro piccolo, spetta il compito di aiutare il paziente a non rinunciare al proprio benessere, alla fiducia in sé e alla cura di sé durante questa fase della sua vita.

Al giorno d’oggi è fondamentale pensare alla guarigione, così come alla prevenzione e al contenimento dei diversi effetti collaterali causati dalle terapie oncologiche. Nell’arco di questi anni, tra l’altro, mi è capitato di essere stata contattata fin dall’inizio della terapia oncologica da alcune pazienti, per accudirle nel momento del bisogno, soprattutto quando iniziavano a manifestarsi i primi effetti collaterali: alopecia, danni ad unghie, ciglia e sopracciglia, prurito, rush cutanei, ulcerazioni, fissurazioni, secchezza cutanea, irritazioni, patologie a carico di mani e piedi. Oltre che essere visibili – e perciò esteticamente fastidiosi – gli effetti collaterali della terapia oncologica sulla pelle sono molto spesso invalidanti nella quotidianità della persona. Qui , dunque, rientra in gioco il ruolo, fondamentale, della dermocosmesi specialistica, per prendersi cura delle esigenze della pelle fragile e sensibilizzata durante e dopo le terapie.

Il progresso scientifico formulativo in ambito cosmetico ha fatto passi incredibili. Abbiamo ottime referenze cosmetiche capaci di idratare, lenire e proteggere la nostra pelle durante il difficile periodo della malattia. Ovviamente, prima è necessario prendere sempre in considerazione il consiglio di un esperto qualificato.

Al di là della sua imprescindibile capacità di ascolto, accoglienza ed empatia, un professionista specializzato deve essere capace di creare un protocollo di cura dermocosmetica. E solo un professionista specializzato può lavorare a tutta una serie di altre azioni, come la creazione di prodotti cosmetici formulati con ingredienti adatti ed ecodermocompatibili per la paziente oncologica oppure la segnalazione di consigli sulla corretta detersione del corpo, uno step fondamentale prima di qualsiasi trattamento dermocosmetico. Inutile dire che però un solo consiglio, appreso da un manuale o da un piccolo corso online, non basta. Si deve essere in grado monitorare la persona, durante tutto il percorso della malattia e della terapia oncologica, perché a volte la stessa cura dermocosmetica va modulata e cambiata.

Come ci ha dimostrato e continua a dimostrarci l’esperienza di Ricomincio da Me, è fondamentale che il professionista specializzato, e nel mio caso il farmacista, debba essere riconosciuto come primo presidio sanitario per la risoluzione delle problematiche legate alla pelle, anche in casi come quello delle pazienti che affrontano le terapie oncologiche. Per una dermocosmetica con etica, che possa generare valore condiviso.

*Myriam Mazza, farmacista, cosmetologa, Spa Manager, presidente dell’Associazione “Ricomincio da me”

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