Covid, ricoveri in crescita e dilemma quinta dose

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Crescono ancora in Italia i ricoveri di pazienti positivi a Covid-19. Secondo l’ultimo report degli ospedali sentinella Fiaso in una settimana si è registrato un +37%. Intanto è arrivata la circolare sulla quinta dose di vaccino. Gli over 80 che hanno ricevuto la quarta dose possono fare il terzo booster, ovvero la quinta dose, dopo 120 giorni dall’ultima immunizzazione o dalla malattia.

Ministero della Salute, Css, Aifa e Iss hanno aggiornato delle indicazioni sul richiamo con vaccini a mRna-bivalenti (contro Omicron BA.1 e BA.4 e BA.5), nell’ambito della campagna di vaccinazione anti Sars-Cov-2. La quinta dose è raccomandata per over 80, ospiti Rsa e over 60 fragili e consigliata a tutti gli over 60 che hanno già fatto il secondo richiamo, in vista dell’inverno. La notizia della quinta dose è stata accolta con qualche perplessità: non c’è il rischio di allontanare, ancor di più, gli italiani dai vaccini anti-Covid?

“Il problema è chiamarla quinta dose – dice a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia molecolare responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – perché in realtà è una dose per persone fragili e anziane che hanno fatto il secondo booster appena è stato disponibile. Bisogna dire che il secondo richiamo non ha avuto un grande successo. Allora perché chiamarla quinta dose? Siamo precisi: si tratta di un booster tarato sulla variante prevalente in questo momento, ovvero Omicron 4 e 5, e destinato a persone fragili e molto anziane”.

Sono ancora loro, infatti, i più a rischio in caso di Covid. E ce lo dicono anche i dati Fiaso. L’aumento dei ricoveri, in linea il +39% registrato nella settimana precedente, è quasi completamente relativo ai cosiddetti pazienti arrivati in ospedale per la cura di altre patologie e trovati incidentalmente positivi al virus attraverso il tampone pre-ricovero.

Crescono dunque i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, del 38,9%, mentre le terapie intensive registrano un lieve scostamento di soli tre pazienti in più rispetto alla settimana precedente. “Questo trend, se confermato, vorrebbe dire che ci troviamo di fronte a una endemizzazione di Covid-19: il virus circola molto, ma incontra le difese immunitarie della stragrande maggioranza della popolazione che ha ricevuto la vaccinazione e i richiami o ha già contratto l’infezione”.

Per Migliore “questo non deve farci abbassare la guardia perché gli anziani e i fragili rimangono soggetti a rischio e sono proprio loro ad avere complicazioni, ecco perché è necessario ribadire l’invito alla vaccinazione”.

Interessante notare, infine, come nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella di Fiaso nell’ultima settimana ci sia stato un calo deciso di minorenni ricoverati con infezione da Sars-Cov-2: in sette giorni -38%. La fiammata fra i ragazzi sembra essersi attenuata.

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