Giornata mondiale della pasta, origini di un successo

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La pasta, uno dei piatti simbolo del nostro Paese, festeggia oggi la Giornata mondiale, curata dal 1995 dall’Unione Italiana Food e dall’Ipo, l’International Pasta Organization. Ben 27 anni fa, 40 produttori di pasta organizzarono il primo congresso mondiale in onore di questo piatto.

Oggi si contano più di 600 formati, dai rigatoni agli spaghetti, dalle farfalle alle trofie, prodotti con innumerevoli farine, come quelle integrali e di mais, destinate in particolare agli intolleranti e ai celiaci.

Lo scorso anno la giornata è stata dedicata a chi non poteva permettersi un piatto, conseguenza di due anni di pandemia e dell’aumento dei prezzi. Per questa edizione l’Unione donerà alle mense Caritas di Milano, Roma, Napoli e Palermo 250mila pasti caldi.

La pasta ha origini antiche

Secondo la Treccani era già conosciuta dai greci, ma venne dimenticata con la caduta dell’Impero Romano a causa dei pochi raccolti che portavano a una ridotta produzione del grano. Secondo la tradizione la pasta sarebbe stata inventata dai cinesi e condotta in Europa da Marco Polo nel 1295. Ma non è così: è stato storicamente provato che abbia avuto origini ai tempi della civiltà persiana e di quella greca. Furono poi gli arabi a diffondere la pasta nel Mediterraneo e in Sicilia.

Fino al Cinquecento il consumo di pasta non era destinato alle classi povere, per il suo costo elevato. I prezzi calarono con la diffusione della gramola, lo strumento che rese morbida e omogenea la pasta, e con l’invenzione del torchio meccanico.

Al tempo era abbinata a verdure e soprattutto a formaggi. Nella prima metà del Seicento vennero introdotti i pomodori nell’area napoletana, sotto influenza spagnola. Si pensava che fossero frutti velenosi, ma superate le false credenze, si iniziò ad abbinarli alla pasta, diventando il piatto per eccellenza per le popolazioni più umili.

La pasta veniva servita su pezzi di carta e mangiata per strada. Una sorta di prodotto antesignano dello street food. Nel Settecento anche i nobili incominciarono ad apprezzarla, grazie alla reinvenzione della forchetta. Nel 19° secolo, la pasta diventò un prodotto industriale a lunga conservazione.

Oggi è ancora una delle pietanze più conosciute e celebrate al mondo, consumata nelle famiglie italiane almeno una volta al giorno.

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