GILEAD

Brevetti Iss per vaccino su misura anti-Hiv, Custommune cerca investitori

Gilead

Potrebbe arrivare da due brevetti dell’Istituto Superiore di Sanità il tanto atteso vaccino terapeutico contro l’Hiv. Un virus che, per oltre 40 anni, ha beffato i ricercatori di tutto il mondo.

Le speranze sono racchiuse in un ‘pacchetto’ – di cui fanno parte due brevetti dell’Iss – riconosciuto dal Forum Zhongguancun (ZGC) di Pechino 2022-23 come una delle 100 migliori tecnologie innovative per la cooperazione internazionale. A presentare questa tecnologia biotech è stata la squadra internazionale Custommune, guidata da Andrea Savarino, specialista in malattie infettive e primo ricercatore presso l’Iss. Una squadra che, al momento, è alla ricerca di investitori. 

“Possiamo definire Custommune un’azienda biotech virtuale, abbiamo ricevuto l’invito a stabilirci presso uno science park a Pechino – spiega Savarino a Fortune Italia – Siamo una squadra di ricercatori con un pacchetto brevettuale che copre una strategia che stiamo portando avanti per sconfiggere l’Hiv”. Questa strategia al momento è basata su una “piattaforma di intelligenza artificiale, che crea un vaccino personalizzato, con farmaci associati che possono rendere il sistema immunitario pià responsivo agli effetti del vaccino”. E l’idea è quella di affidare la produzione a un robot. Ma scopriamo meglio di che si tratta.

Andrea Savarino Iss
Andrea Savarino Iss

Il riconoscimento internazionale

Il forum ZGC è uno dei maggiori eventi internazionali nel campo della scienza e della tecnologia. All’evento sono state presentate più di 3.000 tecnologie provenienti da 34 Paesi, e le 100 migliori – inclusa quella ‘targata’ Custommune – sono state selezionate dopo essere state sottoposte a tre cicli di valutazione. La lista è stata pubblicata sul sito dell’International Technology Transfer Network.

Custommune e la ricerca, tra AI e robotica

Custommune è (o, meglio, sarà) un’azienda biotecnologica pionieristica, dedicata alla progettazione di terapie immunitarie personalizzate. La sua piattaforma sfrutta i dati genomici dei singoli pazienti per creare non solo immunoterapie contro Hiv-Aids e cancro, ma anche altri agenti patogeni.

Il portafoglio di Custommune include brevetti per farmaci che migliorano le risposte immunitarie, facilitando l’azione dell’immunoterapia. I ricercatori immaginano un futuro in cui la sua tecnologia sarà perfettamente integrata in una piattaforma robotica, consentendo la produzione e la consegna automatizzate dei prodotti immunoterapeutici ‘su misura’.

Il progetto sull’Hiv

Il progetto che ha trionfato a Pechino è “già stato testato con successo in modelli animali vicini all’uomo e in sperimentazioni cliniche. L’aspetto più innovativo della strategia proposta  è la combinazione di due fattori: il regime farmacologico innovativo e la scelta personalizzata della terapia cellulare”, afferma il ricercatore italiano.

Questa strategia è stata recentemente supportata da uno studio clinico condotto con l‘approccio shock-and-kill, che mira a risvegliare il virus latente (fase di shock) in modo da attrarre l’attenzione del sistema immunitario ed eliminare le cellule infettate dal virus (fase di kill).

“Abbiamo dimostrato il potenziale del regime farmacologico brevettato dall’Istituto Superiore di Sanità per fornire lo stimolo shock, attraverso studi tra cui uno di recente pubblicato su ‘EMBO Molecular Medicine’. L’immunoterapia personalizzata avrà quindi lo scopo di potenziare la risposta immunitaria nella fase di kill”, continua Savarino.

La chiave nella personalizzazione

Finora le ricerche su un vaccino terapeutico contro l’Hiv si sono scontrate con la capacità del virus di nascondersi nelle cellule. Rispetto ad altri approcci di terapia cellulare, ad esempio cellule CAR-T e vaccini a cellule dendritiche,  Custommune punta su una terapia cellulare completamente personalizzata, basata sia sulle caratteristiche immunologiche di ogni individuo sia del tipo di virus che lo ha infettato. 

“Il ricorso all’intelligenza artificiale – interviene Savarino – ci permette di migliorare il design del vaccino e di velocizzarlo. Al momento abbiamo automatizzato la piattaforma che crea il vaccino a partire da sequenze di Dna del virus che alberga nel paziente e del paziente stesso”.

Questo approccio hi-tech potrebbe essere complicato da esportare nei Paesi del Sud del mondo. “Stiamo cercando di rendere il tutto industrializzabile: la mia idea – racconta lo specialista – è far sì che il programma dia istruzioni a un robot, che realizzi poi il vaccino. Ne esistono già vari in grado di sintetizzare peptidi, Dna ed Rna“. Con questa piattaforma si potrebbe realizzare sia un vaccino a Dna, che uno peptidico, che uno a Rna. “Dipenderà dagli investitori che troveremo e dalle collaborazioni, ma l’approccio è molto versatile”.

Benzina alla ricerca

Insomma, il progetto di Custommune parte da premesse estremamente interessanti, ma ora deve fare il salto. E per farlo ha bisogno di investimenti. Con l’obiettivo di fornire un approccio davvero ‘su misura’ in grado di scovare il virus dell’Hiv ed eliminarlo.

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.