Tra influenza, raffreddore e Covid-19 il rischio è quello di incappare in un Natale col virus. Se i casi di Covid-19 sembrano (più o meno) aver raggiunto il plateau, l’influenza cresce e già centinaia di migliaia di connazionali fanno i conti con una malattia respiratoria. Come evitare di trasformare la cena della Vigilia o il pranzo di Natale in un coacervo di ‘untori’?
“Non possiamo tornare indietro di due anni – dice a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico – Iniziamo col dire che, in generale, è il caso di affrontare le feste con serenità: chi ha sintomi stia a casa, per gli altri direi che alcune misure, come il tampone a tappeto prima di andare a cena non sono utili. L’unica raccomandazione è rivolta ad anziani e fragili: l’auspicio è che si siano vaccinati contro Covid e influenza”.
Covid in Italia, oltre 60mila contagi e colpisce il dato delle morti
“Stiamo vedendo moltissimi casi di Covid-19 asintomatici o con sintomi lievi. Il virus è ancora un problema per i grandi anziani e i soggetti fragili. E questo dobbiamo ribadirlo. Ma se consideriamo i due giorni d’incubazione, capiamo che fare il tampone subito prima di incontrare parenti e amici è poco utile: potresti essere contagioso, ma negativo”.
Covid in Italia, numeri da plateau tra nuova variante e rischio baci
Su baci e abbracci “mi sono già espresso – scherza l’epidemiologo – mentre penso proprio che pochissimi sceglieranno di indossare le mascherine durante le feste, anche se sono utili nei luoghi chiusi e affollati, senza ricambio d’aria”.
Il rebus dei morti
A preoccupare l’esperto non sono tanto i numeri dei contagi, che avranno un andamento ad onde, quando il rebus dei morti. “Un problema che non si è voluto affrontare. Il fatto è che le persone che oggi muoiono di Covid-19 hanno in media più di 77 anni e comorbidità. Il punto – conclude – è anche come vengono conteggiati i decessi”.
