Medici in fuga, lascia il Ssn anche il chirurgo di Fedez

Zappa chirurgo Fedez
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Della fuga dei medici dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) ci siamo occupati più volte. Parliamo di circa dieci addii al giorno: solo nel 2022 sono stati 3.000 i dimissionari in età non pensionabile. Ma, certo, colpisce quando a lasciare il Ssn sono nomi eccellenti. È il caso di Marco Antonio Zappa, esperto rinomato a livello mondiale in chirurgia addominale, divenuto celebre anche tra il grande pubblico nei mesi scorsi, dopo aver curato Fedez per il sanguinamento di due ulcere.

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Ebbene, il chirurgo – come segnala Adnkronos Salute – dal primo marzo non è più direttore dell’Uoc di Chirurgia generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano. Un addio che arriva dopo 29 anni al Policlinico di Milano, 9 anni all’ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba nel Comasco e 5 anni e mezzo qui al Fbf-Sacco.

“Sono troppo stanco e deluso da un sistema pubblico a cui tutto quello che sono, che ho fatto, che ho dato non interessa affatto”, ha detto Zappa, 63 anni compiuti a Natale. “Non smetterò di lavorare, di essere un chirurgo, di esercitare il mestiere più bello del mondo, ma offrirò nuovi progetti ai miei pazienti”.

Chi è Marco Antonio Zappa

Nato a Milano, Zappa vanta  un curriculum lungo 90 pagine. Ha guidato la Sicob, Società italiana di chirurgia dell’obesità di cui ora è past president, e accumulato 5mila interventi, l’80% dei quali di altissima chirurgia in laparoscopia e il 20% in urgenza. Autore di 380 pubblicazioni scientifiche, ha firmato 8 capitoli di libri e partecipato a 150 congressi come presidente, moderatore o relatore.

Per andarsene il chirurgo ha fatto domanda di pensione, avendo riscattato 11 anni. “Ma se avessi voluto sarei potuto restare direttore nel pubblico altri 8 anni”, anche considerando che “a ottobre mi è stato rinnovato l’incarico”, ha raccontato.

Una professione in crisi?

Quello di Zappa, come abbiamo premesso, non è un caso isolato. Tra super lavoro e stipendi sempre troppo bassi, è impressionante il numero di medici e dirigenti sanitari che pensano a dire addio al Servizio sanitario nazionale: ben il 72%.

A dircelo è una recente indagine condotta da Anaao Assomed intervistando un campione rappresentativo di camici bianchi: l’87% dice di non riuscire più ad avere una vita personale soddisfacente, il 96,5% di essere sottoposto a un eccessivo carico lavorativo. E il 72% pensa di lasciare il posto fisso nel Ssn per trasferirsi all’estero, passare alla Medicina Generale o andare a lavorare nel privato. Un dato preoccupante, considerato che i nostri medici sono i più anziani d’Europa. E a risentirne non è solo il Ssn: chi ci curerà domani?

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