Covid in Italia: meno di mille contagiati. Gli effetti sul cervello

brain fog
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Non ci sono più dubbi: i numeri di Covid-19 in Italia “sono sempre più confortanti”. Parola del direttore della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia, e i dati dell’ultimo monitoraggio, diffusi da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, in effetti gli danno ragione: i nuovi casi registrati tra il 29 febbraio e il 6 marzo scendono per la prima volta sotto quota mille, per la precisione 998, in calo del 9,5% rispetto alla settimana precedente (1.103).

Altro che brain fog

Intanto la ricerca sul virus non si ferma, e a suscitare sconcerto è uno studio sul Long Covid pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’. Fra i tanti sintomi che assillano a lungo le persone guarite dal virus, la difficoltà di concentrazione e di memoria – detta anche ‘brain fog’ – può essere la più spaventoso e sconcertante. Ebbene, la ricerca dell’Imperial College di Londra mostra che l’impatto sul cervello del Long Covid può essere misurato direttamente in punti di QI persi. E l’effetto è più importante per chi è stato peggio. Ma vediamo prima la situazione italiana.

Gli ultimi numeri

Sono ancora in netto calo le morti legate al nuovo coronavirus: 31 deceduti, con un -20,5% rispetto alla settimana precedente (39). Gli ospedali non destano preoccupazione, con il tasso di occupazione Covid in area medica al 6 marzo pari all’1,8% (1.090 ricoverati), rispetto all’1,9% (1.154 ricoverati) del 28 febbraio, mentre nelle terapie intensive siamo allo 0,4% (31 ricoverati), rispetto allo 0,5% (45 ricoverati) del 28 febbraio.

Se il Long Covid ‘mangia’ il QI

I ricercatori dell’Imperial College hanno scoperto che anche le persone che si sono riprese dai sintomi di Covid in un periodo che andava da quattro a dodici settimane avevano un punteggio QI (quoziente intellettivo) di tre punti inferiore rispetto a quello delle persone non infettate. Nel caso di Long Covid – 3.900 persone con sintomi che duravano più di 12 settimane dopo la positività – il calo è stato di sei punti di QI. E per le persone che sono state ricoverate in ospedale si è arrivati fino a nove punti in meno.

I test, condotti su oltre 113.ooo persone, hanno dunque evidenziato il ‘peso’ dell’infezione sul cervello. Un risultato allarmante, anche se gli stessi specialisti avvertono come si tratti di effetti comunque limitati. Che però possono spiegare brain fog, dimenticanze e altri problemi lamentati in questi anni dai pazienti.

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