Ameba mangia cervello e lavaggi nasali, che succede

lavaggi nasali
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Un’insidia che si nasconde nelle acque dolci, anche quelle del rubinetto. Soprannominata “ameba mangia cervello”, sta facendo parlare di sè da qualche giorno, dopo un alert dei Cdc americani (Centers for Disease Control and Prevention), che hanno collegato una serie di infezioni a lavaggi nasali impropri, effettuati con l’acqua di rubinetto.

I microrganismi responsabili

Con il nomignolo ameba mangia cervello si indicano diverse specie, l’insidiosissima Naegleria fowleri (il tasso di mortalità dell’infezione è elevato, ovvero il 97%, in quanto danneggia direttamente il tessuto cerebrale) e l’Acanthamoeba (può provocare cheratite amebica ed encefalite). Penetrano nell’organismo attraverso naso, gli occhi o le ferite e da qui possono arrivare al cervello, provocano malattie gravi.

L’allerta Usa

L’ultimo allarme dei Cdc americani segnala “10 casi di pazienti con infezione da Acanthamoeba che hanno riferito di aver eseguito risciacqui nasali prima di ammalarsi”. Si tratta di 7 uomini e 3 donne, “tutti immunocompromessi”, spiegano i Cdc, ammalatisi per lo più nell’arco degli ultimi 10 anni. “La maggior parte faceva risciacqui da mesi o addirittura anni e almeno la metà utilizzava acqua del rubinetto”, sottolineano gli esperti, che raccomandano: “Educare contro l’uso di acqua di rubinetto non bollita per il lavaggio nasale può essere efficace nel prevenire le infezioni invasive da Acanthamoeba, in particolare tra gli immunodepressi”.

I pazienti

Le infezioni, riferisce Adnkronos Salute, si sono verificate dal 1994 al 2022, ma nove si sono concentrate nell’ultimo decennio. Dei 10 pazienti, dai 32 agli 80 anni, 5 soffrivano di cancro e 2 di Aids. In tutto sette sono sopravvissuti all’ameba mangia cervello. “Un dato inaspettatamente alto, considerando il tasso di mortalità dell’infezione da Acanthamoeba”, segnalano gli esperti Usa.

L’infezione ha prodotto una serie di condizioni che andava dalla rinosinusite alla malattia cutanea, dall’encefalite amebica granulomatosa all’osteomielite. “Non è stato stabilito con certezza che il lavaggio nasale sia la via di trasmissione in ogni caso” analizzato, ma “le persone immunocompromesse dovrebbero essere educate a risciacqui nasali sicuri per prevenire il rischio” di contrarre questa infezione.

“Bisogna evitare di utilizzare acqua del rubinetto per i lavaggi nasali”, ha raccomandato Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, intervenendo sulla vicenda con un post su X. Quella da ameba è “una grave infezione che può colpire il cervello. Secondo un report del Cdc ci sarebbe un legame con l’utilizzo di acqua non sterile per i lavaggi nasali”.

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