È vero che non parliamo solo dell’influenza vera e propria, ma quella di quest’anno – tra ‘suina’, virus respiratorio sinciziale e patogeni simil-influenzali – è stata davvero una stagione importante. Che non si interrompe neanche con la fine di marzo. L’ultimo report Respivirnet, infatti, dà in “in lieve diminuzione” il numero di casi in Italia nell’ultima settimana di marzo.
Questo vuol dire, come calcolano i medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità, che sono stati circa 302.000 gli italiani colpiti da febbre, tosse e disturbi gastrointestinali nei giorni di Pasqua, per un totale di ben 13.581.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. E la ‘coda’ dell’influenza si preannuncia ancora lunga.
I dati
Se l’incidenza di questi malanni è pari a 5,1 casi per mille assistiti (contro 5,5 nella settimana precedente), ancora una volta sono i bimbi sotto i cinque anni a essere i più ‘bersagliati’, con ben 15,3 casi per mille assistiti (17 nella settimana precedente), dato che scende tra 5-14 anni a 6,96 casi per mille, tra 15-64 anni a 4,86 e tra gli over 65 anni a 2,35 casi per mille assistiti.
La situazione è tornata al livello base solo a Trento, in Friuli-Venezia Giulia e Basilicata.
I virus si riducono
Quanto al dettaglio sui patogeni in circolazione, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza è in calo e pari al 2,4%. Ma la buona notizia è che “la circolazione dei virus respiratori risulta nel complesso in diminuzione, in linea con quanto osservato a livello europeo”, si legge nel report.
Tra i campioni analizzati della settimana 25-31 marzo 42 (2,4%) sono risultati positivi per RSV, 13 (0,7%) per Sars-CoV-2, mentre 288 sono collegati ad altri patogeni: 104 Rhinovirus, 82 Metapneumovirus, 35 Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 30 virus Parainfluenzali, 25 Adenovirus e 12 Bocavirus.