Morbillo, cosa sta accadendo in Italia

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Ci risiamo: aumentano in Italia i casi di morbillo, malattia esantematica prevenibile con la vaccinazione (obbligatoria con la legge Lorenzin del 2017). Dal 1 gennaio al 31 marzo di quest’anno sono stati notificati 213 casi di morbillo, con un trend chiaro: 34 a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo 2024. A segnalarlo è l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, che offre spunti di riflessione.

Il picco nei bimbi

L’85% dei casi segnalati è stato confermato in laboratorio e l’88% dei pazienti, precisa il report dell’Istituto superiore di sanità, non era vaccinato al momento del contagio. Ma che sta succedendo?

“Negli ultimi mesi di quest’anno sono stati notificati 213 casi, di cui 181 confermati in laboratorio. Qual è il problema? La classe di età: se noi guardiamo quanti anni hanno i pazienti, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni, dove c’è un picco. Ma come mai questo accade, dal momento che il vaccino è obbligatorio dal 2017?”, si chiede l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, parlando con Fortune Italia.

“Insomma, perchè se il vaccino è obbligatorio questi bimbi non sono stati vaccinati? Mi viene in mente che potrebbe trattarsi di bambini di una diversa etnia, che forse non sono stati informati. Ma senza immunizzazione non potrebbero frequentare nido e scuola dell’infanzia”, riflette l’epidemiologo.

I giovani adulti

“Il secondo picco per incidenza è tra i 15 e i 39 anni2, sottolinea Ciccozzi: “Si tratta di persone – genitori o fratelli – che magari sono state contagiate dai piccolini in famiglia. Se si ha il sospetto che il bimbo abbia avuto contatti a scuola con coetanei che hanno avuto il morbillo, si hanno non più di due giorni – 48 ore – per vaccinarsi se non lo si è, e proteggersi così da una malattia che può dare anche complicanze”.

I dettagli e le complicanze

Cosa sappiamo dei contagiati? Diciotto casi di morbillo (8,4%) sono importati. E il 68% (146/213) è stato segnalato da tre Regioni (Lazio, Sicilia e Toscana). Uncidi casi avevano meno di un anno di età. Per 20 casi la trasmissione è avvenuta in ambito ospedaliero, si legge nel report, e sono stati segnalati 11 casi tra operatori sanitari.

Tendiamo, forse, a sottovalutare questa malattia. Ma cinquantasei pazienti con morbillo (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e uno di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Nello stesso periodo, non sono stati segnalati casi di rosolia.

L’appello

“Ci tengo a ribadire che occorre fare il vaccino per proteggersi, ma resta il grande interrogativo sui tanti bimbi contagiati e che non erano stati vaccinati: potrebbe esserci stata una barriera di comunicazione, nel caso di piccoli di etnia diversa. Ma anche un mancato controllo dello status vaccinale a scuola”, conclude Ciccozzi.

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