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Cuore: anche sonno, inquinamento e social nel mirino

cuore e prevenzione
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Se le persone non sanno che la maggior parte delle malattie cardiovascolari potrebbe essere prevenuta, perché dovrebbero fare prevenzione? Parte da questa domanda di Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec) l’iniziativa promossa per la Giornata Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare. Perchè se alcuni fattori di rischio, come il colesterolo, sono ormai ben noti, su altri c’è ancora davvero molto da dire. È il caso di inquinamento, problemi di sonno e mode veicolate dai social. Allora cerchiamo di fare chiarezza.

Qualche numero

Le malattie cardiovascolari rappresentano un enorme problema di salute pubblica nel nostro Paese (un decesso su tre è attribuito a loro) come nel resto del mondo. Secondo l’Istat nel 2021 il 30,8% di tutti i decessi (27,7% nei maschi e 33,7% nelle femmine) sono stati riconducibili a queste patologie. Con un pesante impatto economico: circa il 23,5% della spesa farmaceutica italiana (che corrisponde all’1,34% del Pil), è assorbito da farmaci per l’apparato cardiovascolare. Per contribuire alla conoscenza dei fattori di rischio e di come combatterli per prevenire le malattie cardiovascolari, sul portale della Siprec (www.siprec.it) debutta la ‘Casa della Prevenzione Cardiovascolare’, una sezione con podcast, video e testi ad hoc, che verrà aggiornato continuamente con nuovi contenuti. “Perché anche la prevenzione evolve, non solo nei contenuti ma anche nel linguaggio”, prosegue Volpe.

Nemici del cuore vecchi e nuovi

“I principali fattori di rischio per la salute di cuore e arterie sono il colesterolo alto, l’ipertensione, il fumo di sigaretta, il diabete, il sovrappeso/obesità, la sedentarietà. Ma accanto a questi – dice Volpe – ne stanno emergendo anche di nuovi, come lo l’inquinamento, un sonno disturbato o insufficiente, lo stress e anche le mode alimentari e i cattivi consigli dei social”. Ecco dunque i consigli per difendersi dalle malattie cardiovascolari adottando uno stile di vita salutare, che può in molti casi essere sufficiente da solo a correggere i fattori di rischio e a evitare o posticipare il ricorso alle terapie farmacologiche.

La matematica della salute

Il punto di partenza per conoscere il rischio cardio-vascolare è ‘misurare’ e farlo regolarmente. “I valori della pressione si possono controllare facilmente a casa con un apparecchio elettronico, appuntandoli magari su un quadernetto o sul cellulare per comunicarli poi al medico”, dice Volpe. Occhio anche al peso: la bilancia va ‘frequentata’ anche ogni mattina, mentre una volta ogni 2-3 settimane andrà misurato il giro vita con un metro da sarta, perché i depositi di grasso più nocivi per la salute sono quelli che si annidano tra i visceri addominali, sulla ‘pancia’ (i numeri ideali da non superare sono ≥94 cm per gli uomini e ≥80 cm per le donne). Colesterolo LDL, trigliceridi e glicemia vanno invece controllati periodicamente con un esame del sangue a cominciare dai 20 anni o anche prima se c’è una familiarità importante; andranno poi ricontrollati a scadenze diverse a seconda del livello di rischio.

La dieta ‘one-health’

“Quello che fa bene all’ambiente, giova anche alla salute di cuore e arterie. La dieta mediterranea infatti, oltre ad essere di gran lunga la migliore per la nostra salute, è anche una delle più eco-sostenibili”, assicura Volpe. Semaforo verde per frutta, verdure e legumi, semi e frutta a guscio, cereali integrali, latticini magri, uova, pesce (soprattutto grasso, come pesce azzurro o salmone), carni bianche. Semaforo giallo ma tendente al rosso invece per dolci, carni rosse e processate, che sono tra le più nemiche anche della salute del pianeta andrebbero dunque consumate saltuariamente e con moderazione (carni rosse massimo 350-500 grammi a settimana). Alla larga dunque dai consigli dei cosiddetti ‘meatfluencer’, i nuovi (pericolosi) idoli dei social che propugnano la moda della dieta carnivora. Anche sale (> 5 grammi al giorno) e zucchero vanno consumati con moderazione.

Bollicine con cautela

Quelle dello spumante o dello champagne, per festeggiare un compleanno o un bell’evento, sono le benvenute (ma anche in questo caso, trattandosi di alcol, la moderazione è d’obbligo e non andrebbero superati i 100 grammi di alcol a settimana), mentre andrebbero evitate quelle dei soft drink e delle bibite zuccherate. Un bicchiere ogni tanto è accettabile ma non deve diventare un’abitudine. Sono calorie ‘liquide’, insidiose, inutili da un punto di vista nutrizionale e dannose per il metabolismo.

Sigaretta? No grazie

Il fumo di tabacco è un pericolo per la salute di tutto l’organismo (è responsabile della metà delle morti evitabili nei fumatori) e va dunque evitato. Attenzione anche a chi vi fuma vicino, perché anche il fumo passivo mette a rischio cuore e arterie.

Più sneakers, meno tacchi

La lotta alla sedentarietà parte anche dalle scarpe. È importante muoversi almeno 5 minuti ogni ora, facendo il giro del palazzo, una rampa di scale, un corridoio. E questo è più facile se si indossano un paio di scarpe comode. Per quanto riguarda invece l’attività fisica a questa andrebbero dedicati 150-300 minuti a settimana di attività aerobica (camminare, correre, bicicletta, nuovo, ballo, ecc), alternata ad esercizi di resistenza (con pesetti, bande elastiche, ecc.) due volte a settimana.

Inquinamento nel mirino (e sonno da proteggere)

Non è solo l’inquinamento atmosferico a danneggiare cuore e arterie, ma anche quello sonoro e luminoso. “Un eccesso di rumore o di luminosità, non solo quella che viene dall’esterno, ma anche dallo schermo di tablet e cellulari, può danneggiare l’architettura e la durata del sonno. E un sonno poco ristoratore alla lunga presenta il conto all’apparato cardiovascolare. Dormire male contribuisce all’aumento di peso, che a sua volta può portare ad un aumento di pressione e aumentare il rischio di diabete e di colesterolo alto”, dice Volpe. Un altro importante nemico del cuore sono le apnee notturne: ne soffre quasi 1 persona su 10 e aumenta il rischio di tutte le malattie cardiovascolari. Se il partner russa o smette di respirare per vari secondi nel sonno, meglio fare un controllo.

Stress addio

Lo stress fa male al cuore e alle arterie. Per rilassarsi è di grande aiuto fare sport o semplicemente andare a camminare, soprattutto immersi nella natura, tra gli alberi o in riva al mare. In alternativa, soprattutto nelle giornate di pioggia, yoga, pilates e tecniche di meditazione, aiuteranno a completare la ‘cura’ relax.

Semplificare e non dimenticare i vaccini

A volte, per correggere i fattori di rischio sono necessari i farmaci contro l’ipertensione, il colesterolo, il diabete. E questo può creare un problema di aderenza alle terapie. Quando sono tante le pillole da assumere “possono venire in aiuto le combinazioni di più principi attivi nella stessa compressa. Portapillole, con divisori per giorno e orario o sveglie sul cellulare, aiutano invece a ricordare quando assumere le compresse nei diversi orari della giornata”.

Non bucare l’appuntamento con le vaccinazioni, che nelle persone fragili aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Occhio al Dottor Google

Non sempre i consigli disponibili online sono corretti. “Per la vostra navigazione attraverso i flutti dei fattori di rischio cardiovascolari e per scoprire come contrastarli nuotate in acque sicure, cioè in siti certificati come quello della Siprec. Alla sezione ‘Casa della Prevenzione’ troverai tanti consigli qualificati che ti aiuteranno a sciogliere dubbi e ad imparare come voler bene al proprio cuore”, raccomanda l’esperto.

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