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Sviluppo sostenibile: al via progetto ‘con il futuro nel cuore’. Conte: sostegno all’iniziativa

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La riduzione della mortalità materna è una delle sfide globali, ed è uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile concordati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Più di sette milioni di donne, in oltre 30 Paesi, con più 100 partner e oltre 50 programmi: questi i numeri di Msd for mothers, l’iniziativa lanciata da Msd attraverso un investimento di 500 milioni di dollari, proprio per contribuire a raggiungere questo obiettivo. Tra i progetti attivi, Medici con l’Africa Cuamm, in Etiopia, nell’ospedale di Wolisso è stato attivato il progetto ‘Con il futuro nel cuore’, un’iniziativa a tutela della salute materno infantile, resa possibile grazie al contributo non condizionante di Msd. Il progetto è stato finanziato attraverso una donazione di 750.000 dollari, nell’ambito del programma Global Giving di Msd for Mothers.

“Con questo progetto che è già concreto e operativo vogliamo essere sul campo ‘con’ e ‘per’ le donne. La tutela della salute materno infantile ha bisogno di servizi e infrastrutture, ha bisogno che le donne possano accedere ad un’assistenza di qualità ma necessita anche di un grande lavoro culturale sulle popolazioni. È un progetto a lungo termine che si pone proprio questi ambiziosi obiettivi. Siamo convinti che insieme vinceremo questa sfida affinché nessuna donna nel mondo debba più morire nel dare alla luce una nuova vita”, hanno detto don Dante Carraro, direttore di Cuamm e Nicoletta Luppi presidente e Amministratore delegato di Msd Italia in occasione della Tavola rotonda di presentazione del progetto.

“La vostra presenza sul terreno costituisce un elemento fondamentale non solo per affiancare e rendere maggiormente efficace e visibile l’impegno del Sistema della Cooperazione Italiana, ma anche per identificare e andare incontro ai reali bisogni delle popolazioni beneficiarie, soprattutto di quelle che vivono in condizioni di maggiore vulnerabilità, quali donne, minori, persone con disabilità, rifugiati e sfollati, accompagnandole nel loro cammino verso uno sviluppo duraturo, sostenibile ed inclusivo”, ha commentato il premier Giuseppe Conte. “Desidero pertanto – aggiunge – esprimere il pieno sostegno del Governo italiano alle attività che il Cuamm e Msd stanno sviluppando in favore dell’Ospedale “St. Luke” di Wolisso, affermatosi negli anni come un centro sanitario d’eccellenza, in particolare nei servizi di assistenza alle donne in gravidanza e ai bambini, così come nella formazione di infermieri e ostetriche”.

L’Etiopia è un Paese che negli ultimi anni ha sempre più di sé l’attenzione della comunità internazionale perché sta crescendo rapidamente dal punto di vista economico ma anche demografico e, nei prossimi dieci anni, questa corsa è destinata ad aumentare. Basterebbe questo aspetto per spiegare l’importanza strategica del ruolo della donna. “‘se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme’ – cita Nicoletta Luppi – Ecco, a noi piace andare lontano e per questo cerchiamo di percorrere la strada insieme a partner distintivi. Partner che conoscono meglio di noi territori e bisogni e che sanno come intervenire in quei luoghi. Come con Cuamm in Etiopia con il progetto di Wolisso. Cuamm ha dimostrato da sempre di avere una visione molto vicina alla nostra: impegnarsi sul campo non con interventi emergenziali, ma con un’ottica di lungo termine, per incidere profondamente nella vita delle Persone”.

“Sappiamo tutti che senza comprimere la mortalità materna e senza comprimere, ulteriormente, la mortalità infantile e neonatale non abbiamo nessuna possibilità di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile Ma dobbiamo raddoppiare lo sforzo per avere almeno la possibilità di sfiorare gli obiettivi che, evidentemente, sono ancora difficilmente realizzabili vista la situazione contingente nei singoli Paesi, soprattutto quelli con sistemi sanitari ancora fragili. Il singolo paese non ce la può fare da solo”, afferma Ranieri Guerra, Assistente del Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “È indubbio che quello che serve è una governance pubblica ma non si può prescindere dalla collaborazione del privato. E non mi riferisco solo al privato sociale o non governativo che ha già una sua funzione e un suo interesse pubblico molto chiaro, ma anche al privato for profit. Ci deve essere una collaborazione molto stretta che va anche oltre la responsabilità sociale dell’azienda. Ci deve essere un coinvolgimento a livello progettuale locale. Per il tipo di azione che dobbiamo mettere in atto, contano le risorse, conta la collaborazione, conta il partenariato corretto e trasparente secondo regole condivise che tutelino e proteggano i cosiddetti ´public goods’» conclude Ranieri Guerra

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