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Coronavirus: Sanofi dona farmaci e disinfettanti. E lavora al vaccino

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Duecentomila confezioni di trattamento a base di idrossiclorochina per il Sistema sanitario nazionale, linee industriali dedicate alla produzione di disinfettanti da donare alla Protezione Civile e ai vigili del fuoco, l’avvio a livello globale di sperimentazioni cliniche su un anticorpo monoclonale, lo sviluppo di un vaccino specifico: così Sanofi scende in campo per l’emergenza coronavirus con l’operazione #NoiCiSiamo. Un’offerta integrata, declinata su ricerca e produzione. Un’iniziativa su più fronti che si propone di garantire la continuità terapeutica per i pazienti, grazie alla produzione e alla fornitura di farmaci essenziali, e al contempo la sicurezza dei propri collaboratori.

Le azioni degli stabilimenti
Uno degli stabilimenti di Sanofi ha avviato in questi giorni la produzione di due tipologie di soluzione disinfettante: la prima dedicata alla sanificazione degli ambienti e delle strade, la seconda specifica per le mani in base alla formula indicata dall’Oms. Ne verranno prodotte oltre a 10 tonnellate a settimana, che saranno donate al Comitato generale di crisi dei vigili del fuoco e della Protezione civile per tutta la durata dell’emergenza. Ma tutti gli stabilimenti italiani si sono attivati per supportare le comunità locali, donando mascherine Ffp3 alla Protezione civile per l’Ospedale de L’Aquila e tute DPI di III categoria a favore della Protezione civile della Regione Abruzzo. Ulteriori iniziative stanno prendendo forma a livello locale.

La ricerca di un vaccino e di soluzioni terapeutiche specifiche
Con la sua divisione vaccini e in base alla precedente esperienza nella ricerca di un vaccino per la Sars, Sanofi è in campo per accelerare lo sviluppo di un vaccino per Covid-19, in collaborazione con la Biomedical advanced research and development authority (Barda) che è parte del Dipartimento di salute e servizi umani degli Stati Uniti. Inoltre Sanofi, in collaborazione con Regeneron, ha avviato un programma di sviluppo clinico per valutare l’anticorpo monoclonale sarilumab (attualmente indicato per l’artrite reumatoide) nei pazienti ospedalizzati con infezioni gravi da Covid-19. Questa sperimentazione coinvolgerà anche centri e pazienti in Italia.

La donazione economica e quella di farmaci
Sanofi Italia ha promosso una donazione, coinvolgendo in prima persona tutti i dipendenti in Italia, che hanno devoluto un’ora o più del proprio lavoro su base volontaria. L’azienda ha poi raddoppiato l’importo donato dai colleghi e lo ha moltiplicato fino a raggiungere la somma di 600mila euro a supporto della Protezione civile per la gestione dell’emergenza. Inoltre, Sanofi ha dato disponibilità a donare 200mila confezioni di trattamento a base di idrossiclorochina al Sistema Sanitario Nazionale, per le strutture italiane che ne faranno richiesta per trattare i pazienti con complicanze da Covid-19. Sebbene, a oggi, non vi siano dati clinici sufficienti per stabilire con certezza l’efficacia clinica e la sicurezza dell’idrossiclorochina nel trattamento delle infezioni da Covid-19, in Italia molti team di clinici stanno prevedendo temporaneamente questo utilizzo. La donazione complessiva a favore della Protezione civile e del Sistema sanitario nazionale ammonta ad un valore di oltre 2 milioni di euro.

L’impegno per i pazienti con malattie rare
Tramite la sua divisione per le cure specialistiche, Sanofi si è resa disponibile ad estendere anche alle regioni in cui non è ancora attivo il servizio d’infusione domiciliare per le proprie terapie enzimatiche sostitutive per le malattie rare da accumulo lisosomiale. È un servizio che l’azienda offre da diversi anni a qualunque struttura ne faccia richiesta, senza costi per il paziente e per il Sistema Sanitario Nazionale. Un supporto per chi vive con una malattia rara, oggi ancora più prezioso.

La protezione della salute dei dipendenti
Sanofi ha adottato sin dalle prime ore tutte le misure necessarie per tutelare la salute dei propri collaboratori e degli operatori sanitari. Anticipando le disposizioni previste dalle autorità, ha sospeso le attività di informazione medico-scientifica in ogni presidio medico. Il personale degli uffici e sul territorio ha iniziato a lavorare in smart working, con un’estensione all’intera settimana rispetto ai due giorni già previsti prima dell’emergenza. Intanto, con tutti gli accorgimenti precauzionali, continua la produzione nei quattro stabilimenti di Sanofi in Italia.

“L’operazione che lanciamo oggi in Italia è frutto dell’impegno di tutti noi, raccoglie iniziative concrete a sostegno dell’enorme emergenza sanitaria e sociale che l’Italia sta attraversando in queste giornate drammatiche. #NoiCiSiamo e ci saremo con quanto abbiamo di più prezioso: le nostre persone, le nostre competenze industriali, la nostra offerta integrata, la nostra ricerca e le nostre soluzioni di salute, attuali e future, garantendo la continuità della produzione nei nostri quattro stabilimenti e la distribuzione delle soluzioni di salute per i pazienti in Italia e in tutto il mondo. Siamo in costante contatto con Farmindustria e con tutto il comparto farmaceutico. Sono orgoglioso del lavoro che tutte le persone di Sanofi Italia stanno facendo con grande senso di responsabilità”, ha dichiarato Hubert de Ruty, presidente e Ad di Sanofi Italia.

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