Funghi, ecstasy e salute mentale: il business dei farmaci psichedelici

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Leggende della Silicon Valley. Investitori miliardari. Avvocati. Si sono tutti accorti dell’enorme potenziale dei farmaci psichedelici, che potrebbero rivoluzionare la ricerca sui disturbi della mente, incassando cifre enormi. Viaggio all’interno di un’industria che si prepara ad uscire dall’ombra. Articolo di di Jeffrey M. O’Brien apparso sul numero di Fortune Italia di aprile 2020.

È martedì pomeriggio, e io e Tim Ferriss stiamo facendo un’escursione a Solitude, nello Utah, a circa 20 minuti da Salt Lake City. Ci stiamo arrampicando tra le montagne, ciaspole ai piedi, sopra una neve compatta, vecchia di due giorni. Procediamo in fila indiana e, nonostante l’assenza di altri esseri umani, facciamo fatica a sentirci l’un l’altro a causa del rumore dei nostri stessi passi. Così Ferriss propone una strategia che adotta abitualmente. Il registratore lo terrà lui. Io farò una domanda. E risponderà direttamente al microfono mentre camminiamo. E così via. Quando avremo finito, ci immergeremo nella maestosità del paesaggio che ci circonda e ci faremo un selfie. Perfetto, cominciamo con un’introduzione, per rompere il ghiaccio.

 

“Vediamo un po’. Qui è Tim Ferriss che parla dalle desolate lande dello Utah, guardando le distese coperte di neve nella quiete più totale con il mio buon amico, il signor O’Brien”, dice. In realtà non siamo veramente ‘amici’. Voglio dire, andiamo d’accordo. Ma questa è la prima volta che ci incontriamo. “Sono un autodidatta, un imprenditore suppongo, a volte podcaster, e un professionista dilettante a tempo pieno, autore di libri con titoli discutibili tra cui ‘The 4-Hour Workweek’ e ‘Tools of Titans’, e attualmente la mia principale attività consiste nel tentare di aiutare a trovare cure o trattamenti per le condizioni psichiatriche intrattabili, principalmente attraverso lo studio di composti psichedelici”.

 

 

Bel modo di arrivare al punto, Ferriss! Ma sta facendo un po’ il modesto. Il guru 42enne è l’autore di cinque libri bestseller, e il suo podcast in stile ‘intervista’, il Tim Ferriss Show, ha registrato circa mezzo miliardo di download. È stato anche un angel investor di grande successo, avendo investito al momento giusto in imprese come Uber, Twitter, Alibaba, Shopify, Duolingo, e Facebook, tra le altre. Di persona, appare proprio come i suoi fan se lo aspettano: in forma, riposato, pronto a scherzare, pieno di caffeina, e riflessivo. In una parola, ottimizzato.

 

Ora Ferriss sta applicando le sue considerevoli capacità a questa nuova avventura: è diventato una sorta di pifferaio magico del movimento che punta a far evolvere le sostanze psichedeliche in un potenziale elisir per una sfilza di disturbi psichiatrici, inclusi disturbi ossessivo compulsivi e sindromi post traumatiche da stress, dipendenza da oppioidi, alcolismo, disturbi alimentari, cefalee a grappolo, e tendenze suicide. “Vedo i prossimi cinque anni come una finestra d’oro. C’è la possibilità di utilizzare quantità relativamente esigue di denaro e cambiare milioni di vite, con un potenziale impatto di miliardi di dollari”, dice. “Non esistono molte opportunità così palesemente evidenti”.

L attore Vince Vaughn, a sinistra, e Tim Ferriss posano prima dell evento ‘Tim Ferris and Vince Vaughn: In Conversation”durante il Vulture Festival del 20 maggio 2017 a New York

 

La necessità di un cambio di approccio è chiara. Quella della ‘malattia mentale’ è un’etichetta appiccicata a un gruppo gigantesco, e vario, di disturbi. Ed ha un peso enorme sulla società civile. Secondo il National Institute of Mental Health, un cittadino americano su 5 convive con qualche forma di malattia mentale. L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che 300 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi d’ansia. E ogni 40 secondi si verifica un suicidio. Tra questi ci sono circa 20 veterani al giorno, secondo il Department of Veterans Affairs. Circa 21 milioni di americani soffrono di un qualche genere di dipendenza, riporta il Surgeon General statunitense, e le cose stanno peggiorando. La Lancet Commission, un gruppo di esperti in psichiatria, neuroscienze e salute pubblica, ha stimato che i costi dei disturbi mentali, attualmente in crescita in tutti i Paesi, sfioreranno i 16 trilioni di dollari nel 2030, tenendo da conto anche la perdita di produttività. Eppure il sistema attuale è fonte di guadagno, per qualcuno. Le vendite di farmaci antidepressivi nel 2017 hanno superato i 14 mld di dollari. Ma i farmaci SSRI, antidepressivi che aumentano il livello di serotonina nel cervello, possono impiegare mesi prima di mostrare efficacia; la prima prescrizione funziona solo nel 30% dei casi. Fino al 15% dei consumatori di benzodiazepine diventano dipendenti, e gli adulti sotto antidepressivi sono 2,5 volte più propensi al suicidio. Nel frattempo, in vari studi clinici, i composti psichedelici stanno dimostrando di essere sia sicuri che efficaci. Nuovi paper scientifici sono spuntati come funghi, producendo abbastanza dati da spazzare via i metodi convenzionali. In un gruppo di pazienti malati di cancro in stadio avanzato, la somministrazione di psilocibina, principio attivo ad azione psicotropa presente nei funghi allucinogeni, ha portato a una rapida e sostenuta riduzione degli stati di ansia e di depressione. Insieme alla psicoterapia, ha migliorato la capacità di alcuni pazienti affetti da depressione resistente ai trattamenti tradizionali di riconoscere e processare le espressioni facciali di altre persone. Il che è correlato alla riduzione dell’anedonia, ovvero l’incapacità di provare piacere. L’altro agente psichedelico più studiato, l’Mdma, comunemente chiamato ecstasy, in alcuni studi scientifici ha dimostrato elevata efficacia nel trattamento di pazienti con Ptsd. In uno studio clinico di Fase 2, su 107 pazienti che soffrivano di Ptsd da 17 anni, il 56% non ha più mostrato segni del disturbo dopo una singola seduta di terapia ‘assistita’ con Mdma. Gli psichedelici stanno anche aiutando a combattere le dipendenze. Una combinazione di psilocibina e terapia cognitiva ha permesso all’80% dei partecipanti ad uno studio di non fumare per almeno sei mesi. Molto di più del 35% del più efficace farmaco per smettere di fumare disponibile sul mercato, la vareniclina. Ci sono un’infinità di altri dati relativi a questo approccio. Tanto che la Federal drug administration (Fda) statunitense ha concesso lo status di terapia rivoluzionaria all’Mdma come trattamento per il Ptsd, e alla psilocibina per il trattamento della depressione più resistente. Per entrambe le molecole sono stati autorizzati processi ultra rapidi, che permettono di velocizzare l’approvazione da parte della Fda, e potrebbero entrare in ospedali e cliniche in pochi anni, se non prima. Ferriss racconta di aver donato più di 3 mln di dollari per sostenere la ricerca e ne ha raccolti altri dai suoi amici benestanti. Sono riusciti a mettere insieme circa la metà dei 17 mln di dollari necessari a creare il Johns Hopkins center for psychedelic & consciousness research, il primo centro di ricerca del suo genere negli Stati Uniti. Il resto del finanziamento è arrivato dall’hedge fund miliardario del magnate Steven A. Cohen e di sua moglie Alessandra, attraverso la loro fondazione, che ha donato milioni per la ricerca sulla malattia di Lyme e intende spingere sugli psichedelici. Questi soldi servono per dare ai ricercatori la sicurezza e la libertà di azione di cui necessitano per spingersi ai limiti della ricerca, e oltre. Oltre ai soldi, Ferriss sta usando la sua piattaforma per migliorare la reputazione di ricercatori, dottori, imprenditori, e autori interessati ai farmaci psichedelici, sia attraverso il suo podcast che con brevi panel di esperti che discutono durante eventi come la Milken Institute Global Conference e il SXSW.

 

Mentre Ferriss è a Solitude, a trascorrere un soggiorno di due mesi lontano dalla sua Austin con lo scopo di migliorare il suo sci, la sua ultima impresa continua a fare proseliti. Ha infatti una fitta community di sostenitori che provengono da diversi mondi – scienza, cultura, politica e affari – interessati a spingere gli psichedelici fuori dall’ombra per portarli nel mainstream. Si muovono per obiettivi simili, ma entro i limiti dei loro interessi. Ci sono hippy e infermieri che sponsorizzano le sostanze psichedeliche attraverso un passaparola silenzioso, mentre i fornitori clandestini offrono comodi ritiri per neofiti e appassionati. Ci sono sciamani mistici, leggende della Silicon Valley, consulenti legali specializzati in brevetti, e investitori che puntano a una IPO. I venture capitalist stanno avviando fondi per i composti psichedelici. Gli attivisti puntano l’accessibilità universale, mentre le non profit e i filantropi invocano la cautela.La crescente accettazione della marijuana, attualmente legale per uso medico quasi in tutti gli Stati e per uso ricreativo in 11 Stati, lascia ben sperare. Ma c’è anche la paura che un passo falso possa causare una tragedia che farà deragliare il movimento. Detto questo, promuovere, utilizzare, creare, ingerire, distribuire e somministrare sostante psichedeliche sono tutti crimini che possono portare a condanne per spaccio con pene fino a 40 anni di reclusione e multe fino a 5 mln di dollari: c’è molto lavoro da fare. Quanto ci vorrà prima che regolatori, aziende farmaceutiche, autorità ed elettori allarghino le proprie vedute sui benefici degli psichedelici?

 

L’ATTENZIONE DI FERRISS per gli psichedelici nasce da una storia di depressione familiare, amici persi per suicidio e per overdose, e una continua ricerca di un significato per tutto questo. Lui stesso è scampato per un pelo al suicidio, una storia drammatica che ha raccontato durante un TED Talk, e nonostante il suo successo, dice di essersi sentito spesso senza speranza, di essere perso. Non è decisamente un caso raro. “Conosco persone incredibilmente, assurdamente ricche che sono completamente infelici. Conosco atleti incredibilmente in forma, che sono completamente infelici”, dice. “Tutti stanno combattendo una battaglia di cui non sappiamo nulla”. Ferriss racconta che durante la sua adolescenza, ogni estate lui e alcuni amici prendevano una manciata di funghi e andavano a fare una lunga passeggiata. L’unica intenzione era quella di godere della compagnia l’uno dell’altro e di sballarsi. Ben presto si rese conto che dopo ogni ‘trip’ sentiva come un bagliore, una sensazione di rinnovamento, si sentiva ritemprato e speranzoso per un mese o due. Poi un’estate è stato quasi investito da una macchina mentre camminava per smaltire una dose particolarmente pesante. Così ha abbandonato il rituale, entrando in una profonda crisi di astinenza. Una decina di anni dopo, il suo morale era ai minimi storici. “Era come se ci fosse sempre un sassolino, o una manciata di sassolini, nelle mie scarpe”, racconta. “E stavano causando sintomi sempre peggiori”. Decise così di cercare di evocare nuovamente quel bagliore, in un ambiente più sicuro. Dopo aver trovato una guida che lo assistesse nel suo viaggio, prese un enorme dose di sette grammi, seguita da due grammi di booster. Un dosaggio che ha descritto come l’equivalente di 10 anni di una efficace psicoterapia. “Sono uscito con un interesse profondamente rinnovato nell’esplorare questo mondo”, dice. “Sentivo che c’era la possibilità di fare questa esperienza e uscirne come una persona molto diversa”. Ferriss ha costruito la sua carriera scandendola con nuove passioni e ossessioni, e l’interesse per gli psichedelici rientra perfettamente in questo schema. Ha trovato sulla sua strada Roland Griffiths, il direttore della struttura Johns Hopkins, che ha studiato le sostanze psichedeliche per 20 anni ed è diventato ultimamente uno dei principali beneficiari della generosità di Ferriss. Seduti insieme nella struttura di Baltimora dove quasi 400 pazienti hanno intrapreso più di 700 trip psichedelici, il brizzolato, occhialuto Griffiths discute con me della sua personale illuminazione, e del suo interesse per la ‘coscienza’. “Mi sono avvicinato agli psichedelici con scetticismo. Il livello di entusiasmo sfrenato tra i sostenitori degli psichedelici mi aveva reso sospettoso”, dice. “Non pensavo proprio che avremmo trovato quello che abbiamo trovato”. Per esempio: nella ricerca (la prima dagli anni 70) sulla somministrazione di psilocibina a partecipanti che non avevano mai assunto psichedelici, condotta nel laboratorio di Griffiths, il 67% l’ha classificata tra le prime cinque esperienze più significative della propria vita; il 79% ha dichiarato che la psilocibina avrebbe aumentato il loro benessere o soddisfazione di vita. Anni dopo, Griffiths e il suo team hanno dimostrato che una singola sessione produce una forte e sostenuta diminuzione della depressione e dell’ansia nei pazienti con cancro potenzialmente letale. Hanno dimostrato l’efficacia della psilocibina nel contrastare la dipendenza dal fumo di sigaretta e la sua straordinaria tendenza ad accrescere la spiritualità, l’empatia e un generale senso di connessione con la natura e gli altri esseri umani.

 

Ma come funziona la psilocibina? “Sappiamo che produce marcate alterazioni nella connettività della rete cerebrale durante il periodo di azione della molecola e, in misura minore, dopo che è stata eliminata dall’organismo”, spiega Griffiths. La psilocibina e altri psichedelici stimolano anche la neuro-plasticità, che favorisce flessibilità mentale e apertura, il che spesso si traduce in intuizioni migliori. Un cervello attivato da psichedelici è anche più interconnesso. In un cervello normale, per esempio, le regioni visive parlano principalmente tra di loro. Quando il cervello è sotto psichedelici, la comunicazione è più ampia. Inoltre, inibiscono anche l’attività del Default mode network, una rete neurale che viene attivata durante le ore di riposo e passive, e implicata nella percezione del senso di sé, o ego. Un cervello sotto sostanze psichedeliche tende ad essere più infantile, giocoso, fantasioso, creativo e meno critico. Pensate all’assunzione di psichedelici come al riavvio di un computer per eliminare i difetti: fatta eccezione per il momento in cui il computer viene riavviato, l’effetto è guardare la vita da una nuova prospettiva.

 

Griffiths ha scoperto che le persone che si sottopongono a una sessione con sostanze psichedeliche sono spesso sopraffatte da sentimenti di umiltà e amore. “Si osservano compassione, comprensione, e una propensione verso la cura reciproca. In generale il senso di essere tutti parte di un insieme”, dice. La psilocibina tende ad accrescere la spiritualità o la fede in un potere superiore, ma “non deve essere un sentimento religioso. Questa è una regola cardine”.

 

Ferriss e Griffiths si incontrarono per la prima volta ad un evento a San Francisco in cui Griffiths era uno degli speaker. Ferriss si avvicinò. “Non avevo idea di chi fosse. E mi ha detto, ‘è davvero interessante. Mi piacerebbe contribuire’”, racconta Griffiths, che generalmente è diffidente quando viene avvicinato dagli appassionati del settore. Ma il modo in cui Ferriss ha proseguito il suo discorso è stato unico. “Mi ricordo di aver detto, ‘Beh, questi studi sono abbastanza complicati, e non è facile raccogliere fondi’. E lui disse, in un modo davvero modesto e discreto, ‘potrei avere alcune piste da seguire che potrebbero rivelarsi utili’”.

Ferriss si sta concentrando sui meccanismi che stanno alla base dell’azione degli psichedelici perché crede che una base scientifica solida sia fondamentale per evitare che questi farmaci vengano nuovamente relegati nell’ombra. Per lui il centro Hopkins è un modello, e sta implorando i suoi amici di investire per la creazione di centri simili, la cui apertura spera verrà annunciata entro la fine di quest’anno. Ho chiesto a Ferriss di propormi l’idea, come se fossi un potenziale investitore. Solitamente, la sua strategia inizia con un messaggio via telefono: “Ho passato gli ultimi anni alla ricerca di target interessanti nell’area delle sostanze psichedeliche, che possano aprire milioni di nuove possibilità”, scrive di solito Ferriss. “Sto pre-negoziando i documenti, così che sia il più facile possibile entrare. Due condizioni. Primo, un minimo di 2 mln di dollari, 400mila dollari l’anno per cinque anni, una donazione deducibile dalle tasse. Due, non può essere anonima, perché rafforzerebbe solo lo stigma che stiamo cercando di abbattere. Se volete cambiare la storia, penso che questa sia una delle migliori opportunità che mai avrete”. Racconta che spesso chiude la donazione senza neanche dover telefonare.

 

MI SEMBRA UN BUON MOMENTO per venire allo scoperto in quanto narratore non proprio disinteressato di questa storia. Nell’autunno del 2018, ho letto il libro bestseller di Michael Pollan ‘How to change your mind’. Ha colpito nel segno. In quel periodo stavo sperimentando una profonda noia. Si stava avvicinando un compleanno con tante candeline da spegnere. Il tempo nella baia di San Francisco era terribile, grigio e bagnato da settimane. La ripetitività delle giornate mi pesava. E ho preso in considerazione l’idea di fare un viaggio psichedelico, ma non sapevo da dove iniziare. Inoltre, mi sembrava rischioso.

Durante il mio check-up annuale il medico mi ha diagnosticato una lieve depressione; abbiamo discusso della prescrizione di Ssri. Ho completato un questionario sui miei sintomi e ho aspettato di avere notizie. Poi una mattina, mentre portavo a passeggio il cane, ricevo una chiamata da un vecchio amico. Ha detto che stava facendo dei trip psichedelici per affrontare la tragica morte di suo nipote e di un amico d’infanzia. Gli ho chiesto se la sua guida aveva qualcuno da raccomandare nell’area dove vivevo io. È così che ho trovato Matthew, trasferitosi nella Bay Area dalla Contea di Marin, perline, piedi perennemente nudi, unghie dipinte, una voce rassicurante e un atteggiamento gentile. Io e Matthew veniamo da ambienti simili e abbiamo circa la stessa età e ci siamo subito trovati. Ci sedemmo su una panchina nel suo giardino a discutere del mio malessere e, come si dice nel linguaggio della comunità, delle mie intenzioni. Abbiamo fatto passeggiate e discusso di morte e spiritualità, natura, famiglia, e di cosa aspettarsi. Ero nervoso. Ho chiesto da dove proveniva la sostanza, il dosaggio, la durata, quanto fosse sicura, quale fosse la sua formazione ed esperienza. Mi rispose con pazienza, ma entrambi sapevamo che fare il trip avrebbe richiesto un salto di fede. Matthew si raccomandò di iniziare con l’Mdma, una droga che promuove l’empatia, per “aprire il mio cuore”. Quando arrivò il grande giorno, ci sedemmo a gambe incrociate davanti ad un altare improvvisato dentro lo studio da terapeuta, non lontano dal mio ufficio. Mi fece accettare tre condizioni: 1. Per la mia sicurezza, non avrei potuto lasciare la stanza fino a quando lui non avesse stabilito che il viaggio era stato completato. 2. Non mi avrebbe permesso di ferire me stesso o lui. 3. Non mi avrebbe permesso di avere alcun genere di rapporto sessuale con lui. Le condizioni sembravano accettabili, ma non furono sufficienti a tranquillizzarmi. Quanto avrei aperto il mio cuore? Dopo aver acceso dei rami di saggina, disse una breve preghiera, mi ordinò di concentrarmi attentamente sull’effetto della medicina, e lasciò la stanza. Ingoiai la capsula di fretta e aspettai il suo ritorno e che iniziasse il viaggio.

Per la sessione dedicata ai funghi ho seguito la stessa procedura, anche se in quel caso ho dovuto masticare cinque grammi di gambi e cappelli secchi. Entrambe le volte, ho cominciato stando disteso su un materasso ad aria, con una benda sopra gli occhi. Matthew mise su una musica che sembrava guidare l’intera esperienza. Ero quasi inconsapevole della sua presenza, fino a quando non mi ha incoraggiato a bere acqua o a dirigermi verso le mie ‘intenzioni’. Ma ho fatto molto affidamento su di lui durante le sessioni integrazitive. Tutto sommato, abbiamo trascorso circa sei ore insieme durante ogni viaggio, più circa dalle sei alle otto ore di consulenza.

Ho vissuto sia momenti di serena spiritualità che di depressione post apocalittica. Sotto l’effetto dell’MDMA ho volteggiato nella cornice di un incubo infantile ricorrente. Ma invece della mia ansia da ragazzo, ho provato meraviglia e sicurezza. Ho viaggiato indietro nel tempo per fare visita a mia moglie ai tempi dei nostri primi appuntamenti e in avanti a guardare negli occhi adulti dei miei figli di 10 e 13 anni. Stavo aspettando l’ascensore; le porte si aprivano, e lì c’erano loro, ma sui 20 anni. Rimasi senza fiato. L’unica cosa che mi venne in mente di chiedere fu: “Cosa fate?” Il più grande aprì la bocca, alzai la mano. “Non rispondere”, dissi. “Posso aspettare. Voi due starete bene”. Un padre non vuole sapere altro. Sono riemerso dal viaggio con due doni, uno a breve termine e l’altro più duraturo. Quando ho ceduto all’incantesimo, ho cominciato a percepire la musica con il mio corpo, piuttosto che sentirla solamente con le mie orecchie. Le mie braccia si sono spostate verso l’alto e hanno cominciato a ballare come serpenti incantati. Questo effetto è persistito per una settimana. Ogni volta che ascoltavo musica, soprattutto classica, le mie mani galleggiavano e ballavano. Se mi lasciavo trasportare completamente, le mie braccia levitavano da sole. Il primo giorno mi preoccupai di un eventuale danno cerebrale. Poi lo accettai. L’effetto alla fine si placò. Mi manca.

L’altro dono fu una nuova voce. Uno dei miei obiettivi era quello di essere più presente, di immergermi nell’ora piuttosto che preoccuparmi costantemente del futuro. La medicina parlava con la mia voce, ma con un’ottava e con un senso di compassione che di solito non mi appartengono. Ripeteva dolcemente: “Stai qui”. Sei mesi dopo, la uso ancora come suggerimento. Quando pronuncio quelle parole ad alta voce, sento come degli aghi nelle spalle.

I funghi erano, come si dice, roba di altissimo livello. Le mie intenzioni in questo caso erano indirizzate al venire a patti con la mortalità e trovare nuove vie per la crescita personale. Sono morto almeno una dozzina di volte. Il mio corpo si è dissolto in acqua e si è insinuato nel terreno. Sono diventato un seme, rannicchiato nella terra, poi un girasole che germoglia dritto, alla ricerca di luce solare, fino a crollare con l’inizio dell’inverno. Queste scene si ripeterono fino a quando non fui esausto. E finalmente urlai, “non questa volta!”. E così diventai un albero, in grado di trarre energia e forza dal mio tronco. Mi sono sentito radicato, provando una travolgente sensazione di amore. Poi ero un bambino umano, con tutta la vita davanti. Alla fine, divenni una tartaruga marina che navigava pigramente nell’oceano, e poi un falco dalla coda rossa, che volava alto nel cielo. Quando ho affrontato le mie paure professionali, la medicina mi ha detto, semplicemente, di scrivere. Ma cosa? E mi ha risposto: questa storia sarebbe un buon punto di partenza. Ho la possibilità di aiutare le persone. Ho pianto. Mentre gli effetti sbiadivano, mi ripetevo un ritornello che è diventato sempre più chiaro. Usando la mia nuova voce, mi do delle istruzioni per andare avanti. Sii forte come un albero. Esplora come una tartaruga marina. Vola come un falco. Emozionati come un essere umano.

 

 

SE PENSI CHE IL TRENO degli psichedelici sia diretto verso l’orlo di un precipizio, non sei il solo. Quella che segue è la parte obbligatoria di ogni storia sull’argomento, ovvero la parte che traccia il percorso delle sostanze psichedeliche attraverso i secoli. Per esempio, ci sono prove che i funghi allucinogeni siano stati utilizzati per migliaia di anni, e molti composti sono legali in Brasile, Giamaica, e nei Paesi Bassi, oltre che nelle riserve dei nativi americani. Ma i retroscena interessanti arrivano dalla rinascita degli psichedelici negli anni 50 e 60, quando l’attenzione era puntata principalmente sull’Lsd, e si pubblicavano un migliaio di articoli sulla sicurezza e l’efficacia delle sostanze.

 

Quello era un periodo durante il quale sono emersi personaggi del calibro di Albert Hofmann (lo scienziato svizzero che ha scoperto l’Lsd), Ram Dass (il medico e autore di ‘Be here now’), e il testimonial per eccellenza delle sostanze psichedeliche, Timothy Leary, con il suo memorabile mantra: “Accenditi, sintonizzati, abbandonati”. In breve: gli psichedelici divennero un punto di unione della controcultura nel movimento pacifista. Poco dopo, il presidente Richard Nixon li inserì, insieme all’eroina, nella lista delle sostanze tossiche, senza alcun utilizzo medico accettabile, e con un elevato rischio di abuso. Per l’Mdma è successa una cosa simile verso la metà degli anni ‘80, dopo essere diventata il ‘must have’ nei rave party, e nonostante fosse stata somministrata da migliaia di terapeuti nel corso degli anni. E così gli psichedelici entrarono in un lungo e buio inverno.

 

Quindi eccoci pronti a ricominciare, con gli scienziati che esaltano il notevole potenziale degli psichedelici. Ma questa volta la conversazione si è spostata sul fronte medico, in un momento in cui i costi delle malattie mentali sono saliti alle stelle. Lungi dal sostenere una controcultura, i sostenitori ora puntano al mainstream. La Multidisciplinary association for psychedelic studies (Maps), fondata da Rick Doblin negli anni 80, attualmente ha attivo uno studio clinico di Fase III, che coinvolge diversi istituti come la University of Wisconsin a Madison e lo Sheba Medical Center in Israele, per testare l’efficacia dell’Mdma sul disturbo da stress post traumatico. “L’analisi dovrebbe dare dei risultati ad aprile”, spiega Doblin. “Questo è il momento della verità per noi”. Spera di riuscire a mettere sul mercato un prodotto a base di ecstasy nel 2022.

 

Proprio per agevolare questo nuovo prodotto, il Maps sta formando centinaia di facilitatori, perché la medicina da sola non è sufficiente. “Non utilizziamo parole come ‘guida’ perché ciò implica che qualcuno sappia in quale direzione dovrebbe andare il viaggio”, spiega. “Pensatelo più come una levatrice”. Nel 2019, il ministero della Salute israeliano ha approvato l’Mdma come trattamento a uso compassionevole per il Ptsd. E l’Fda ha recentemente approvato l’uso compassionevole per 50 pazienti. Doblin, 66 anni, lo prende come un buon segno. Sta lavorando con gli ospedali dei veterani nella speranza di somministrare l’Mdma a più di un milione di pazienti con sindromi post traumatiche pesanti, che costano ai Veteran Affaires circa 17 mld di dollari all’anno. Sogna decine di migliaia di cliniche psichedeliche.

 

Negli ultimi 30 anni, il Maps ha giocato un ruolo chiave nella partita contro ogni forma di resistenza alla cultura degli psichedelici, e non si arresta. Doblin, che ha conseguito ad Harvard un dottorato di ricerca in amministrazione pubblica, è appena tornato dal World Economic Forum di Davos, dove il Maps ha organizzato alcuni eventi periferici per formare i leader di business globali sul potere e il potenziale economico delle sostanze. “Il prossimo anno speriamo di essere invitati all’evento principale”, dice. Il Maps ha prodotto dei video di soldati e malati di cancro che hanno beneficiato di psichedelici. I politici, sia democratici che repubblicani, hanno mostrato simpatia per la causa, incluso Andrew Yang a sinistra e il rappresentante dell’Iowa Jeff Shipley a destra.

 

Tuttavia, c’è una palpabile ansia per il fatto che il movimento possa essere, al contempo, a un passo dal disastro – una sorta di ‘overdose’ da prima pagina. E tutti puntano il dito contro tutti. Faccio una visita a Jennifer Mitchell, neuroscienziato che lavora alla University of California-San Francisco. È preoccupata per il mercato sommerso. “Riconosco quanto sia stata importante la comunità clandestina nel continuare a portare avanti la cultura su questi prodotti nella Bay Area”, dice, seduta nella stanza dove il suo team sta promuovendo studi su Mdma e psilocibina per il trattamento di varie malattie. “Ma non voglio che tutto vada a rotoli a causa di qualche narcisista che si dice sicuro di aver ricevuto la chiamata dall’universo e dagli spiriti del vento e di poter somministrare questi composti nel suo salotto il sabato sera: poi magari qualcosa va terribilmente storto”. Altri mettono in guardia contro lo spettro della legalizzazione ricreativa. La filantropa Alexandra Cohen, la cui fondazione finanzia il centro di ricerca Johns Hopkins come Ferriss, parla per molti quando dice: “La mia più grande paura è che gli psichedelici vengano legalizzati, succeda qualcosa di terribile, e che poi torniamo al punto di partenza. È fondamentale che non accada”. Poi ci sono gli attivisti che si scagliano contro chiunque pensino stia tentando di limitare l’accesso agli psichedelici ai ricchi, che hanno conoscenze e fortuna. Larry Norris è il cofondatore di Decriminalize Nature, l’organizzazione che ha guidato gli sforzi mirati a depenalizzare funghi magici, mescalina, ayahuasca, e iboga a Oakland lo scorso giugno, dopo un’iniziativa simile a Denver un mese prima. “Solo una piccolissima percentuale della popolazione ha accesso alle sperimentazioni cliniche”, dice. La prospettiva di possibili incidenti non lo spaventa. È preoccupato per gli scienziati conducano impropriamente i trial sotto i riflettori della FDA. “Quegli studi clinici non sono economici”, dice. “Non sarebbe grandioso se gli scienziati potessero imparare da quello che sta succedendo nella comunità?”. Per stimolare l’accesso universale a questi prodotti, Decriminalize Nature ha creato un modello legale in modo che anche altre città possano seguirlo. Norris dice di aver ricevuto richieste di informazioni già da 100 città, e pensa che almeno 20 depenalizzeranno l’utilizzo di questi prodotti nel 2020, tra cui Santa Cruz in California, che ha approvato la misura alla fine di gennaio. Berkeley e Chicago non sono molto indietro. E a breve potrebbero essere indette votazioni sul tema in California e nell’Oregon.

 

LO STATO DELLE HAWAII HA ISTITUITO un gruppo di lavoro costituito da medici, con lo scopo di sviluppare un progetto mirato ad assicurare che i servizi per l’utilizzo di psilocibina diventino opzioni terapeutiche accessibili a tutti i residenti che abbiano più di 21 anni. E David Nikzad non potrebbe essere più entusiasta. Nikzad, 43 anni, è il super energetico fondatore di un’azienda biotecnologica hawaiana chiamata Orthogonal Thinker. Ha intenzione di vendere un estratto psichedelico che chiama Psilly in micro-dosi, a esploratori dello spirito e pazienti in cura presso studi medici, per un dollaro a dose! “Lo chiamo Project Crop Dust”, dice ridendo mentre guida la sua Jeep lungo la North Shore di Oahu. Nikzad è fuggito dal mondo degli investimenti dieci anni fa per scappare a Maui. Rimane vago sul suo patrimonio netto o sulla provenienza del suo denaro, e accenna solo a un investimento su Betterment quando la piattaforma era agli esordi e all’acquisto di quote di Airbnb sul mercato secondario, prima che si quotasse in Borsa. Ora sta puntando tutto su questo progetto. Orthogonal fa da acceleratore a startup di psichedelici, mentre investe in cannabis, canapa, e in business di alimenti non processati. Da bambino, a Nikzad erano stati diagnosticati una serie di disordini dell’apprendimento. “Mi davano Ritalin, Adderall, Lexapro, qualsiasi cosa”, racconta. “Durante l’adolescenza ero passato da 100 mg al giorno di Adderal alla cocaina, e ho avuto una crisi di overdose che avrebbe dovuto uccidermi. Da quel momento in poi sono diventando un inventore, cercando di curarmi”. Pensa che il suo regime attuale, che include dosi giornaliere di Psilly e una dieta priva di alimenti processati, possa aiutarlo a disintossicarsi da milioni di prescrizioni senza fine. Non ha alcuna formazione medica o scientifica, e si autodefinisce un ‘chimico della cucina’. Nikzad ha lavorato con EI.ventures, una sua controllata al 100%, e con dei chimici, uno dei quali ha anche studiato sotto Alexander Shulgin, il cosiddetto ‘padre’ degli psichedelici. L’obiettivo è trovare un metodo molto preciso per estrarre la psilocina pura, il principio psicoattivo in cui viene trasformata la psilocibina una volta che viene ingerita. “Possiamo essere precisi fino a un millesimo di dose”, dice.

 

Nikzad racconta che Orthogonal ha raccolto 5,5 mln di dollari da donatori privati e istituzionali e attraverso campagne di crowdfunding, ma non è ancora riuscito a fare tantissimi soldi. La EI.ventures ha un team di avvocati esperti di brevetti e proprietà intellettuale che preparano documenti che servono a proteggere il prodotto e i processi utilizzati, ma Nikzad preferirebbe abbracciare un modello open-source per far fiorire migliaia di business sui funghi. Mi viene a prendere con la sua jeep alle 7 di mattina, e ci dirigiamo nei pressi di Mokuleia, in un’area di cui mi ha chiesto di non fare il nome. Stiamo andando a fare un’escursione, un’anteprima del tipo di team building aziendale che vorrebbe mettere a disposizione un giorno per agevolare la creazione di un solido legame tra i dipendenti o facilitare la risoluzione dei conflitti. “Un giorno mi piacerebbe ospitare aziende come Pepsi, Pfizer, Facebook” dice sghignazzando. “Salesforce, la Bill & Melinda Gates Foundation. Non essere sorpreso!”.

 

Il team di avvocati di Orthogonal sottolinea che l’azienda non si occupa della fabbricazione, produzione o distribuzione di sostanze contenuta nello Schedule 1, l’elenco delle sostanze tossiche. Eppure mi ritrovo con in mano una enorme tazza di acqua mescolata con una dose da tre milligrammi, l’equivalente di tre grammi di funghi magici, più echinacea e curcuma, per quanto i funghi non siano un prodotto Orthogonal, insistono gli avvocati. È una formulazione che dovrebbe prepararmi a immergermi nella natura durante una lunga escursione. Ci incamminiamo tra le montagne e la costa, chiacchierando. L’acqua nella mia tazza ha un sapore terroso. Mezz’oretta dopo, comincio a percepire delle forme nella vegetazione. Il tempo rallenta. Attraversiamo una nuvola di moscerini e riconosco una matrice matematica. Mi meraviglio quando un albatros sfreccia nel cielo e una famiglia di megattere sbattono le loro code all’orizzonte. Quando il mare si schianta sulla pietra lavica nera compaiono mille sfumature di blu. Trovo un posto all’ombra e giuro a me stesso che non me ne andrò mai. Il trip lentamente svanisce, e torniamo a casa di Nikzad, dove faccio la doccia e vado a fare una passeggiata per riflettere. Lungo la strada, incontro una tartaruga di mare, che sbatte le palpebre lentamente mentre si bagna al sole. Mi siedo vicino e ascolto mentre la marea lambire la sabbia.

 

 

C’È UN RACCONTO che fa il giro nella comunità psichedelica. È stato pubblicato sul sito di Auryn Project, un gruppo di advocacy no profit. “We will call it pala” è una commovente storia sentimentale che vale la pena leggere per intero, ma ecco il succo: un imprenditore mette in piedi una rete di cliniche che trattano i pazienti con psichedelici. Il business cresce rapidamente ed infine viene acquisito da una società farmaceutica. Alla fine, il fondatore è ricco ma scoraggiato per ciò che la sua azienda è diventata. La storia riflette appieno l’angoscia che ho riscontrato tra la comunità psichedelica per l’irruzione delle grandi imprese. Imprese che sono chiaramente interessate.

 

Basta vedere Christian Angermayer, il finanziatore tedesco fondatore di Atai Life Sciences, che ha raccolto 150 mln di dollari da investitori come Peter Thiel e Steve Jurvetson. Angermayer ammette di aver fatto uso di psichedelici, “assicurati di chiarire che è legale nei Caraibi” mi dice, ma non per qualsiasi disturbo. Racconta di essere, e di essere sempre stato, una persona felice. Tuttavia, l’esperienza è stata profonda. “Questa è stata la cosa più importante e significativa che abbia mai fatto in tutta la mia vita”, afferma.

 

Ho contattato numerose aziende farmaceutiche per questo approfondimento, per capire se avessero qualche genere di interesse negli psichedelici. La risposta, articolata in mille modi diversi, è stata no. Ma Angermayer contesta questa narrativa. “Abbiamo avuto conversazioni decisamente interessanti con i Ceo e i leader del business development delle aziende farmaceutiche, durante la conferenza di JPMorgan”, ha detto riferendosi alla convention annuale sugli investimenti nel settore biotecnologico a San Francisco, a gennaio. “Vogliono parlarne”. E ha detto che verosimilmente Atai annuncerà una partnership con un’azienda farmaceutica entro fine primavera. Molti nella comunità psichedelica diffidano dal tipico modello di prescrizione farmaceutica, che ritengono massimizzi i profitti e la dipendenza più che la guarigione. Le sostanze psichedeliche, al contrario, sono quel genere di cosa che magari si prende una sola volta, o ogni pochi mesi. Le stesse persone hanno sentimenti contrastanti su Atai: sì, sta investendo molto arricchendo il profilo degli psichedelici. Ma ci si può fidare degli investitori della società? Poi c’è la questione dei brevetti. Atai e le imprese che sta sostenendo hanno cercato di tutelare la proprietà intellettuale di diversi psichedelici attraverso brevetti per ottenere l’esclusività sui prodotti. Per questo motivo c’è chi li definisce il Darth Vader della galassia psichedelica. Ma Angermayer non è preoccupato. “Stiamo cercando di portare gli psichedelici nel mondo medico in modo che possa essere accessibile alle persone, in quanto pagato dal sistema sanitario”, dice. “L’unico modo per farlo è attraverso i brevetti”.

 

Uno dei principali investimenti dell’Atai, Compass Pathways, ha raccolto 55 mln di dollari. La società nel 2018 ha ricevuto dalla Fda la designazione di breakthrough therapy per l’utilizzo del suo compound di sintesi a base di psilocibina, Comp360, per la depressione resistente. In una videochiamata, l’amministratore delegato George Goldsmith rimane cauto, consigliando prudenza nel pubblicizzare ciò che stanno facendo ed esprimendo la necessità di operare sotto la piena supervisione degli organismi regolatori. Non sembra proprio un Signore dei Sith. Quando chiedo quale sia la ragione dietro alla necessità di brevettare qualcosa che cresce liberamente dai trucioli di legno, lui ha una risposta pronta. “Beh, la psilocibina sintetizzata ha il più alto livello di purezza in assoluto, quindi non cresce dai trucioli di legno. I trucioli di legno e i funghi sono gratis”, dice con un sorriso. “Dobbiamo incentivare gli investitori a prendersi rischi elevati. La fase di sviluppo in cui siamo è conosciuta come la valle della morte. È dove la maggior parte dei composti falliscono. Ecco perché abbiamo brevettato tutto il lavoro che abbiamo fatto per creare questa forma specifica e altamente pura di psilocibina che stiamo usando per il nostro lavoro sulla depressione resistente”.

 

Per vedere le cose da un’altra prospettiva contatto Carey Turnbull, che fa parte dei board dello Heffter Research Institute e dell’Usona Institute, entrambe non profit fondate per promuovere la ricerca sugli psichedelici. A novembre, l’Usona ha ricevuto dalla Fda la designazione di breakthrough therapy per la psilocibina per il trattamento del disturbo depressivo maggiore. L’Istituto Usona dà il suo prodotto a ricercatori qualificati, allo stesso modo in cui la Fondazione Bill & Melinda Gates regala il vaccino contro la poliomielite. Turnbull accetta di parlare a condizione che io chiarisca che sta parlando per sé stesso, non per conto di nessun istituto. Imprenditore seriale in campo energetico, Turnbull è stato molto coinvolto nel promuovere la ricerca sugli psichedelici, sponsorizzando studi presso la Johns Hopkins, Yale e la NYU. Ultimamente si è ritrovato in una battaglia legale con Compass per questioni relative ai brevetti. Ha personalmente assunto un avvocato specializzato in proprietà intellettuale per garantire che gli attori del settore continuino ad avere la libertà di operare. E sostiene che Compass abbia costantemente cercato di impossessarsi di proprietà intellettuali che non ha alcun diritto di avere.

 

Il primo brevetto depositato dall’azienda, ad ottobre del 2018, rivendicava 27 innovazioni. L’avvocato di Turnbull le considerava tutte pretestuose e ha suggerito di assumere chimici e psichiatri per esaminarle. In maniera unanime hanno dichiarato che: “Sembra che Compass stia cercando di brevettare la tecnica di Albert Hofmann per fare la psilocibina”, dice Turnbull. Hofmann scoprì l’Lsd, ma fu anche il primo a identificare la psilocibina e a inventare un modo per sintetizzarla in laboratorio. “Quindi andiamo nell’ufficio brevetti e diciamo, ‘Guarda, sta cercando di brevettare una ‘prior art’ o le sue proprietà intrinseche’. Compass ha semplicemente ritirato tutti e 27 le rivendicazioni”. L’azienda ha ripresentato un’applicazione con 10 rivendicazioni.I chimici hanno fatto le stesse osservazioni, e Turnbull ha fatto ricorso. Compass si è ritirata un’atra volta, prima di presentare una sola rivendicazione, approvata il 31 dicembre 2019. Al momento in cui questo articolo va in stampa, Turnbull sta preparando un altro ricorso. Ho fatto ricerche sul sito dell’ufficio brevetti e tra i documenti forniti da Turnbull. Sembrano tutti giustificare la sua ricostruzione dei fatti. Ho anche letto un documento dall’ufficio brevetti europeo, che ha rifiutato tutte e 27 le rivendicazioni.

 

Turnbull mi ha assicurato di non essere anti-capitalista, ma insiste che Compass sta cercando di bloccare la concorrenza. “Stanno lottando con le unghie e con i denti”, dice. “Non ho nulla in contrario sul fatto che Compass brevetti qualcosa o cerchi di fare profitti. Mi oppongo alla loro pretesa di possedere la proprietà intellettuale di pratiche comunemente utilizzate, invece di contribuire al bene comune. Compass non ha mostrato alcuna creatività. Nella presentazione del loro progetto, essenzialmente c’è scritto: creeremo qualcosa di esclusivo e faremo miliardi. Ma stanno entrando in un campo dove altri hanno già fatto moltissima ricerca”. E non è solo questo che infastidisce Turnbull. Infatti, spiega, sintetizzare psilocibina per la prescrizione medica, come devono fare sia Compass che Usona attraverso studi clinici, è altamente complesso.

 

Solo pochi laboratori hanno le licenze e le capacità per farlo. Usona si è approcciata a uno dei laboratori, Onyx, per produrre psilocibina di qualità farmaceutica. “Hanno detto: oh, Compass ci ha fatto garantire che non ne produrremo per nessun altro’”, ricorda Turnbull. “All’inizio ho pensato che fosse un malinteso. Ma George [Goldsmith] lo ha confermato”. Turnbull mi mostra una email che conferma la situazione con Onyx. Goldsmith è sbrigativo sul racconto di Turnbull. “Noi non rilasciamo commenti sulle specifiche dei nostri processi sui brevetti, ma c’è sempre un andirivieni. Questo è il modo in cui funziona il processo per ottenere un brevetto”, dice. “L’idea è di costruire su ciò che altri hanno già fatto”. Per quanto riguarda il divieto di accesso a Onyx, Goldsmith afferma: “I nostri contratti di produzione sono esclusivi, in linea con la prassi industriale standard”.

 

PROPRIO MENTRE MI CHIEDO se ci sia materiale a sufficienza per poter realizzare un film su tutti i drammi del movimento psichedelico, una potenziale star esce fuori dal casting, sul marciapiede sotto il mio ufficio. Si chiama Maria Florencia Bollini, ma tutti la chiamano Flor. Un’argentina formata come sacerdotessa di alto livello nella tradizione sciamanica africana, indossa un cappotto di cachemire, occhiali da sole e tacchi di Gucci, e un cappello a falde larghe, e sorseggia maté. Se fossimo in un posto diverso da Mill Valley, cercherei dei flash. Flor, che ha 39 anni, parla a centomila all’ora, agitando le mani e passando da un argomento all’altro, dai modi in cui le donne possono raggiungere l’orgasmo (quattro, dice) alla composizione molecolare di 5-Meo-DMT, ovvero il “Dio delle molecole”. Ma soprattutto vuole discutere di come la sua rete di guaritori ci salverà tutti da noi stessi. Mira a trasformare il mondo degli psichedelici con le sue mani attraverso una società chiamata Nana, che deriva da una parola, usata in alcune parti dell’Africa, il cui significato è guaritore saggio o sacerdotessa, che intende sostituire i metodi tradizionali di fornire assistenza sanitaria ai pazienti con disturbi mentali, con quello che lei descrive come un sistema di “medicina trasformativa”. Flor spiega che Nana è principalmente un gioco di tecnologia. Racconta che lei e il suo team stanno creando una sorta di ‘Nana in a box’, una piattaforma online per permettere la costruzione di un ampio network di centri di guaritori nel mondo. L’azienda sta creando un centro prototipo come proof of concept, mi spiega, ma l’innovazione consiste nell’insegnare ai guaritori come somministrare psichedelici e ad integrare questa esperienza attraverso l’assistenza psicologica. Flor insiste sul fatto che i guaritori debbano essere solo donne perché, diciamocelo, sono il genere più empatico e compassionevole. Le cliniche inizieranno con qualsiasi cosa sia legale, inclusa la cannabis e la ketamina, e si amplieranno man mano che altri psichedelici diventeranno legali.

 

La società fornirà tutto il necessario per iniziare o per aiutare la transizione di cliniche esistenti in cliniche Nana. Ciò include la formazione, “come fosse un’accademia per Wonder Woman!”, poi una piattaforma online e un’app che offre supporto 24 ore su 24, la valutazione del paziente, un template per l’integrazione psicospirituale e altro ancora. LE entrate si concentrano sugli abbonamenti mensili. Non c’è ancora un listino prezzi, ma, dice, “stiamo cercando di renderlo il più accessibile possibile”.

 

Flor ha affinato i suoi metodi, racconta, conducendo lei in prima persona migliaia di trip da sola. Mi ha detto che una volta era tra le guide più costose al mondo, e lavorava con star del cinema e giganti dell’industria. Inoltre, sostiene di aver aiutato i clienti a sconfiggere le dipendenze da sesso, porno, gioco d’azzardo e droghe, nonché i disturbi alimentari, la depressione e l’alcolismo. Mi ha detto che è stata formata nell’utilizzo di una serie di psichedelici, ma la sua attenzione professionale è sempre stata sulla God Molecule. Lei la definisce lo psichedelico più efficace ed efficiente, in grado di fare trip molto intensi che durano solo circa 20 minuti, rispetto alle ore che impiega la psilocibina.

 

“L’idea è di prendere quello che ho imparato, tessere tutto insieme con qualche ragionamento adattivo, e creare un’esperienza integrata per aiutare le persone a trasformare le loro vite in maniera radicale entro sei mesi”, dice. A ispirare Flor a dare vita a questo progetto è stata una delle sue sessioni ayahuasca. La terapia, dice, l’ha guidata ad avviare la società. In quel periodo, Seth Teicher, attuale head of strategy and business development dell’azienda, stava facendo un percorso simile. Teicher è stato cofondatore dell’azienda di viaggi online Atlas Obscura e della società di chirurgia digitale Activ Surgical, nonché direttore della GreatPoint Ventures, dove si è concentrato su assistenza sanitaria e software aziendali. È arrivato a Nana dopo aver attraversato il suo inferno personale.

 

Nel 2018 ha contratto la malattia neurologica di Lyme e si è ammalato al punto da essere incapace di fare alcunché. È caduto nello sconforto e nella disperazione fino a che non si è fatto una dose massiccia di ketamina. Gli ha dato la spinta per combattere fino a quando il destino lo ha portato a incontrare un professore di Stanford che stava testando un farmaco off-label sulle vittime di Lyme. Ha ottenuto una prescrizione, e ha funzionato. Mentre guariva, ha iniziato a riflettere su come l’esperienza della ketamina lo avesse portato su un percorso salutare. Ha cominciato a chiedersi se potesse creare un TripAdvisor per gli psichedelici. Un amico comune lo presentò a Flor. “Mi ha parlato della sua vision per trattare la persona in maniera completa”, racconta in lacrime. “Ho pensato, ‘Questa donna è la risposta’”. Il duo poi ha reclutato uno degli inventori del ride-hailing, Jahan Khanna, come head of product di Nana. Khanna è stato il cofondatore di Sidecar, ben prima che esistessero Uber e Lyft, e più tardi è diventato head of innovation di Uber. Vede un parallelo tra il mio viaggio psichedelico undergroung e la sua esperienza. “Mi ricorda così tanto quando prendevo i taxi abusivi prima dell’esistenza di Uber. Prima dell’esistenza del ride-sharing, potevi chiedere a persone a caso di darti un passaggio” dice. Dovrebbe essere possibile fare una di queste esperienze senza paura, o senza doversi chiedere, “Da dove viene questa sostanza?”.

 

Flor ha reclutato un panel di esperti che include il fondatore di Maps Doblin e Bjarke Ingels, il famoso architetto che si cela dietro progetti come il Two World Trade Center e il quartier generale di Google, tra gli altri. Quando le ho chiesto della raccolta finanziaria, mi ha detto che ha stanziamenti a partire da un milione di dollari alle sue condizioni: aggressive, ammette. “Stiamo costruendo un’intera industria qui”, dice “e questa è la possibilità di entrare dall’inizio”. Dice di aver rifiutato soldi per i più svariati motivi. Ad esempio, mi mostra un’offerta da 2 mln che ha rifiutato perché non le piacevano i termini. Racconta di essersi scusata al telefono con Jason Camm, il chief medical officer di Thiel Capital, quando non ha voluto dirle se lui avesse mai sperimentato gli psichedelici. Camm non ha risposto alle nostre richieste di commento. Ha incontrato Angermayer, che le piaceva, ma non riuscivano a trovare un terreno comune. “Voleva prendere l’intero round”, dice. “Ho detto, no, stiamo facendo questa cosa alle nostre condizioni”. Angermayer riconosce di aver discusso la possibilità di un investimento in Nana, ma lo racconta in modo diverso. “Non è che ho detto, ‘Hey, vogliamo tutto il round!’ Ma non possiamo fare le cose in piccolo, perché non è così che si cambiano le cose. Ho detto, ‘Se dovessimo fare questa cosa, avremmo bisogno di prendere l’intero round”. Ho parlato con due investitori che hanno comprato delle partecipazioni nella società nelle prime fasi. Uno mi ha detto che non riesce a credere a tutto l’interesse che sta raccogliendo Flor: “Ero al telefono con un individuo che normalmente non le avrebbe neppure lasciato il tempo di presentare il progetto. E mi dice ‘mandami gli estremi per il versamento’”.

 

TIM FERRISS È TORNATO A CASA ad Austin, anche se temporaneamente. Si sta preparando a partire per il Costa Rica per fare delle escursioni nella giungla e magari anche un po’ di surf. Prima della sua partenza, facciamo un’altra chiacchierata. Definisce l’esperimento di due mesi nello Utah un successo. In montagna ha imparato alcune nuove cose, ignorando la sua casella di posta: 618.952 email non lette. Gli racconto di tutte le persone che ho incontrato, il calderone di aneddoti, l’intensità delle emozioni e delle ambizioni, e tutta la tensione, reale e percepita. Dice che sembra una telenovela. Ammetto che sono d’accordo. Finiamo per parlare di Katharine McCormick, la filantropa americana che è quasi l’unica responsabile della pillola anticoncezionale. Negli anni ‘50, ha donato l’equivalente di 20 mln di dollari per incentivare la ricerca sul contraccettivo orale, evitando polemiche spingendola attraverso la Fda come un aiuto per i disturbi mestruali. Ci sembra sia un’analogia ispiratrice ed appropriata per il fiorente mondo degli psichedelici. Tutti aspettano che un moderno Richard Nixon imponga un divieto a livello istituzionale. Dovremmo seriamente cercare una Katharine McCormick che sia in grado di hackerare il sistema a beneficio di tutti. “C’è un evidente parallelismo: per una somma relativamente piccola di denaro, McCormick è stata in grado di cambiare completamente la storia in una direzione positiva”, dice Ferriss. “E se osserviamo gli effetti a catena, la lista è infinita, giusto? Controllo delle nascite, migliore educazione per le donne, migliori lavori per le donne. È difficile pensare a tutto quello che è stato fatto con quei soldi. E ci sono migliaia di persone negli Stati Uniti che possono fare la stessa cosa, ora”.

 

Prima di salutarci, gli dico che molte delle mie fonti hanno espresso gratitudine per la mia disponibilità ad ascoltare. La gratitudine è, ho dedotto, un’abitudine illuminata che dovrei praticare. Quindi ringrazio Ferriss per avermi accolto nella sua vita per un breve periodo, per aver condiviso la sua passione, per avermi mostrato nuovi posti, per la nostra giornata insieme a Solitudine. “Wow. È così bello ascoltare queste parole. Mi hai rallegrato la giornata”, dice. “Ho avuto una settimana davvero dura”. Con qualche insistenza, si apre un po’ di più: “Un giovane amico inaspettatamente morto per le complicanze del cancro. Ho avuto difficoltà a elaborare la cosa. Sei anni fa, avevo spento quasi tutte le mie emozioni. Il mio meccanismo protettivo era sempre quello di non sentire nulla. Ero insensibile”, dice. “Stavo sopravvivendo, ma non stavo realmente vivendo. Ora voglio sentire tutto. Non siamo qui molto a lungo”. Nessuno sfugge al dolore. Neanche Tim Ferriss.

Jeffrey M. O’Brien è cofondatore dello studio di storytelling StoryTK

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