Positano (BCG): Per la salute mentale manca il personale dedicato

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Quando si parla di diritto alla salute mentale, un ruolo di tutela, importante, spetta anche allo Stato: cosa sta facendo l’Italia, in proposito? Lo abbiamo chiesto, nell’ambito della serie di podcast prodotti da Fortune Italia e Lundbeck, a Lorenzo Positano, Leader of the Healthcare practice in Italy, Greece, Turkey & Israel e managing director & partner di Boston Consulting Group.

 

Circa 850mila persone l’anno che sono colpite da problemi inerenti alla salute mentale, mentre addirittura “il 25% degli italiani ha almeno un problema inerente alla salute mentale durante l’anno”, dice Positano. “Purtroppo il problema non viene affrontato con le giuste risorse. Ha un impatto del 3,3% sul Pil italiano”, ovvero sul sistema sanitario nazionale. “È la metà di altre nazioni europee come Francia e Germania”. In Italia c’è un gap di personale dedicato di circa 9000 persone, “con punte del 75% di deficit per la tipologia di servizio. Questo deficit ovviamente obbliga il personale a intervenire su situazioni già gravi e croniche, con una scarsa attenzione ai soggetti in fase iniziale”. L’emergenza Covid ha purtroppo incrementato la diffusione di sintomi legati a disturbi della salute mentale, dice Positano. “Circa il 65% della popolazione italiana ha evidenziato sintomi di disturbi psicologici con una durata di oltre 15 giorni, durante il lockdown, contro il 58% della media europea”.

 

Ascolta “Lorenzo Positano: “Per la Salute Mentale manca il personale dedicato”” su Spreaker.

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