Niente sesso nell’Italia chiusa in casa nei mesi del primo lockdown per Covid. I dati europei sembrano andare verso un significativo peggioramento, la campagna vaccinale è ancora agli inizi e il virus non sembra pronto a mollare la presa. In questo inizio d’anno difficile, preconizzato nelle scorse settimane da diversi virologi ed epidemiologi, arrivano alcuni dati utili a capire in che modo gli italiani hanno reagito alla pandemia e al primo lockdown. A fornirli è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha pubblicato il monitoraggio dell’acquisto dei farmaci durante la pandemia di Covid, fornendo anche un utile confronto con l’anno precedente (2019). Ebbene, i grafici mostrano chiaramente un crollo dell’uso dei medicinali per la disfunzione erettile – le cosiddette ‘pillole dell’amore’, storicamente tra i prodotti più richiesti anche sul mercato nero – e dei contraccettivi di emergenza, e questo proprio nel periodo del lockdown (marzo/maggio 2020).
In pratica, i dati ci raccontano di una discesa verticale degli acquisti della ‘pillola blu’ e delle sue sorelle – con il momento peggiore ad aprile – e contemporaneamente di un crollo del ricorso ai contraccettivi d’emergenza rispetto all’anno precedente. Con una leggera ripresa a fine 2020 (per entrambe le tipologie di medicinali). Al contempo, e forse non a caso, tra i farmaci acquistati nelle farmacie territoriali è aumentato rispetto al 2019 il consumo di ansiolitici, con un primo picco a marzo 2020, un crollo ad agosto (in perfetta assonanza questa volta con l’andamento dell’anno precedente) e una nuova impennata dei consumi a novembre, mentre ci si preparava al primo Natale con Covid.
Insomma, a guardare nell’armadietto dei medicinali degli italiani, la tanto auspicata ripresa delle nascite nel Paese delle culle vuote sembrerebbe destinata a restare un miraggio. Dal canto suo l’Istat segnala un 2020 da record per la mortalità, mentre continuano a diminuire i nati: nel 2019 (quando la pandemia veniva raccontata come un cluster di polmoniti misteriose in una lontana provincia della Cina) eravamo a quota 420.084, quasi 20 mila in meno rispetto all’anno precedente, e oltre 156 mila in meno nel confronto con il 2008.