Acquisti in sanità, il ruolo delle associazioni pazienti

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L’acquisto di presidi medici non è soltanto la messa a punto di una gara, la pubblicazione e l’esito, bensì un insieme di elementi che concorrono a rendere questo strumento quanto più vicino all’equilibrio tra costi, benefici e bisogni in sanità. In questo contesto la pandemia sembrava aver fatto emergere una nuova lettura di questi tre elementi, facendo emergere soprattutto i bisogni reali delle persone.

L’emergenza, per esempio, ha evidenziato i limiti di un sistema ospedale centrico a vantaggio di servizi da implementare sul territorio. In verità, ad oggi, le intenzioni sono rimaste tali e di questa “rivoluzione” del sistema si è visto ancora molto poco. Nell’ambito, per esempio, degli acquisti in sanità un elemento molto caro ai portatori di interesse, come le associazioni pazienti, è il principio della responsabilità di chi acquista.

Utilizzando un parallelo cinematografico, si potrebbe immaginare una situazione tipo Sliding Doors, il film in cui la vita della protagonista viene raccontata a seconda della scelta che fa in un determinato momento (in quel caso se prendere o meno un treno della metropolitana); la responsabilità di chi ha il compito di fare acquisti segue, in un certo senso, questa narrazione.

L’efficacia di un acquisto non dipende soltanto dalla qualità intrinseca del bene acquistato, ma anche dalle modalità di acquisto dal punto di vista della gestione del processo d’acquisto. Nel settore dei presidi per stomia e incontinenza, per esempio, la qualità è un elemento importante, ma non unico per far prendere una decisione di acquisto finale. Come non lo è il prezzo. È, invece, necessario garantire alcuni passaggi procedurali che permettano un’analisi consapevole del bene da acquistare, ponendo grande attenzione anche al confronto con chi vive una patologia e condizione per capire di più e provare a fare le scelte giuste. È un processo che permette a tutti di trarne benefici.

Qualora la linea seguita sia quella della prassi consolidata, la trama del film si svolgerà in altra direzione, con possibili conseguenze anche gravi per l’utilizzatore finale.
Nel settore dell’incontinenza e stomia esiste, più che in altri, un elemento che viene spesso sbandierato dalle centrali di acquisto regionali, ma che nella realtà è spesso ignorato: la libera scelta del presidio da parte della persona.

In Italia le regioni si muovono autonomamente sulle scelte di procurement, soprattutto in sanità; non è raro che la pubblicazione di una gara non è preceduta da attente valutazioni di opportunità, conoscenza del prodotto da acquistare, come anche la mappatura dei bisogni, il monitoraggio dei prodotti/servizi acquistati, la misurazione degli esiti delle gare.

L’emergenza sanitaria ha stimolato il dibattitto sul superamento dei sistemi consolidati e la sperimentazione di altri più innovativi; in pratica si tratta di dare seguito a questa visione implementando nuove metodologie, quali, ad esempio l’Health Technology Assessment, che dovrebbero aiutare le stazioni appaltanti a valutare le tecnologie in termini di benefici per il sistema ed i cittadini. E’ evidente che tale processo avrà un valore aggiunto se all’interno dei processi di valutazione saranno chiamate a dare un contributo le associazione pazienti che detengono un know how indiscutibile: l’esperienza.

*Pier Raffaele Spena – presidente Fais odv

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