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De Rossi, i testimonial del Covid e il delirio novax

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Dare voci agli imbecilli, siano o meno novax, è quasi sempre inutile. Sui social network ce ne sono tanti, più o meno influenti. Cercano notorietà e ne ottengono già abbastanza sui loro canali abituali. Ci sono però alcuni messaggi che non vanno sottovalutati. Perché poi li ritrovi nelle discussioni al bar, li vedi rimbalzare nelle chat di scuola o su quelle del calcetto. Riescono a fare opinione, anche quando sembrano talmente privi di senso da sembrare innocui. Evidentemente, non lo sono. E quindi, nonostante tutto, vanno considerati.

Siamo dentro l’emergenza Covid da più di un anno, ci sono stati poco meno di 4 milioni di casi e poco meno di 115mila morti. Ma neanche questo basta a fermare il delirio novax. Anzi, sembra alimentarlo. Come se il negazionismo possa diventare un ombrello sotto il quale sentirsi al sicuro e il complottismo un passatempo che aiuta ad alleviare la pena di questi mesi.

Quello che leggiamo tutti i giorni sui social network, anche quando non sembra possibile, è comunque un pezzo dell’opinione pubblica di questo Paese. E proprio per questo non può essere ignorato.

C’è un tweet, firmato da un tale Cesare Sacchetti, che definisce Daniele De Rossi, ricoverato allo Spallanzani per la polmonite bilaterale dovuta al Coronavirus, un “testimonial del Covid”.

 

Il commento che leggete sotto il tweet è solo uno degli innumerevoli che seguono, dello stesso tenore. Sacchetti, giornalista pubblicista, ha un blog (lacrunadellago.net). Basta aprirlo per rendersi conto dove siamo. È un aggregatore di tutte le più surreali teorie complottiste e la principale è ovviamente “l’operazione terroristica del Coronavirus”.

Ora, tutto questo può essere rapidamente archiviato nell’immondizia che gira sui social e in Rete. Ma quando lo stesso messaggio sui “testimonial del Covid” ritorna sotto i tuoi occhi in diverse delle chat whatsapp su cui frulla di tutto, il problema assume una dimensione diversa.

Il problema, molto più serio della perversione complottista di questo o di un altro blogger, è la facilità con cui una fesseria rilanciata da chi ha costruito un seguito social riesce in questa fase a diventare un argomento.

De Rossi, e come lui tanti altri purtroppo, è ricoverato in ospedale per fare fronte ai sintomi del Coronavirus. Tutti noi, insieme a De Rossi, purtroppo, dobbiamo fare fronte anche ai sintomi, pericolosi, del delirio novax, negazionista e complottista.

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