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L’appello, over 80 invalido ancora senza vaccino

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Mentre la campagna vaccinale va avanti, e nei prossimi giorni ci si appresta a eliminare i limiti di età, ci sono ancora degli over 80 rimasti senza vaccino contro Covid-19. E questo non perché siano no-vax. A segnalare il problema è L.P., cittadino lombardo figlio di un uomo di 83 anni, invalido al 100% e bloccato in casa, che nonostante i ripetuti contatti dei familiari con l’azienda sanitaria, non è ancora riuscito a immunizzarsi contro Covid-19.

Il caso è descritto in un appello-denuncia inviato – via Pec – al commissario Figliuolo e al servizio vaccinazioni fragili dell’Ats Brianza. “Egr. Generale Figliuolo e gent.li Sig.re/i, la campagna vaccinale prosegue e ci si fregia di aprire le vaccinazioni agli over 16 (!) mentre ci sono 1,7 milioni di persone con + di 70 anni non ancora vaccinate. Secondo gli ultimi dati diffusi dal governo, in Italia ci sono 1,7 milioni di persone con più di 70 anni che non sono ancora state vaccinate: gli anziani sono la fascia d’età con il maggior rischio di contrarre forme gravi della Covid-19 e per questo le regioni sono alla ricerca delle ultime persone da vaccinare”, si legge nella missiva.

“Il 10% degli anziani con più di 80 anni, 472mila persone, non ha ancora ricevuto la prima dose del vaccino, mentre sono 1,2 milioni le persone tra 70 e 79 non ancora raggiunte, il 20% del totale. Queste percentuali – ricorda l’autore – hanno spinto il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, a scrivere una lettera alle Regioni per richiamarle al rispetto delle priorità fissate dal piano vaccini. Con l’ordinanza firmata lo scorso 9 aprile, infatti, Figliuolo aveva imposto di dare assoluta precedenza alle persone anziane e agli estremamente vulnerabili e di fermare la somministrazione a tutte le altre fasce d’età e categorie, compresi gli insegnanti”.

“Ora mi chiedo come è possibile che persone come mio padre, C.P. anni 83 invalido al 100% dal 1988, debba continuare a vivere in casa da recluso, senza che i propri figli e nipoti possano avvicinarlo (mia madre 77 fortunatamente è stata vaccinata), perché dall’Ats Brianza non sanno quando (e se? a questo punto..) avranno i vaccini per fare le vaccinazioni a casa. Mio padre è registrato e risulta negli elenchi, ma semplicemente il messaggio che viene passato è che non ci sono vaccini sufficienti e quindi il processo è estremamente lento”, si legge nella pec.

“Personalmente (anni 51) ho prenotato il vaccino da tempo e “dovrei” andare questo venerdì 4.05.21 al centro vaccinale in fiera Milano. Ma come può essere accettabile che io mi vaccini e mio padre attenda ancora di sapere se e quando sarà vaccinato?”, si chiede L.P.

“Molto probabilmente la mia email rimarrà senza risposta, ma vuole essere la semplice manifestazione di un figlio amareggiato che vuole portare i propri figli dal loro nonno, che faccio fatica a non definirlo come un morto vivente; se dovesse mai essere contagiato ritengo che le possibilità di sopravvivere sarebbero veramente scarse”.

Un appello toccante, ma come sta procedendo la copertura degli over 80 estremamente fragili? Nel Lazio, alla Asl Roma 1, ci fanno sapere di aver terminato a maggio le vaccinazioni di questi soggetti particolarmente fragili.

“Anche in Lombardia ci si reca a casa a immunizzare gli anziani fragili – ci spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, che ha dato il suo contributo anche come medico vaccinatore – Ho comunque segnalato il caso al manager della campagna vaccinale dell’Ats di riferimento, in modo che la questione venga risolta quanto prima”.

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