Ok Aifa a 3 farmaci anti-Covid ‘cugini’ del Tocilizumab

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Non solo vaccini contro Covid-19. In barba alla vulgata no-vax, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) rende disponibili altri tre farmaci per il trattamenti di Covid-19: si tratta di anakinra, baricitinib e sarilumab.

I nomi possono non dire molto ai non addetti ai lavori, ma in realtà si tratta di farmaci ‘cugini’ del tocilizumab, un anticorpo monoclonale che blocca l’interleuchina 6, usato contro l’artrite reumatoide.

Nei primi mesi della pandemia l’oncologo del Pascale di Napoli Paolo Ascierto ne intuì le potenzialità anti-Covid, trattando i primi pazienti in Italia insieme ai colleghi dell’ospedale Cotugno. E pubblicando pochi mesi dopo i risultati ottenuti.

Ma come mai Ascierto aveva pensato proprio a questo anti-artrite per malati di Covid-19? Si tratta, ci ha spiegato in passato lo specialista, di un farmaco comunemente usato dagli oncologi per limitare o trattare gli effetti collaterali provocati da alcune immunoterapie. Nel corso della terapia può infatti manifestarsi quella che gli specialisti chiamano tempesta citochinica, caratterizzata da una sindrome di distress respiratorio molto simile a quella provocata da Covid-19. Di qui l’intuizione di Ascierto e dei colleghi del Pascale, che avviarono insieme ai colleghi del Cotugno il primo studio italiano ad hoc.

Nei mesi scorsi l’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato il ‘Toci’, come lo chiamano i medici, per i malati di Covid-19 in condizioni gravi, insieme al sarilumab.

Mentre ora arriva la decisione di Aifa, che consente anche di evitare eventuali carenze di ‘Toci’, grazie alla disponibilità di ‘farmaci cugini’. Proprio in occasione di questa decisione abbiamo chiesto un commento al direttore generale del polo oncologico napoletano, Attilio Bianchi. “Si tratta di uno splendido esempio di sinergia e di tempestività. Fin dai primi drammatici momenti i nostri ricercatori avevano visto giusto sulle modalità corrette di affrontare la tempesta citochinica alla base di moltissimi casi di polmonite interstiziale da Covid”, ci ricorda Bianchi, ribadendo il suo motto: “1+1=3 è la formula vincente, la sinergia premia sempre“.

Ma che cosa ha deciso Aifa? Nella riunione straordinaria del 23 settembre 2021, la Commissione Tecnico Scientifica (Cts) di Aifa ha valutato le nuove evidenze che si sono rese disponibili all’utilizzo per il trattamento di Covid-19 di anakinra, baricitinib e sarilumab, farmaci immunomodulanti, attualmente autorizzati per altre indicazioni.

“I tre farmaci, pur avendo proprie specificità, si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con Covid-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia”.

Questa decisione, “basata sulle evidenze di letteratura recentemente pubblicate, allarga il numero di opzioni terapeutiche e nello stesso tempo consente di evitare che l’eventuale carenza di tocilizumab o di uno di questi tre farmaci possa avere un impatto negativo sulle possibilità di cura”, spiega l’Agenzia.

Così nella riunione del 28 settembre il Cda di Aifa ha approvato l’inserimento dei tre farmaci anakinra, baricitinib e sarilumab nell’elenco della L.648/96, che consente la copertura a carico del Servizio sanitario nazionale. Il provvedimento sarà efficace dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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