Covid, frena il calo di nuovi casi ma non dei ricoveri

Covid tampone

Chi cerca trova. Si potrebbe leggere così la frenata della discesa dei nuovi casi Covid in Italia, certificata dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Sono stati infatti effettuati 930 mila tamponi in più. D’altra parte scendono ancora i ricoveri in area medica (-9,1%) 
e in terapia intensiva (-4,1%).

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva infatti nella settimana 13-19 ottobre 2021, rispetto alla precedente, solo una lieve diminuzione dei nuovi casi (17.870 vs 18.209) e una sostanziale stabilità dei decessi (271 vs 266). In calo invece gli attualmente positivi (74.546 vs 82.546), le persone in isolamento domiciliare (71.768 vs 79.511), i ricoveri con sintomi (2.423 vs 2.665) e le terapie intensive (355 vs 370).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 271 (+1,9%), di cui 28 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -15 (-4,1%)
Ricoverati con sintomi: -242 (-9,1%)
Isolamento domiciliare: -7.743 (-9,7%)
Nuovi casi: 17.870 (-1,9%)
Casi attualmente positivi: -8.000 (-9,7%)

“A livello nazionale – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – scendono da 7 settimane i nuovi casi settimanali. Nell’ultima settimana tuttavia il calo è solo dell’1,9% anche in ragione di un aumento dei tamponi totali che sfiora il 50%: ben +930 mila rispetto alla settimana precedente”.

In 7 Regioni si rileva un aumento percentuale dei contagi, anche se in termini assoluti gli incrementi sono modesti: Liguria (+14), Umbria (+19) Friuli Venezia Giulia (+114), Campania (+120), Lombardia (+129), Piemonte (+131), Lazio (+156). Scendono a 9 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti.

Sostanzialmente stabili i decessi: 271 negli ultimi 7 giorni (di cui 28 riferiti a periodi precedenti), con una media di 39 al giorno rispetto ai 38 della settimana precedente.

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati dai pazienti Covid-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 9,1% in area medica e del 4,1% in terapia intensiva”.

A livello nazionale il tasso di occupazione Covid rimane molto basso (4% in area medica e 4% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica .

Infine sono “stabili gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – conclude Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 20 ingressi/die rispetto ai 19 della settimana precedente”.

Insomma, il virus viene ‘intercettato’ di più. Ma i numeri chiave, quelli che arrivano dagli ospedali, permettono ancora di stare tranquilli. Resta il grande interrogativo sollevato da quello che sta accadendo in altri Paesi, come la Gran Bretagna. Per questo la Fondazione Gimbe propone una strategia multifattoriale: incrementare le vaccinazioni over 12, accelerare la somministrazione delle terze dosi, allargare la platea delle dosi booster e introdurre l’obbligo di terza dose per gli operatori sanitari.

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