Covid, Gran Bretagna e il rischio di un ‘Natale da incubo’

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La risalita della curva di casi Covid in Gran Bretagna, con quasi 40 mila contagi, 72 morti e più di mille ricoverati domenica, inizia a preoccupare anche le autorità. L’inverno si avvicina, e trovarsi a dover fronteggiare nuove chiusure proprio nel periodo delle feste di fine anno è un rischio che il Governo di Boris Johnson vuole disinnescare in ogni modo.

Così, non stupisce l’annuncio del segretario alla Salute Sajid Javid, secondo il quale il vaccino anti-Covid potrebbe diventare obbligatorio per il personale del Servizio sanitario britannico, medici e infermieri. Ma niente panico: Javid (almeno per il momento) ribadisce che non sono necessarie ulteriori restrizioni Covid “a questo punto”. E dice di sperare in “un Natale normale”.

Intanto il direttore medico del Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico, Stephen Powis esorta i cittadini a vaccinarsi, mentre è già in corso la campagna per la terza dose. Più di cinque milioni di persone hanno ricevuto il richiamo dal mese scorso. Non solo, il governo ha annunciato che il Cervizio sanitario nazionale riceverà un finanziamento extra di 5,9 miliardi di sterline nel bilancio di questa settimana.

Il denaro sarà utilizzato per aiutare a cancellare le liste d’attesa record per screening ed esami diagnostici, acuito dalla pandemia da Covid-19. Ma secondo l’Observer ci sarebbe di più: proprio pensando al Natale, il governo non escluderebbe l’ipotesi dell’adozione del green pass vaccinale per alcune attività. Un’ipotesi smentita in queste ore proprio da Sajid Javid. Parlando a Bbc Breakfast, Javid insiste sul fatto che non è necessario attuare le regole del Piano B – che includono mascherine obbligatorie in determinati ambienti, passaporti Covid e smart working – almeno “in questo momento”.

Intanto il Natale si avvicina, e l’obiettivo dell’esecutivo è quello di evitare nuove chiusure, pesanti per lo spirito dei cittadini ma anche per l’economia del Paese che per primo ha riaperto tutto.

Incalzato sulle festività natalizie di quest’anno, il ministro ha ricordato che Covid è “imprevedibile”, quindi nessun segretario alla Salute ragionevole si arrischierebbe a “prevedere esattamente dove saremo fra tre mesi o sei mesi” in parte perché c’è sempre il rischio che emerga una nuova variante Covid “più pericolosa”.

“Per tutte quelle persone come me, che sperano e pianificano un Natale normale – cosa che, tra l’altro, penso accadrà, se lo vogliamo – continuiamo a fare la nostra parte”, conclude Javid. Ma che vuol dire? Fondamentalmente, in una Gran Bretagna alle prese con la variante Delta plus – e che ha abolito distanze e mascherine anche al chiuso da luglio – fare la propria parte consiste nel vaccinarsi, o fare il booster.

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