Vaccini, terza dose per under 18 e booster a 4 mesi

vaccino covid giovanissimi

Nuove regole sui vaccini anti-Covid. La terza dose sarà somministrabile anche a tutti i 16-17enni e ai 12-15enni fragili. Lo prevede la circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, dopo il parere positivo della Cts dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa. Nuove regole anche per il booster: sarà possibile dopo almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento, si legge nella circolare ad hoc. ” Il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, sulla base delle esigenze organizzative della campagna vaccinale, indicherà la data di effettiva attuazione del nuovo intervallo temporale previsto”, precisa Gianni Rezza.

Ma vediamo nei dettagli le nuove regole sui vaccini. “E’ raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino Comirnaty di Pfizer/Biontech, al dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml, come richiamo (booster) di un ciclo primario, indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso, a tutti soggetti della fascia di età 16-17 anni e ai soggetti della fascia di età 12- 15 anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, con le stesse tempistiche previste per i soggetti a partire dai 18 anni di età”, si legge nella circolare apposita.

Quanto alla ‘revisione’ dei tempi per il booster, “alla luce delle attuali evidenze sull’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante B.1.1.529 (Omicron) e sulla efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19 sostenute dalla citata variante, al fine di estendere gradualmente l’offerta del richiamo vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione, si rappresenta che la somministrazione della dose di richiamo (booster) a favore dei soggetti per i quali la stessa è raccomandata, con i vaccini e relativi dosaggi autorizzati, sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione da Sars-CoV-2, in base alle relative indicazioni)”.

Si anticipa così di un altro mese la possibilità di richiamo (passata già da 6 a 5 mesi). “Si conferma, inoltre, l’assoluta priorità di mettere in massima protezione con tempestività sia tutti coloro che non hanno ancora iniziato o completato il ciclo vaccinale primario, sia i soggetti ancora in attesa della dose addizionale (trapiantati e immunocompromessi), sia i soggetti più vulnerabili a forme gravi di Covid-19 per età o elevata fragilità, nonché tutti coloro per i quali è prevista l’obbligatorietà della vaccinazione che non hanno ancora ricevuto la dose booster nei tempi previsti”, conclude una nota congiunta di ministero della Salute, Css, Aifa e Iss.

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