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Influenza, epidemia finita? Il virus resiste solo nei bambini

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Anche quest’anno mascherine e distanziamento anti-Covid si sono rivelate preziose contro l’influenza. Attesa con qualche timore, visto il no show dell’anno passato, a febbraio la stagione influenzale pare terminata. Almeno secondo l’ultimo report dei medici sentinella Influnet, che segnalano la fine del periodo epidemico delle sindromi simil-influenzali in Italia.

La curva, infatti, è scesa sotto la soglia basale, con appena 2,9 casi per mille assistiti. Inoltre la maggior parte dei casi di sindrome simil-influenzale segnalati sono riconducibili non alla ‘vera’ influenza, ma ad altri virus respiratori diversi da quelli influenzali, “la cui circolazione – spiegano gli esperti guidati da Antonino Bella del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, responsabile della Sorveglianza epidemiologica InfluNet – si è mantenuta bassa e di tipo sporadico per tutta la stagione”.

Ormai dunque l’incidenza è in calo in tutte le fasce d’età “tranne che nei bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui si mantiene stabile”. E sotto la soglia basale in tutte le aree del Paese, tranne Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia e Sicilia. Quest’anno poi Valle d’Aosta e Calabria non hanno nemmeno attivato la sorveglianza InfluNet.

Ma quanti sono stati i casi di influenza quest’anno? Nell’ultima settimana (7-13 febbraio) gli esperti segnalano circa 171.000 contagi, per un totale di circa 4.105.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

“Di fatto una stagione di bassa intensità complessiva – dice a Fortune Italia Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi, che da anni monitora l’influenza – Con una compresenza di altri virus respiratori, ovviamente il coronavirus (e sarà così anche il prossimo anno, perché Covid-19 rimarrà anche se con andamento ciclico, inserendosi durante i periodi invernali), ma anche il virus respiratorio sinciziale, che all’inizio di stagione ha colpito in particolare nei bimbi, risparmiati negli anni precedenti”.

“Una stagione, quindi, con un andamento molto basso dell’influenza, ma un pò più alto rispetto alla prevedente, in cui le misure anti-Covid avevano un po’ appiattito influenza e virus simil influenzali. Quest’anno la riduzione delle misure contro il coronavirus ha lasciato un po’ più di spazio agli altri patogeni – conclude Pregliasco – Ma è stata una stagione sicuramente tranquilla, anche se resta il problema del prossimo anno, quando con l’auspicabile ritorno alla normalità” dovrebbero ripresentarsi anche i classici “virus influenzali”.

Una curiosità, infine: dall’inizio della stagione, sono stati identificati 84 virus influenzali (79 di tipo A e 5 di tipo B). Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è prevalente.

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