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Long Covid, se i sintomi dipendono dalla variante

Long Covid
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Dimmi che variante hai e ti dirò che quadro di Long Covid svilupperai. Uno studio del Careggi di Firenze dimostra che i reduci dalla variante originale (la Wuhan) hanno un Long Covid caratterizzato da mialgia, insonnia, brain fog e ansia/depressione; chi ha contratto la variante Alfa presenta come esiti di lunga durata soprattutto anosmia, disgeusia e alterazioni uditive.

Le stime attuali suggeriscono che almeno la metà delle persone reduci da Covid-19, presenterà delle sequele inquadrabili come Long Covid (o Pacs, sequele post-acute di Covid-19). E il problema può interessare sia le persone che abbiano superato una forma lieve di Covid-19, sia quelle ricoverate per forme gravi. Il Long Covid può colpire inoltre qualunque fascia d’età e sia persone in buona salute, che quelle affette da condizioni croniche. Purtroppo, dopo due anni e passa di esperienza, ancora non si è riusciti a risalire alla causa del Long Covid, quindi non esistono cure specifiche.

Per questo, qualunque studio getti nuova luce sull’argomento, attira l’interesse dalla comunità scientifica internazionale. È il caso di uno studio italiano che sarà presentato il mese prossimo a Lisbona, al congresso europeo di microbiologica clinica e malattie infettive (Eccmid). A presentarlo sarà il dottor Michele Spinicci dell’Ospedale Universitario Careggi, Università di Firenze.

I ricercatori fiorentini hanno effettuato una ricerca retrospettiva su 428 pazienti (59% maschi e 41% femmine) trattati al day-hospital post-Covid del Careggi tra il giugno 2020 e il giugno 2021. Il gruppo studiato comprendeva pazienti già ricoverati per Covid e dimessi 4-12 settimane prima della visita presso l’ambulatorio post-Covid.

A tutti veniva chiesto di compilare un questionario sulla presenza di eventuali sintomi persistenti. Quelli più comunemente segnalati sono stati la dispnea (37%), l’astenia cronica (36%), problemi del sonno (16%), problemi visivi (13%) e brain fog (13%). Le persone che avevano sofferto di una grave forma di Covid-19, tale da richiedere il ricorso a immunosoppressori come il tocilizumab, sono risultati sei volte più a rischio di sviluppare sintomi da Long Covid, mentre quelli a suo tempo trattati con ossigeno ad alti flussi avevano un rischio maggiorato del 40%.

Le donne presentavano infine una persistenza di sintomi con una frequenza doppia rispetto agli uomini. Inaspettatamente, i pazienti con diabete di tipo 2 sono risultati a minor rischio di sviluppare Long Covid, ma gli autori avvertono che questo risultato ‘anomalo’ necessita di una conferma da parte di altri studi.

In un’altra analisi, i ricercatori del Careggi hanno messo a confronto i sintomi riferiti dalle persone che avevano contratto Covid tra marzo e dicembre 2020 (quando la variante di Sars-CoV-2 dominante era quella ‘originale’), con quelli riferiti dai pazienti infettati tra gennaio e aprile 2021 (quando la variante dominante in circolazione era la Alfa, in precedenza chiamata ‘inglese’); questo ha permesso di evidenziare una sostanziale differenza nel pattern dei problemi neurologici e cognitivo/emozionali presenti.

In particolare, nel periodo in cui la variante dominante in circolazione era la Alfa, sono risultati meno comuni disturbi come mialgia, insonnia, brain fog e ansia/depressione, mentre al contrario sono stati dominanti problemi quali anosmia, disgeusia e alterazioni uditive. “Molti dei sintomi riferiti in questo studio – commenta Spinicci – sono stati registrati anche in altre ricerche, ma questa è la prima volta che li si è correlati al tipo di variante circolante. La lunga durata e l’ampia varietà dei sintomi dovrebbe ricordarci che il problema Covid non sta scomparendo; abbiamo bisogno di offrire più supporto e di proteggere questi pazienti a lungo termine. Future ricerche dovrebbero concentrarsi sull’impatto potenziale delle varianti di ‘preoccupazione’ (Variants of concern, Voc) e dello stato vaccinale, sui sintomi persistenti”.

Lo studio in questione è di tipo osservazionale e non consente dunque di attribuire un rapporto di causa-effetto, ma è comunque interessante e andrà completato con i sintomi di Long Covid registrati dopo la guarigione da Covid-19 legato alle altre Voc nel frattempo comparse (Beta, Gamma, Delta, Omicron) che potrebbero dare quadri di Long Covid diversi tra loro.

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