GILEAD

Molestie olfattive tra salute e ambiente

Gilead

Qual è la differenza tra un profumo e un odore molesto? E quali sono i rischi per ambiente e salute? Come si rilevano questi odori e che ruolo hanno strumenti come il naso elettronico? Se ne parla nel nuovo volume “Molestie olfattive”, scritto da esperti nel settore a livello nazionale (edizioni ETS), che offre ai lettori una visione interessante e differente anche in rapporto ad ambiente e salute.

Il libro, in 12 capitoli, punta a dare una panoramica della problematica ed è curato da Paolo Bonasoni e Sara Moraca dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr, Stefania Gilardoni dell’Istituto di scienze polari (Isp) del Cnr, Pierluigi Barbieri dell’Università degli Studi di Trieste, Gianluigi De Gennaro dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Vincenzo Infantino dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Sicilia (Arpa).

“Le molestie olfattive sono una problematica complessa, data la varietà di sorgenti che immettono in atmosfera e nell’acqua sostanze odorigene e nocive per l’uomo e l’ambiente”, commenta la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza. “Nonostante i notevoli sforzi della legislazione e l’impegno nazionale ed internazionale in questa difficile tematica, rimangono ancora da adottare specifiche regole che, ad esempio, fissino i valori limite delle concentrazioni orarie di alcuni importanti composti odorigeni, quali gli idrocarburi non metanici, l’idrogeno solforato e il benzene, quest’ultimo annoverato come importante composto cancerogeno secondo lo Iarc l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro”.

“Questo volume, unico nel suo genere, unisce il mondo della ricerca a quello dei controlli per presentare lo stato dell’arte di quanto viene sviluppato e svolto in questo campo, anche con riferimenti operativi sul territorio”, dice Paolo Bonasoni, Cnr-Isac, che ha curato il volume gemmato nell’ambito del progetto Nose – Network for Odour Sensitivity e che ha visto la collaborazione di esperti che da anni studiano i complessi aspetti delle molestie olfattive.

“L’odore dell’aria è ampiamente riconosciuto come parametro ambientale essenziale nel determinare la qualità della vita, con effetti significativi su molteplici attività quali turismo, gestione del ciclo dei rifiuti, ecc.”, ricorda Gianluigi de Gennaro, che ha curato il primo capitolo con i colleghi dell’Università di Bari. “Negli ultimi anni, l’insediamento di impianti in grado di rilasciare miasmi olfattivi in aree urbanizzate, ha comportato il moltiplicarsi del rilascio di sostanze odorose moleste, generando crescente preoccupazione per un ‘inquinamento olfattivo’ caratterizzato spesso dall’imprevedibilità del disturbo, dalla continuità nel tempo e dall’impossibilità di difendersi, generando nell’opinione pubblica tensione, ansia, disagi e proteste dovute anche alla maggiore attenzione verso la tutela dell’ambiente e della salute”.

Come emerge dal capitolo sulla “Percezione del fastidio olfattivo ed effetti sulla salute della popolazione”, curato da Fabio Cibella e Silvia Ruggeri con colleghi Cnr-Irib ed Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Palermo, “l’emissione di composti volatili maleodoranti è comune a molteplici attività agricole, impianti industriali e di smaltimento e/o recupero di rifiuti, e rappresenta uno degli impatti ambientali che negli ultimi 20 anni ha attirato maggiormente l’attenzione della comunità scientifica”.

Sebbene non tutte le maleodoranze siano collegabili a rischi tossicologici, la bassa accettazione della molestia olfattiva, che incide negativamente sulla qualità della vita delle persone interessate, è infatti compatibile con la definizione di “danno alla salute” rilasciata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Infatti “la valutazione delle emissioni odorigene costituisce un elemento strategico nella sorveglianza ambientale”, scrivono Gaetano Settimo, Iss, e Domenico Cipriano, Rse, “e per questo risulta grande lo sforzo a livello regionale, nazionale ed europeo, per arrivare ad una regolamentazione di queste emissioni.”

“Lo studio e la previsione della dispersione in atmosfera di composti odorigeni sono complicati dalle caratteristiche soggettive, fisiologiche e psicologiche, del sensore recettore, ovvero l’individuo”, affermano Silvia Trini Castelli e Tony Christian Landi, Cnr-Isac, Gianni Tinarelli, Arianet, che aggiungono: “La modellistica numerica rappresenta uno strumento fondamentale a supporto del tracciamento dell’origine della molestia olfattiva e della valutazione del conseguente impatto sulla popolazione”.

Come scrivono Sara Moraca, Cnr-Isac, e Giuseppina Nanè, Comitato Stop veleni, “i cittadini svolgono un ruolo centrale nell’unire scienza e politica democratica considerando i progetti che si inseriscono nella cittadinanza ambientale, cioè il comportamento responsabile e rispettoso dell’ambiente dei cittadini che agiscono e partecipano come agenti di cambiamento, nella direzione di risolvere e prevenire i problemi ambientali, raggiungere la sostenibilità e sviluppare un sano rapporto con la natura”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.