Digital health, pharma e telemedicina: accordo Engineering e Novartis

Maximo Ibarra e Valentino Confalone
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È destinato a far rumore l’accordo fra una Big del tech e una Big del pharma. Engineering e Novartis si alleano per accelerare l’innovazione dell’ecosistema della salute. Un accordo triennale tra i due gruppi leader, rispettivamente, nella digitalizzazione dei processi e nella ricerca medico scientifica, con obiettivi ambiziosi per la sanità e la ricerca italiane.

Al centro dell’intesa fra le aziende guidate da Maximo Ibarra e Valentino Confalone, le sfide della “Missione 6” del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicata alla tutela della salute, con un particolare focus alle Regioni e ai sistemi sanitari a livello territoriale.

“Il supporto delle tecnologie digitali è un fattore decisivo e irrinunciabile per un’evoluzione della sanità all’altezza dei bisogni dei cittadini, e per consentire all’innovazione medico scientifica di esprimere il suo pieno valore”, ha dichiarato Confalone, Country President e amministratore delegato di Novartis in Italia. “La partnership che inauguriamo oggi permetterà a Novartis di rendere ancora più efficace il suo impegno al fianco delle istituzioni della sanità italiana, contribuendo a tradurre in realtà la grande visione del Pnrr e a costruire una sanità più vicina ai pazienti e in grado di affrontare le sfide della salute pubblica”.

“Oggi l’Healthcare è l’avamposto dell’innovazione, dove tecnologie all’avanguardia permettono di sfruttare il potere del dato per dare vita a ecosistemi digitali orientati alla cura e al benessere delle persone – ha affermato Ibarra, Ceo di Engineering – Engineering si è guadagnata un ruolo importante di collaborazione con le Regioni nella digitalizzazione della Sanità a beneficio dei pazienti e della sostenibilità economica del sistema sanitario. L’accordo siglato con Novartis ci permetterà di disegnare processi di trasformazione digitale ancora più mirati e soluzioni che, garantendo anche la sicurezza del dato sanitario e il rispetto della privacy, miglioreranno la qualità e la tempestività dei percorsi di cura, così da generare un benessere diffuso e inclusivo per il Paese”.

Questo è un momento decisivo per la sanità italiana, chiamata a rinnovarsi facendo tesoro delle tante lezioni della pandemia. Fra l’altro proprio Covid-19 ha impresso un’accelerazione quasi forzata della digitalizzazione, e le esperienze di telemedicina hanno consentito ai pazienti di restare in contatto con i sanitari nei momenti più duri della pandemia.

Al contempo sono emerse le fragilità di un Servizio sanitario nazionale che deve essere rifondato, insieme alle intollerabili diseguaglianze sul territorio. Sfide importanti, che il Paese non può permettersi di perdere se vuole davvero essere protagonista del futuro.

La nuova partnership, della durata di tre anni, prevede l’impegno di Engineering e Novartis nel tavolo di lavoro congiunto “Pnrr e salute connessa”, che farà leva su competenze diversificate, relative a quelle aree che rivestono un ruolo particolarmente critico e prioritario all’interno del Piano nazionale e che possono giocare un ruolo di punta nella costruzione della sanità del futuro.

Le aree di collaborazione riguardano la sperimentazione di modelli data-driven nell’ambito di: medicina predittiva e di prossimità, telemedicina al servizio delle cure domiciliari, ottimizzazione dei modelli operativi intra-ospedalieri a beneficio della riduzione delle liste di attesa.

L’accordo di oggi ha radici in un nuovo modello organizzativo che Novartis si è data a partire da quest’anno, proprio per essere più vicini alle Regioni.

Sono state attivate collaborazioni con le regioni Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Puglia, Sardegna e Toscana. Altre tre Regioni sono in procinto di firmare ed eseguire accordi simili entro il 2022 e l’obiettivo è quello di stabilire almeno un accordo di partnership significativo in ogni singola Regione italiana entro la fine del 2023, fanno sapere dall’azienda farmaceutica.

Quanto all’intesa con Engineering, i due tavoli di lavoro prioritari riguarderanno la riduzione delle liste d’attesa e l’efficientamento dei modelli intraospedalieri; e la digitalizzazione e automatizzazione di soluzioni che promuovano la medicina di popolazione. 

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