GILEAD

Quando virtuale è meglio: la telemedicina dell’Asl Roma 2

telemedicina asl roma 2
Gilead

Curare@casa e Liberi@mo la Salute, l’esperienza di telemedicina della Asl Roma 2. Intervista al dg Giorgio Casati. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.

La Asl Roma 2 è la più grande d’Italia per numero di abitanti: 1,3 milioni di persone, di cui ben 93mila anziani fragili ad alto rischio di ospedalizzazione.

Direttore Giorgio Casati, come affrontate una tale complessità?

La popolazione invecchia e ha nuovi bisogni, la telemedicina è la chiave. Il progetto Curare@casa della Asl Roma 2 è partito a fine 2021 col reparto di geriatria dell’Ospedale Sant’Eugenio e poi con neurologia, per un totale di 50 ‘posti letto’ virtuali. I pionieri sono stati alcuni pazienti ricoverati che avevano esaurito la fase acuta. È qui che entrano in gioco le virtù della telemedicina: grazie al fatto che possiamo continuare a monitorarli anche da lontano, è possibile trasferirli al domicilio. Il medico di geriatria o di neurologia oltre al normale giro visite nel reparto fa anche un giro visite virtuale con i pazienti a casa. I dati sono trasmessi dal paziente due volte al giorno, mattina e pomeriggio. All’inizio i pazienti dell’ospedale virtuale provenivano da geriatria e neurologia; ora invece i due terzi sono inviati dal medico di medicina generale. E questo è un passaggio  culturale molto importante, perché con Curare@casa il medico di famiglia può alleggerire il carico degli ospedali. Invece di mandare il paziente in pronto soccorso per un eventuale ricovero, ora può richiedere il telemonitoraggio per valutare che il ricovero sia davvero necessario.

Le persone come vivono questa esperienza?

È facile immaginarlo: rimanere a casa propria anziché andare in ospedale è molto apprezzato sia dai pazienti che dalle famiglie. Soprattutto dopo il difficile periodo della pandemia, in cui i familiari non potevano essere vicini ai loro cari in ospedale. Possiamo incontrare qualche riluttanza alla tecnologia da parte di alcuni anziani che avvertono computer e connessioni come invasivi, complicati, e rifiutano di entrare nel programma. Ma è normale, il cambiamento è notevole.

Con quali tecnologie devono avere a che fare i pazienti e i caregiver?

Strumenti semplicissimi che rilevano temperatura, battito cardiaco, saturazione. Sono informazioni sufficienti a capire se la persona può stare a casa o deve andare in ospedale. Quando un parametro si altera, l’infermiere della centrale operativa chiama il paziente e fa una nuova misurazione di verifica. Se dà esito positivo, il medico contatta in video-visita il paziente e decide se serve la visita a domicilio. Come si vede, nella realtà la telemedicina fa il contrario di allontanare: cancella le distanze e ci consente di essere più vicini al paziente, più di quanto siamo mai stati prima.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.