Tosse, raffreddore, malanni intestinali e vomito, con o senza febbre. Dopo due autunni caratterizzati da Covid-19, mascherine e misure di distanziamento, sono tornati i virus stagionali ‘cugini dell’influenza’.
A segnalare l’impennata di sindromi simil-influenzali in Italia è stato il primo report Influnet, diffuso nei giorni scorsi dall’Istituto superiore di sanità. Nella settimana dal 24 al 30 ottobre l’incidenza è stata pari a 4,8 casi per mille assistiti, per una stima di circa 285.000 pazienti in Italia e un totale di circa 557.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Nel rapporto gli esperti sottolineano che non sono solo i virus influenzali a provocare questo aumento, ma anche diversi virus respiratori tra cui rhinovirus, Sars-CoV-2 e, in parte, il virus respiratorio sinciziale e gli adenovirus.
Cosa sta accadendo? Fortune Italia lo ha chiesto a Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi e direttore scientifico di Osservatorio Influenza.
“E’ un classico di inizio stagione, che non vedevamo di fatto da due anni: l’anno passato avevamo registrato un’ondata di casi di virus respiratorio sinciziale nei bimbi”. Poi però l’ondata di casi di influenza non c’era stata, complici anche le misure anti-Covid.
“Ora a causare queste forme sono virus diversi, tra i quali anche l’H3N2 che ha circolato in Australia e quindi questo ci fa pensare a una bella stagione influenzale vivace”, spiega Pregliasco.
Più colpiti i bambini piccoli, al di sotto dei cinque anni: qui l’incidenza è già pari a 19,6 casi per mille assistiti. “I bimbi classicamente sono la miccia che fa partire la diffusione dei virus influenzali. Vedremo nei prossimi giorni come andrà la temperatura, ricordando che le oscillazioni e soprattutto l’abbassamento della colonnina di mercurio sono ‘alleate’ dei virus”, continua Pregliasco.
A livello territoriale cinque Regioni (P.A. di Bolzano, Veneto, Campania, Calabria, Sardegna) non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet, mentre tra le Regioni che l’hanno attivata Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Sicilia registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale.
Se non pochi italiani sono vittime in questi giorni di forme intestinali, i colpevoli “sono enterovirus a trasmissione respiratoria ‘classici’ nella stagione autunno-inverno”.
Ma come sarà quest’anno l’influenza? Dopo due stagioni sottotono, il virologo ne prevede una di media intensità. “Alla fine avremo almeno 6-7 milioni di casi di influenza”.
Come reagiremo a questa ‘carica’ di virus? “Il fatto che per un paio d’anni tra mascherine e distanziamento siamo stati ‘risparmiati’, potrebbe averci fatto perdere un po’ di terreno in tema di immunità – riflette Pregliasco – anche se abbiamo anni di contagi alle spalle. Questo, piuttosto, è vero nel caso dei bimbi piccoli e del virus respitarorio sinciziale”.
Quanto alla strategia per difendersi dai virus ‘cugini’ dell’influenza, l’esperto sottolinea ancora una volta l’importanza dell’igiene delle mani e di vestirsi a cipolla. Se molti italiani in questo momento si stanno chiedendo se ricorrere a integratori ad hoc, “immunostimolanti e probiotici possono dare un contributo positivo nel rinforzare le difese immunitaarie”, conclude il virologo.