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Brindisi con le bollicine per i bimbi? La risposta dei medici

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Nel periodo delle feste non è raro che genitori o nonni propongano di far partecipare ai brindisi anche i piccoli di casa. Ma è vero che i bambini in questa occasione speciale possono brindare con le bollicine?

A mettere le cose in chiaro sono i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici). E la risposta è un secco no.

“A sentire quello che riportano la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e l’Osservatorio Permanente Giovani e Alcol”, spiega a il pediatra Sergio Conti Nibali “risulta che il primo bicchiere spesso è offerto da mamma e papà in occasione di feste, che siano di compleanno, di matrimonio, di Natale o di Capodanno. Certamente il problema non sta tanto nel ‘bagnargli le labbra’ con lo spumante o lo champagne, dolce o secco che sia. Anzi, se la vogliamo mettere sul piano scientifico, non esistono prove che questa pratica di iniziazione spesso invocata possa produrre qualsiasi effetto nocivo per la salute dei bambini”.

Ma allora che problema c’è se i bambini assaggiano un sorso di spumante dopo il brindisi? “Il vero problema – dice Conti Nibali – è quello delle abitudini alimentari che i bambini apprendono dagli adulti che li allevano. I bambini, sin da piccoli, sono dei grandi osservatori e i genitori sono i loro modelli. Se i genitori sono stati informati che negli ultimi anni si sta assistendo a una progressiva crescita degli accessi in Pronto soccorso di bambini e di adolescenti per intossicazione acuta da alcol relativa al fenomeno di binge drinking, ovvero l’assunzione di elevate quantità di alcol con lo scopo di raggiungere l’ebrezza nel più breve tempo possibile, allora dovrebbero assumere loro per primi comportamenti adeguati anche a tavola, cenone di Natale compreso”.

“Credo che in queste occasioni – aggiunge Conti Nibali  – l’ebbrezza dovrebbe essere raggiunta grazie al piacere di stare con i più cari, piuttosto che a seguito di numerosi bicchieri di alcol, offrendo un esempio anche ai bambini di un sano rapporto coi cibi e con le bevande alcoliche”.

Come comportarsi invece con i brindisi nel caso dei figli più grandi? “Conoscere il decalogo delle buone idee per la prevenzione dell’abuso di alcol nei bambini può essere di aiuto”, suggerisce Conti Nibali.

In effetti, i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità sono molto concreti e questa caratteristica potrebbe realmente renderli utili. Si potrebbe, per esempio, far leva sull’anticonformismo di molti ragazzi: perché non consigliare loro di guardare con occhio critico le pubblicità delle bevande alcoliche? Non possiamo dimenticare, infatti, che il consumo di alcol causa il 7% delle morti e delle disabilità nei giovani tra i 10 e i 24 anni, sottolineano i dottori anti-bufale.

Dunque “è senz’altro preferibile evitare che i bambini assaggino il vino o lo spumante. Non tanto per i danni che il “bagnarsi le labbra” potrebbe provocare, ma per impedire o comunque ritardare la familiarità con le bevande alcoliche”, concludono gli esperti di Dottoremaeveroche.it.

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