GILEAD

Covid in Cina, troppi errori e silenzi pericolosi

Covid in Cina
Gilead

Una drammatica catena di errori, aggravati dalla mancanza di trasparenza scientifica e da una campagna vaccinale mal disegnata (e basata su un vaccino debole). E’ netto il giudizio dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi sul caso Cina. L’improvvisa retromarcia del colosso asiatico, che per anni aveva gestito la pandemia con la politica Zero Covid, ha portato a 250 milioni di nuovi casi nei primi 20 giorni di dicembre, con stime di 1 mln di morti nei prossimi mesi e la curva di contagi impennata, mentre le strutture sanitarie sono già in affanno.

“E con il Capodanno cinese che si avvicina, quello che sta accadendo in Cina non può farci stare tranquilli”, afferma a Fortune Italia Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia molecolare responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.

La trasparenza

“Non dimentichiamo che tutto è iniziato in Cina, e che fin dall’inizio dati e informazioni sono arrivati con il contagocce”, ricorda l’epidemiologo. Se l’indagine sull’origine del virus portata avanti dall’Organizzazione mondiale della sanità si è conclusa con un nulla di fatto, la decisione di Pechino di non comunicare più i dati quotidiani della pandemia rischia di impattare anche sulla nostra conoscenza di quello che sta accadendo davvero nel Paese che ha deciso di riaprire tutto (e riaprirsi al mondo). Intanto le immagini che arrivano dagli ospedali sembrano quelle del 2020. Ma come mai?

La catena di errori

“All’inizio, quando il virus era sconosciuto, in Cina, ma anche in altre parti del mondo, si è puntato sui lockdown. Poi però abbiamo studiato Sars-Cov-2, abbiamo sviluppato farmaci e vaccini – ricostruisce Ciccozzi – I Paesi hanno via via riaperto, anche perché la politica Zero Covid, oltre che economicamente dannosa, si era rivelata scientificamente inefficace e impossibile da portare avanti. La Cina no”.

“Qui una strategia vaccinale sbagliata, ma soprattutto la scelta di  un ‘liberi tutti’ improvviso, sull’onda delle proteste popolari, hanno favorito il virus. Questo perché la Cina non era pronta: ha usato un vaccino a base adenovirale, meno efficace di quelli a mRna, ma soprattutto ha vaccinato solo i giovani produttivi. Risultato: ci sono moltissimi anziani scoperti”.

La riapertura, ragiona Ciccozzi, andava fatta in maniera graduale, perché la popolazione “non ha avuto un contatto diffuso in questi mesi con Sars-Cov-2, nè è stata vaccinata in modo capillare. Chi è stato immunizzato, ha ricevuto un vaccino che copre al 60% dai rischi di malattia grave, quindi abbiamo una popolazione nei fatti scoperta, che si trova a fare i conti con Omicron, contagiosissima”.

Il Capodanno cinese

Non solo: la Cina ha deciso di abolire le misure di quarantena per gli arrivi dall’estero a partire dall’8 gennaio: i viaggiatori, ha detto la National Health Commission, avranno bisogno solo di un test Pcr negativo per entrare nel Paese.

“Una catena di errori: perché il 22 gennaio col Capodanno cinese ci sarà un grande movimento da e per il Paese”, dice Ciccozzi. Questo porterà a un’aumento della circolazione del patogeno pandemico “a livello globale”.

I rischi di nuove varianti Covid

Dobbiamo temere nuove varianti, ancor più contagiose o aggressive? “L’evoluzione fa sempre un passo avanti, ma questo virus ci ha mostrato una grande capacità di produrre nuove varianti: il dubbio c’è – ammette Ciccozzi – Ecco perché trovo che l’atteggiamento cinese sia antiscientifico: non dire nulla su quello che sta accadendo è inaccettabile, specie  quando tutto è iniziato proprio in Cina”.

“L’Oms dovrebbe pretendere chiarezza, trasparenza e informazioni su eventuali nuove varianti o prodotti ricombinanti che dovessero emergere. E’ vero che si sta lavorando su un vaccino polivalente o mucosale, ma è anche vero – conclude l’epidemiologo – che la catena di errori in Cina, a partire da Zero Covid, rischia di avere un impatto non solo su quel Paese ma su tutto il mondo”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.