E’ ancora in brusco calo la curva dell’influenza in Italia. Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, dal 19 al 25 dicembre i casi stimati di sindrome simil-influenzale sono stati circa 772.000, per un totale di circa 6.100.000 italiani messi a letto a partire dall’inizio della sorveglianza.
Se quest’anno il virus è arrivato in netto anticipo, anche il picco – più alto rispetto a tutte le precedenti stagioni a partire dal 2009 – c’è stato prima del solito, confermano i medici sentinella della rete Influnet. Ma resta ancora da vedere cosa accadrà dopo il periodo delle feste di fine anno, che stanno riunendo nelle case parenti e amici per celebrare l’arrivo del nuovo anno.
Al momento, comunque, l’incidenza è in calo a 13,1 casi per mille assistiti (erano 15,2 nella settimana precedente) e l’influenza è tornata nella fascia di intensità media. I bimbi piccoli restano ancora i più colpiti dall’influenza. Complice anche il fatto che per molti si è trattato del primo contatto con questo virus, dopo gli anni di pandemia, fra gli under 5 l’incidenza è ancora pari a 38,7 casi per mille assistiti (era 45,9 su mille nella settimana precedente).
Quanto alle altre età, a 5-14 anni l’incidenza è a 18,68, a 15-64 anni scende a 11,99 e tra gli over 65 anni a 6,53 casi per mille assistiti. Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dalla vera e propria influenza, anche da altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e Sars-Cov-2.
Scendono a tre, infine, le Regioni – Valle d’Aosta, Marche, Abruzzo – in cui l’incidenza ha superato la soglia di massima intensità.