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Da oggi a dieta? Gli errori da non fare

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Oggi è il lunedì più lunedì di tutto il 2023. Chi ha deciso di mettersi a dieta dopo le abbuffate di fine anno, in genere attende la fine dell’Epifania, che nel 2023 è capitata di venerdì. Ma si può iniziare una nuova dieta nel fine settimana?

Così per moltissimi italiani oggi è il D-day. Uno dei più gettonati buoni propositi del nuovo anno rischia però di naufragare rapidamente, per colpa di clamorosi errori in partenza. Fortune Italia ne ha parlato con Edoardo Mocini, medico dietologo e ricercatore di Università Sapienza e Policlinico Umberto I di Roma.

Il peso delle feste

Il tour de force di Natale e Capodanno secondo le stime di Coldiretti ha portato aumenti di peso fino a 2 chili per effetto del consumo di circa 15-20mila chilocalorie. A partire dalla vigilia, dalle tavole degli italiani sono spariti 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 95 milioni di bottiglie di spumante, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci per un valore complessivo superiore ai 5,2 miliardi di euro, solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.

L’effetto del maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche è aggravato dal fatto che l’abbuffata per le festività è stata anche accompagnata spesso dalla sospensione delle attività sportive e da una maggiore sedentarietà. Con l’inizio del nuovo anno la perdita di peso diventa dunque un obiettivo prioritario per il 40% degli italiani che – secondo Coldiretti/Ixe’ –  puntano sulla dieta per mantenersi in forma.

Gennaio e i buoni propositi

Ma oggi è davvero il giorno di inizio della dieta? “Da che mondo è mondo, gennaio è il periodo in cui le persone iniziano ad approcciarsi con la propria alimentazione per capire cosa fare, cosa cambiare”, spiega Mocini, divulgatore su Instagram e autore di ‘Fatti i piatti tuoi. Come orientarsi tra i falsi miti su alimentazione e forma corporea per prenderci cura della nostra salute’ (Rizzoli).

“Questo si può declinare nei modi più disparati. Quello più giusto è esaminare le proprie abitudini e decidere qual è il tuo passo: lo stile di vita che ti rende felice e che ti assicura il massimo livello di salute. Dopodichè occorre restare aderente a quello stile”. E qui viene il difficile.

Quando fallisce una dieta

Per non fare errori, Mocini suggerisce di fare come quando vogliamo risparmiare una certa cifra. “Dobbiamo tener conto di quanto guadagniamo e di quanto spendiamo, per poter capire quale cifra sia sostenibile. Altrimenti rischiamo di fissare obiettivi poco realistici e poi di essere delusi”. In questo caso, spiega Mocini, il pericolo non è solo il fallimento. “Ogni volta che falliamo paghiamo un prezzo, sia in termini metabolici che di motivazione. Così, dopo una dieta fallita, l’approccio alla successiva è più stanco” e inefficace.

Cosa guardare

Quali sono gli elementi cruciali di cui tener conto? “Dobbiamo chiederci quanto tempo possiamo dedicare all’attività fisica ogni settimana, oltre ai famosi 10mila passi al giorno“, dice Mocini. Occorre anche chiedere aiuto al medico? “Dal mio punto di vista se una persona è in buona salute, non ha patologie, comorbidità nè carenze, può esaminare la propria vita alla luce dei principali obiettivi di salute e poi stabilire i propri impegni”.

“Occorre fissare obiettivi di attività fisica, tipo andare in palestra due o tre volte a settimana, oltre ai 10mila passi al giorno, ma anche alimentari, sulla base del principio guida delle cinque porzioni di frutta o verdura ogni giorno. Se tutti gli italiani facessero queste due semplici cose, faremmo bingo. A livello di Paese avremmo importanti risultati di salute”.

Chi invece ha una patologia e intende mettersi a dieta, “può rivolgersi al suo medico di medicina generale, ma poi avrà bisogno di una prescrizione curativa. In questo caso è bene andare da un medico esperto in scienza dell’alimentazione o nutrizione, perché – riflette Mocini – le sfide del cambiamento possono essere ancor più complesse. Ovviamente, anche chi è sano può chiedere aiuto a uno specialista”. L’importante è non fissare l’asticella troppo in alto, perché altrimenti la dieta iniziata a gennaio rischia di non reggere alla primavera.

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