Vaccini a mRna contro tumori e cardiopatie, la scommessa di Moderna

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Da Covid-19 ai tumori, passando per le cardiopatie e le malattie rare. E’ il futuro prossimo dei vaccini a mRna secondo la biotech americana Moderna, che punta ad arrivare ai primi vaccini personalizzati contro il cancro entro il 2030. E’ quanto si legge sul ‘Guardian’, che ha intervistato Paul Burton, Chief medical officer di Moderna.

Dopo i vaccini anti-Covid, l’azienda biotech americana sta lavorando a quelli contro il virus respiratorio sinciziale e contro il melanoma: per entrambi ha ottenuto dall’Fda (Food and Drug Administration) americana la breaktrough therapy (una procedura accelerata di approvazione). Ma gli obiettivi sono più ambiziosi. A febbraio la Fda ha concesso la stessa designazione al vaccino contro il cancro di Moderna, sulla base dei risultati nei pazienti con melanoma.

Ciò che è stato fatto con i vaccini anti-Covid, infatti, ha consentito alla ricerca su quelli contro il cancro di procedere rapidamente, comprimendo 15 anni di progressi in appena 12-18 mesi. Come ha spiegato lo stesso Paul Burton, “l’azienda potrà offrire questi vaccini in diverse aree terapeutiche in appena cinque anni”.

Si tratterà di prodotti innovativi ma anche “molto efficaci, che potranno salvare centinaia di migliaia, se non milioni, di vite. Credo che saremo in grado di offrire vaccini personalizzati contro numerosi diversi tipi di tumore alla popolazione mondiale”.

Ma come funzioneranno i vaccini? Una biopsia sulle cellule tumorali identifica le mutazioni assenti nelle cellule sane, poi un algoritmo scopre quali mutazioni stanno determinando la crescita del tumore. Viene quindi creata una molecola di Rna messaggero (mRna) con le istruzioni per produrre antigeni che causeranno una risposta immunitaria contro le cellule tumorali.

L’mRna, una volta iniettata, si traduce in parti di proteine identiche a quelle delle cellule del cancro. Le cellule immunitarie distruggerano così le cellule tumorali che trasportano le proteine ‘nel mirino’. Nel prossimo futuro si dovrebbe arrivare anche a vaccini contro le malattie cardiovascolari e quelle autoimmuni, ha detto Burton. 

I vaccini a mRna potrebbero essere utili anche contro malattie rare attualmente senza terapie. “Penso – ha detto Burton – che avremo terapie basate sull’mRna per le malattie rare che in precedenza non erano curabili, e che tra 10 anni ci avvicineremo a un mondo in cui puoi veramente identificare la causa genetica di una malattia e, con relativa semplicità, andare e modificala e ripararla usando la tecnologia a mRna”.

Insomma, la ricerca contro Covid-19 ha aperto la strada a un approccio innovativo contro numerose patologie. Si intravede un’epoca d’oro per i vaccini, che in questo momento contro il virus pandemico stanno pagando il prezzo del loro successo.

 

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