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Influenza, la peggiore degli negli ultimi 15 anni

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I racconti di amici e familiari ‘fotografano’ un’Italia ancora alle prese con influenza e virus ‘cugini’, che quest’anno davvero non se ne vogliono andare. Una conferma arriva dai medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che nell’ultimo rapporto Respivirnet segnalano circa 226.000 casi nella settimana dal 22 al 28 aprile, per un totale di 14.598.000 contagiati a partire dall’inizio della sorveglianza. “Questa stagione è la peggiore degli ultimi 15 anni“, sottolinea a Fortune Italia il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.

Cosa sta succedendo

Il meteo, lo sappiamo, non aiuta. “Diverse regioni sono ormai sotto la soglia epidemica ma ancora Lombardia, Trento, Bolzano, le Marche, l’Abruzzo, la Campania e la Sardegna sono al di sopra del livello base”, sottolinea l’esperto.

Il report dei medici sentinella segnala come l’incidenza totale sia ormai pari a 3,83 casi per mille assistiti, che però salgono a quota 11,69 per mille nei bimbi di 0-4 anni. Più colpiti rispetto alla media anche gli under 15 anni: nella fascia 5-14 siamo a 4,90 contagi su mille. A far abbassare la media sono gli over 65, con appena 1,90 casi per mille assistiti.

Le previsioni

“Ci dobbiamo aspettare ancora almeno altri 500mila casi complessivi di un mix di virus, non solo respiratori. Respivirnet – sottolinea Pregliasco – è stata un’implementazione della rete Influnet, che poneva l’accento soprattutto sull’influenza. Con i nuovi metodi di analisi si è potuto essere più ampi e si è vista così non solo la rilevanza dell’influenza e la copresenza di Covid-19, ma anche il ‘peso’ di altri patogeni come il virus respiratorio sinciziale, il Rhinovirus, gli Adenovirus e gli Enterovirus che formano un mix notevole”.

“Insomma, abbiamo vissuto una stagione influenzale non da poco, che – riflette lo specialista – dovrebbe portarci a considerare meglio l’importanza della vaccinazione, anche per limitare l’impatto dei casi gravi”. È ancora presto per fare un bilancio, ma “nel prossimo futuro sarà importante poter contare anche sulla vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale, che ha lo stesso target di soggetti fragili, che è importante proteggere soprattutto dalle complicanze”, conclude Pregliasco, che per questa stagione prevede ancora “un paio di settimane” di passione.

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