Psoriasi e dermatite atopica, a caccia dell’indentikit dei pazienti

psoriasi
Aboca banner articolo

“Riuscire a identificare le caratteristiche peculiari di ciascun paziente con psoriasi, dermatite atopica e idrosadenite suppurativa per arrivare a una terapia personalizzata che determini una migliore risposta terapeutica”. È questo, dice a Fortune Italia Simone Ribero, associato di Dermatologia dell’Università di Torino, l’obiettivo che si sono posti 150 esperti di dermatologia riunitisi la scorsa settimana nel capoluogo sabaudo.

Sul tavolo di medici e ricercatori la possibilità di arrivare a una consensus, un approccio condiviso della classe medica, che tenga conto delle esperienze maturate con la pratica clinica di ciascun esperto, per arrivare a una medicina personalizzata sulla base del quadro clinico dei singoli pazienti.

“Fino ad ora non ci si era ancora interrogati sui vantaggi derivanti dal considerare ciascun paziente non solo come un malato dermatologico, ma anche come individuo eventualmente affetto da comorbidità”, afferma Ribero. Che spiega come oggi il 10% circa delle persone con psoriasi e dermatite necessitano di essere trattati con farmaci biologici iniettivi da somministrare a intervalli di qualche settimana, che possono portare a una remissione dei sintomi pressoché completa, ma temporanea. L’idea è invece quella di profilare i pazienti in base a stato di salute e quadro clinico per poter identificare il farmaco più adatto per ciascuno.

“In questo modo”, continua Ribero, “il paziente può essere preso in carico dal dermatologo tenendo conto di tutte le sue patologie, non solo di quelle della pelle”.

Vien da chiedersi se non sarebbe più opportuna la classica gestione dei soggetti con comorbidità e politrattati da un team multidisciplinare. Risponde il dermatologo: “Dermatite e psoriasi colpiscono circa il 3% della popolazione. Un numero enorme di persone, nel solo Piemonte parliamo di 130 mila pazienti con psoriasi e 200 mila con dermatite atopica, a cui sarebbe impensabile riuscire a dedicare un team di esperti. Ciò avviene invece per i casi più complessi e gravi”.

Riuscire a personalizzare la terapia, cioè somministrando il farmaco giusto al paziente giusto, “determinerà una migliore aderenza alle cure e una miglior efficacia terapeutica. Che, per questo tipo di malattie significa una migliore qualità di vita”, spiega il professore torinese. Perché psoriasi e dermatite atopica sono fortemente impattanti sul quotidiano, sociale, di relazione e lavorativo di chi ne soffre.

La prima è una malattia infiammatoria che determina chiazze rosse e ricoperte da squame bianche su ginocchia e gomiti, ma che possono interessare anche zone esposte del corpo come viso e mani. La seconda invece associa agli arrossamenti una forte secchezza della cute soprattutto nelle pieghe cutanee come inguine e ascelle, associata a prurito spesso costante che riduce fortemente la qualità del sonno e, conseguentemente, il rendimento scolastico e lavorativo.

Chiosa Ribero: “Queste patologie infiammatorie possono colpire a qualsiasi età. Gli effetti sulla qualità di vita, da quelli personali a quelli lavorativi, sono differenti a seconda che parliamo di bambini o di adulti. Ma in ogni caso molto importanti. Riuscire a definire terapie personalizzate in base all’identikit del paziente può fare la differenza”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.